Sono d'accordo con Initzu. Anche perché se è vero che, in alcuni casi, conoscere la vita dell'autore permette di capire meglio la sua opera, è anche vero che l'arte in generale è comunque comunicazione e dunque se è valida dovrebbe poter prescindere da conoscenze pregresse. Ma si tratta appunto di un discorso molto ampio e non del tutto pertinente (non si riduce a conoscere la vita e la condotta dell'autore ma anche il periodo storico, le interazione con la società e la Storia in cui è stata concepita e così via).
Per quanto mi riguarda io metto in secondo piano il lato "economico" pur capendo che esiste ed è spesso molto presente. Quindi se c'è un autore che non approvo e so che usufruendo della sua opera a lui ne conseguirebbe un aumento di prestigio o di compenso, me ne disinteresso e faccio comunque quello che mi va infischiandomene delle conseguenze pratiche. Polanski è uno stupratore e se vado al cinema a vedere i suoi film lui ne trae vantaggio? Pazienza, se mi interessano i suoi film, li vado a vedere lo stesso. Tanto per ogni persona che fa una scelta oculata ed etica di questo tipo ne esistono mille che non ci pensano neanche, dunque l'unico a rimetterci sarei io (e quell'altro su mille). Inoltre non vedo perché un'opera valida debba essere censurata o abolita solo per via della condotta del suo autore, spesso gli autori sono eccentrici e a volte persino pazzi, non mi stupisce che possano anche arrivare a macchiarsi di crimini, non li approvo e sono convinto che vadano condannati, ma se dovessimo boicottarli ci rimetteremmo solo noi.