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Cosa stai leggendo? - consigli e recensioni


momo

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  • Game Master
Proprio ora, absolute ha detto:

Non ho capito, vuoi fare la lista dei libri citati in questa discussione? In tal caso sarebbe bello averla nel primo post. Se invece vogliamo fare un gruppo di lettura come proponevo nel link, per prossime letture (magari da segnalare anche qui in questa) direi di aprirne un'altra.

No intendevo di fare la mia lista personale 😂

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Ah, io uso anobii per quello. Comunque io farei una discussione a parte o solo tua (quindi volendo c'è anche la sezione blog) o una discussione che vale per tutti dove però tieni aggiornato solo un post con la tua lista personale e gli altri possono fare altrettanto. Ma a quel punto "vieterei" i commenti lì, dove andrebbero solo le liste. Comunque non la farei qui che diventa dispersivo.

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  • 3 mesi dopo...
Proprio ora, Dream` ha detto:

:111:

Anch’io! Tu a che punto sei? D:

Che coincidenza:scettico:

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Sono al punto in cui il club dei perdenti è tornato a Derry dopo 27 anni e hanno pranzato insieme per capire costa sta succedendo in città e cosa fare per risolvere la nuova serie di omicidi 

 

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Proprio ora, Jace ha detto:

Che coincidenza:scettico:

  Spoiler

 

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Io sono a pag. 400 circa, l’ultima cosa che ricordo è l’episodio del cinema con Ben, Beverly e Richie. 

Spoiler

Ci metterò un’eternità per finirlo.

 

 

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Proprio ora, Dream` ha detto:
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Io sono a pag. 400 circa, l’ultima cosa che ricordo è l’episodio del cinema con Ben, Beverly e Richie. 

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Ci metterò un’eternità per finirlo.

 

 

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Io a pag. 600, sto leggendo circa 30 pagine al giorno (il max che riesco a dedicargli)  perché vorrei finirlo in tempo per l'uscita al cinema del secondo capitolo. Il primo non lo vidi, ma visto che una mia amica sta organizzando una comitiva per andare a vederlo, ho deciso di recuperare l'opera originale

Spoiler

A fine libro poi farò una mini recensione, comunque sto amando la struttura narrativa e adoro lo stile di King (questo è il primo suo libro che leggo) 

 

 

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3 minuti fa, Jace ha detto:
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Io a pag. 600, sto leggendo circa 30 pagine al giorno (il max che riesco a dedicargli)  perché vorrei finirlo in tempo per l'uscita al cinema del secondo capitolo. Il primo non lo vidi, ma visto che una mia amica sta organizzando una comitiva per andare a vederlo, ho deciso di recuperare l'opera originale

  Spoiler

 

 

Spoiler

Anch’io lo sto leggendo velocemente per la seconda parte, lol. Ho già visto la miniserie ma temo di averla rimossa... mentre la prima parte mi è piaciuta moltissimo. Comunque nemmeno io avevo letto altro di King (oltre a The Body, che non è un romanzo). Approvo.

 

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  • 6 mesi dopo...
  • 1 anno dopo...
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Henry David Thoreau - Walden o vita nei boschi. Edizione integrale
Walden (1854)


Liberamente, Brezzo di Bedero, 2020
traduzione di Lorenzo Bianco
13,5x19,5 cm, 335 pp.
ISBN 978-88-6311-414-0


Testimonianza di una scelta di vita compiuta al di fuori di ogni schema, Walden o vita nei boschi è l'affascinante resoconto, redatto in uno stile che sta tra il saggio e il diario, dei due anni di soggiorno solitario che Thoreau trascorse in una foresta del New England. Da quest'opera - la più famosa fra quelle composte dallo scrittore americano - continuano ancor oggi a trarre ispirazione i pacifisti di ogni tendenza, i cultori d'ogni sorta di anticonformismo, gli alfieri dell'ecologia, della resistenza passiva, della disobbedienza civile, della non-violenza. Libro di culto per intere generazioni, Walden è uno dei documenti più significativi dello spirito, delle tendenze e dell'originalità stilistica che vivificano la letteratura americana nel periodo che precede immediatamente la guerra di Secessione.

 

 

Adoro la figura di Thoreau, la sento molto vicina a me per via della filosofia di vita e del modo di pensare, perciò ho voluto tenere questo volume come ultimo, a concludere la lettura della sua bibliografia, essendo quello più acclamato e discusso. Insomma, volevo chiudere col botto! Ebbene, ho amato e divorato gli altri suoi scritti ma questo mi sta risultando davvero, davvero pesante. Non l'avrei mai pensato! Ci sono sopra da mesi, oramai; voglio finirlo perché si tratta pur sempre di Thoreau ma non si sta rivelando affatto una lettura piacevole.

