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Cosa stai leggendo? - consigli e recensioni


momo

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3 ore ago, Mefy ha detto:

Nu, non conosco nessuno dei due =/

Di Murakami ho letto altri due libri: la ragazza dello sputnik e Kafka sulla spiaggia, il primo mi è piaciuto molto, il secondo molto poco... :mah:

Ho letto giusto settimana scorsa La ragazza dello Sputnik dopo averlo visto per caso in biblioteca. Libro molto scorrevole e piacevole da leggere, con quel tocco che caratterizza Murakami, ovvero l'assottigliarsi sempre più della linea di separazione tra realtà e sogno (in realtà non ho letto altre sue opere, ma conoscenti che hanno avuto modo di leggere diversi dei suoi libri mi hanno detto che questo tratto è molto ricorrente nei suoi scritti). Mi ha molto incuriosito come autore, di certo leggerò altro, magari Dance Dance Dance e Norwegian Wood che mi sono stati consigliati praticamente da tutti.

 

Ho appena finito di leggere Uomini e Topi di John Steinbeck che mi è piaciuto molto e nei prossimi giorni inizierò Flatlandia di Edwin Abbott

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On 24/4/2018 alle 23:18, Manüüü ha detto:

Ho scaricato due libri che mi ispiravano leggendo la trama: Norwegian Wood e Non lasciarmi. Qualcuno di voi li ha letti? Vale la pena leggerli? 

 

Norwegian Wood l'ho trovato molto furbo, è il classico libro che non si discosta troppo dallo stile dell'autore ma ammicca alla grande massa per tematiche e situazioni drammatiche trattate. Di sicuro come hanno detto ha un interessante approfondimento psicologico dei personaggi, come in tutti i romanzi di Murakami, ma ho letto diversi suoi romanzi e questo continuo a trovarlo il peggiore. Sarà anche che mi lascio influenzare dal fatto che tutti lo idolatrano e lo incensano ovunque, ma l'ho trovato molto banale e poco incisivo, mentre in altri suoi romanzi si vede che è uno scrittore con grande fantasia che riesce a rendere intriganti anche sviluppi che generalmente non mi piacciono. Secondo me è più bravo quando va nella sfera dell'onirico. Rimane uno scrittore che non mi entusiasma ma che leggo sempre volentieri per verificare se ha fatto quel piccolo salto che secondo me manca ai suoi lavori, finora non mi ha ancora stupito, ma a parte Norwegian Wood, appunto, non sono mai rimasto deluso.

 

Non lasciarmi non l'ho letto ma me ne hanno parlato molto bene. Ne hanno fatto anche un film ma sto aspettando di leggere il libro prima. Magari fai sapere com'è.

 

15 ore ago, Dead_Star ha detto:

Ho appena finito di leggere Uomini e Topi di John Steinbeck che mi è piaciuto molto e nei prossimi giorni inizierò Flatlandia di Edwin Abbott

 

Uomini e Topi è un classico, non mi è piaciuto molto perché non sono un amante dei romanzi di formazione, ma di sicuro è una bella lettura. Flatlandia è appassionante nella sua semplicità. Ne vidi anche una trasposizione a cartone che purtroppo non rende al meglio, ma è sicuramente un'opera che consiglierei a chiunque. 

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  • 2 mesi dopo...

Avevo scordato di dirvi che alla fine ho letto Norwegian Wood e l'ho adorato. 

Un mix di emozioni, mentre leggevo mi sembrava di stare sulle Montagne Russe perché questa storia può farti ridere a crepapelle e subito dopo gettarti nello sconforto più totale. 

Una storia che sarebbe banale definire come un romanzo d'amore o di formazione (ho visto che è così catalogato su molti siti web) perché Norwegian Wood è una storia che parla di sofferenza, di morte, di suicidio, di solitudine, del desiderio dell'altro e più in generale della vita. 

Con Toru ho avuto un rapporto altalenante, a volte l'ho amato, altre avrei voluto prenderlo a schiaffi. Un ragazzo chiaramente depresso, segnato dal suicidio del suo migliore amico, dalla silenziosa promessa di prendersi cura di Naoko; un ragazzo che si approccia alla vita in maniera disincantata, che non mostra interesse quasi per nulla, che fatica a trovare qualcosa da fare, che passa le giornate nella noia più totale. Sempre indeciso, mai troppo diretto, incapace di costruire relazioni sane, di allontanarsi da Nagasawa, che continua a frequentare sebbene non gli piaccia; incapace di lasciare andare Naoko, la povera e fragile Naoko, troppo spezzata per farlo stare bene; incapace di dare tutto se stesso a Midori. 

E a proposito di Midori, è stato il personaggio che più mi è entrato nel cuore. Anche lei soffre terribilmente, nascondendosi dietro la maschera di spudorato anticonformismo che prontamente indossa, anche lei desidera solo essere amata, probabilmente per colmare il vuoto lasciato dai genitori, che mai l'hanno davvero appoggiata e sostenuta. Ma se ci pensiamo Midori è l'unico personaggio davvero positivo della storia, l'unica che, nonostante le avversità della vita, non si arrende, ma combatte, cade, ma si rialza. Una guerriera, una leonessa. L'unica capace di guarire Watanabe. 

Mi piace immaginare un happy ending per Toru e Midori, che la telefonata di lui porti a una relazione sana e alla pari. Toru probabilmente non sarà mai felice per davvero, ma con Midori potrebbe arrivare a qualcosa di simile. 

 

Mi sono innamorata di Norwegian Wood e credo che leggerò presto altro dell'autore. 

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17 ore ago, Ingwë ha detto:

Adoro Murakami 💔
Di lui mi mancano da leggere due raccolte di racconti e 1Q84 (che non mi ispira particolarmente). Se vi capita l'occasione leggetevi 'L'Uccello che girava le viti del Mondo', bellissimo e svarionatissimo al tempo stesso.

1q84 é diventato uno dei miei libri preferiti. LEGGILO! 

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Io sono anni che leggo Murakami anche se non mi convince del tutto. Tra l'altro penso che Norwegian Wood sia il suo romanzo peggiore (giuro che non lo faccio apposta ad essere sempre controcorrente, ma credo che molto sia dovuto al fatto che l'ho sentito esaltare da chiunque e quando l'ho letto mi ha deluso molto quindi è una reazione a questo fenomeno). L'ho trovato lontano dal suo stile (che spesso ammicca al soprannaturale) e con una storia piuttosto banale che ricalca molto la moda del drammatico molto in voga specie in Italia. Poi ovviamente lui è un bravissimo scrittore, anche se troppo occidentalizzato, quindi il romanzo in sé ha i suoi pregi come il resto dei suoi romanzi. Anche se io ci trovo sempre qualcosa di incompleto e non mi convinco mai del tutto, ma se non ci trovassi qualcosa di valido non continuerei a leggerlo.

Quindi secondo me se è piaciuto Norwegian Wood non è automatico che piacciano anche gli altri romanzi di Murakami. Ad esempio 1Q84 è molto interessante ma forse è il romanzo che mi ha lasciato più perplesso a livello di sviluppo della trama, specie nella seconda metà. 

 

Già che ci sono dico che io sto leggendo V di Thomas Pynchon, in realtà l'ho iniziato a febbraio ma l'ho messo da parte diverse volte leggendo altro nel frattempo (cosa che in genere non faccio mai) perché ha uno stile che trovo interessantissimo pur non piacendomi. Spero di finirlo a breve anche perché quest'estate stavo valutando se iniziare finalmente Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

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Ospite Knaves
On 17/7/2018 alle 18:09, absolute ha detto:

stavo valutando se iniziare finalmente Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

 

Come intreccio narrativo è valido, anche avvincente, ma suppongo che puoi già immaginarlo. Va detto che probabilmente senza la serie tv non avrebbe tutto questo successo.

Come stile letterario invece è parecchio scarno. Non al livello della pochezza di Jeff Lindsay, che pure ha fatto fortuna grazie a una serie tv, ma comunque è modesto. Va detto che ho letto il tutto in traduzione italiana. L'inglese, o meglio, l'americano, è naturalmente povero al giorno d'oggi. Esprimono ciò che serve impiegando 500 termini in 10.000 pagine (esempio di quest'ultima frase se fosse americana, dicono quello che devono dire usando 500 parole). Quindi leggere un testo americano odierno tradotto in italiano dà l'impressione che sia stato scritto da un bambino di dieci anni. O di diciotto, magari, attualizzando al 2018 il modo di dire.

E, porca miseria, non deve essere per forza così, se pensi a William Burroughs o David Foster Wallace.

Inoltre è una saga incompiuta e verosimilmente lo resterà. Ecco, questo io lo trovo odioso (Miura se senti fischiare non è acufene, no). Posso capire se trapassi in corso d'opera, ma qui c'è una serie tv, lentissima, che ha superato i romanzi. Si presenta il rischio che per avere un'idea della fine ci si debba basare sui deliri della hbo, che da quando procede in modo autonomo narra qualcosa di non troppo dissimile rispetto a Merlin, la serie tv.

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Considerando che a me non piace quasi per niente il fantasy, il fatto che sia sui generis non mi dispiace affatto. Ne ho sentito parlare da tanto, ben prima della serie, anzi, me lo consigliò proprio un giocatore di lupus in occasione dell'annuncio delle riprese della prima stagione, che aspettava da anni. Il fatto che abbia acquisito notorietà grazie alla serie è, ovviamente, uno dei motivi che mi ha spinto a volerlo leggere (più che altro per le centinaia di persone che me lo hanno consigliato). Io finora mi sono salvato da molti spoiler (non tutti, purtroppo) e contavo di iniziare la lettura solo a saga ultimata (o dopo la morte di Martin, quella delle due che arrivava prima). Ma sfinito dai rischi di spoiler e commenti in rete, ho deciso di acquistarlo e valutare di violare la mia legge di non iniziare mai qualcosa di incompiuto. In questo ti capisco Knaves.

A livello letterario non mi aspetto niente di particolare, come stile, a livello narrativo invece mi hanno detto che è molto intrigante per il cambio di punti di vista. Sui personaggi e caratterizzazioni, essendo un grande fan di Dune di Herbert, non mi stupirò particolarmente di vedere personaggi non completamente positivi o negativi.

Merlin non l'ho mai visto perché già la pubblicità mi sembrava noiosa, era valido? Comunque meglio, così non ho paragoni o aspettative al riguardo. Comunque sono almeno due anni che valuto di iniziare la saga e ho comprato i volumi da un anno (prima l'avrei preso in biblioteca), non escludo che passino altri due anni prima di iniziarla davvero.

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Ospite Knaves
39 minuti fa, absolute ha detto:

sono almeno due anni che valuto di iniziare la saga e ho comprato i volumi da un anno (prima l'avrei preso in biblioteca), non escludo che passino altri due anni prima di iniziarla davvero.

 

Se è così leggilo prima della serie finale. Lì sarà impossibile evitare gli spoiler. Nella speranza che anche la saga letteraria abbia una sua conclusione ma ci credo davvero poco perché mancano due romanzi, non uno (se non sbaglio).

Merlin lo usavo come esempio per indicare una favoletta infantile volta ad accontentare lo spettatore con eventi annuciati.

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Confermo che ne mancano ancora due. Li aspettiamo dal 2011 e se per The Winds of Winter c'è ancora qualche speranza, per A Dream of Spring la vedo dura. Non so se Martin si sia arrabbiato perché la serie ha stravolto la sua storia o si sia stancato, incartato e non sappia come continuare, ma la possibilità che la saga resti incompiuta è alta. Martin non vuole neppure prendere un ghost writer in caso di morte... 

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Un'ora fa, Bucche ha detto:

Ma 1q84 é la parodia di 1984 di Orwell?

 

No, ma il titolo ovviamente vi fa riferimento. Anche perché in giapponese "nove" si dice kyu, ovvero la pronuncia di "q" in inglese. Il titolo viene spiegato nel romanzo stesso, ad ogni modo al di là dell'omaggio al famoso romanzo, non c'è alcun collegamento a livello di storia, trama o personaggi.

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  • 2 settimane dopo...
  • 3 settimane dopo...
  • 1 mese dopo...
  • 6 mesi dopo...

Ho riletto la saga di Harry Potter e, sebbene già mi piacesse quando l'ho letta la prima volta da bambina, ora, alla veneranda età di 27 anni, l'ho trovata sublime e poetica. In particolare ho trovato che ogni libro, a livello profondo, parlasse di una tematica importante. 

Spoiler

La Pietra Filosofale è il più fanciullesco, quindi i temi principali sono amicizia e coraggio, ma dal secondo in poi, più la saga diventa matura, più i temi si fanno più cupi e tenebrosi. 

Ne La Camera dei Segreti si parla di razzismo con tutta la storia dei mezzosangue e dei purosangue. 

Il Prigioniero di Azkaban, con la figura del dissennatore che risucchia la felicità, esplora la depressione. 

Il Calice di Fuoco ha come tematica principale la follia. I personaggi che la incarnano sono Barry Crouch, che impazzisce dopo aver scoperto del figlio, e i genitori di Neville, che si scoprono essere impazziti dopo essere stati torturati dalla maledizione cruciatus. 

Ne L'ordine della Fenice, la morte la fa da padrone. Non solo per la morte del personaggio di Sirius, ma anche per le figure dei Thestral e il bellissimo dialogo finale tra Harry e Nick-Quasi-Senza-Testa (parafrasando, Nick dice che ha scelto una pallida imitazione della vita, che non si sente né vivo, né morto). 

Il Principe Mezzosangue parla di abusi e violenze. Violenze domestiche (il nonno di Voldemort maltrattava la figlia), violenze sessuali (con la storia dei filtri d'amore), abusi sui minori (Greyback è la rappresentazione di un pedofilo). Ma anche Draco simboleggia un ragazzino abusato. Voldemort lo costringe a diventare un Mangiamorte, a uccidere, a torturare.  

I Doni della Morte invece parla degli orrori della guerra e delle conseguenze che porta nell'animo degli uomini. 

Volevo condividere questa riscoperta di Harry Potter con voi e sapere cosa ne pensate. 

Modificato da Manüüü
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Ospite Knaves
Un'ora fa, Manüüü ha detto:

Ho riletto la saga di Harry Potter e, sebbene già mi piacesse quando l'ho letta la prima volta da bambina, ora, alla veneranda età di 27 anni, l'ho trovata sublime e poetica. In particolare ho trovato che ogni libro, a livello profondo, parlasse di una tematica importante. 

  Spoiler

Volevo condividere questa riscoperta di Harry Potter con voi e sapere cosa ne pensate. 

 

Che è una saga scritta benissimo. Io l'ho letta che avevo 30 e rotti. Ma non è che con l'età si debbano dimenticare le favole, la meraviglia o lo stupore. 

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14 minuti fa, Knaves ha detto:

 

Che è una saga scritta benissimo. Io l'ho letta che avevo 30 e rotti. Ma non è che con l'età si debbano dimenticare le favole, la meraviglia o lo stupore. 

Infatti io l'ho apprezzata ancora di più ora! Ci ho letto tutti questi temi che in superficie non si vedono, ma poi, se si fa attenzione, sono lì. Da bambina non riuscivo a cogliere tutte queste sfumature. Ora le vedo chiaramente. Sono proprio contenta di aver riscoperto questa saga. 

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Io lessi il primo e l'ultimo libro. Il primo lo trovai troppo infantile, l'ultimo era di sicuro avvincente, vista l'azione e comunque le aspettative della conclusione della saga, però ammetto che avendo preso come riferimento i film per tutto ciò che non avevo letto, mi ha rovinato l'esperienza di lettura. Non sono mai stato un appassionato di Harry Potter, ma non lo trovo pessimo, forse un minimo l'ho snobbato a causa del grande successo (che per me è insolito, ce ne sono di saghe simili e non mi spiego come mai questa sia così popolare rispetto ad altre). Poi magari un giorno deciderò di leggerli tutti e mi ricrederò, commenti come questo mi mettono la pulce nell'orecchio, ma per ora ho troppa roba in arretrato.

 

Io invece sto leggendo Proletkult dei Wu Ming. Era da un po' che non li leggevo e devo dire che nonostante mi sia voluto preparare sorbendomi Stella Rossa di Bogdanov, che ho trovato noiosissimo, è sempre un piacere leggere questo collettivo e si legge davvero bene nonostante la trama sia meno entusiasmante di altri loro lavori.

 

Ne approfitto per fare un po' di pubblicità ad un'idea che speravo decollasse: proposta di gruppo di lettura e/o ring 

 

Modificato da absolute
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