 

 

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Ce l'ho in lista da anni ma non ho mai avuto il coraggio di leggerlo proprio perché mi sembrava molto ostico. Ne ho sentito molto parlare ma non conosco nulla di Thoreau, forse non è il miglior titolo da cui iniziare, eventualmente cosa consiglieresti?

 

Io sono un po' in pausa lettura, infatti volevo andare avanti col progetto gruppo di lettura qui sul forum ma vedo poca gente interessata, se ti va dacci uno sguardo che magari ci dai lo stimolo per riprendere.

 

Comunque ho da poco riascoltato Ma Che Cosa È Quest'amore di Achille Campanile. Lo avevo già letto e ho ascoltato una lettura integrale a più voci curata dalla Rai davvero ben fatta, mi è piaciuto e mi sono divertito come se fosse stata la prima lettura. Lo consiglio vivamente, ma deve piacere il genere.

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1 ora fa, absolute ha scritto:

Ce l'ho in lista da anni ma non ho mai avuto il coraggio di leggerlo proprio perché mi sembrava molto ostico. Ne ho sentito molto parlare ma non conosco nulla di Thoreau, forse non è il miglior titolo da cui iniziare, eventualmente cosa consiglieresti?

Esatto: posso confermare che Walden o vita nei boschi non sia il titolo più adatto di Thoreau dal quale partire. Certo vi si trovano perle che racchiudono appieno la filosofia e la personalità di Thoreau ma sono incastonate in mezzo a noiosi calcoli di investimenti rurali, comparazioni morfologiche di terreni e divagazioni che per lo più non ho trovato stimolanti. Personalmente ti consiglierei di partire da Disobbedienza civile, forse il secondo titolo più conosciuto dopo Walden; e anche Vita senza principi è un buon volume che mi sentirei di consigliare. Sono entrambi libricini piccolini. Se poi rimarrai affascinato dalle idee dell'autore, ti consiglio anche Thoreau. Vivere una vita filosofica di Michel Onfray, altro autore, quest'ultimo, che vorrei approfondire.

 

P.S. per un assaggio di Thoreau, ho iniziato a riportare qualche citazione nel thread apposito a partire da questo post! ;-) 

 

1 ora fa, absolute ha scritto:

Io sono un po' in pausa lettura, infatti volevo andare avanti col progetto gruppo di lettura qui sul forum ma vedo poca gente interessata, se ti va dacci uno sguardo che magari ci dai lo stimolo per riprendere.

Ti ringrazio per l'invito ma purtroppo la mia è una lettura molto lenta, composta quasi esclusivamente da saggi, e fatico a leggere qualcosa che non rientri nelle mie corde; mi peserebbe parecchio e non vivrei felicemente l'attività. E sono convinto che ogni libro abbia il proprio predestinato momento per essere letto; iniziare a leggere un libro stabilito a tavolino rovinerebbe quella magia attrattiva che sento quando sono chiamato a iniziare qualcosa di nuovo. Però posso tenere sott'occhio il thread e vedere che cosa capiterà in futuro. ;-) 

 

Modificato da ZecK_Hartia
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  • 1 mese dopo...
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La notte del presepe vivente


Davide La Rosa (storia), Federico Rossi Edrighi (disegni)
Star Comics, 2015
144 pp., 6,00 €

ISBN 9788869200847


Laglio è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie... ehm, forse come inizio non è dei migliori. Ricominciamo. Laglio è un paesino sulle rive del Lago di Como (sì, è il paese in cui vive George Clooney). Un paese come tanti, con un prete, molti anziani e pochi giovani. Uno di questi giovani è Abaco, ventiduenne studente di Astronomia in quel di Bologna. Sì, il nome Abaco esiste perché l'ho trovato su internet. Comunque, come ogni studente fuori sede, Abaco torna al suo paese per le vacanze di Natale. È la notte della Vigilia e tutti sono a Messa. Tutti meno Abaco, che assisterà a un evento capace di sconvolgere la vita del tranquillo borgo. Infatti, la caduta di un meteorite radioattivo trasformerà il presepe a grandezza naturale, in uno spaventoso ed orripilante presepe vivente. P.S.: nella storia non ci sarà George Clooney (per ovvi motivi).

 

 

Mi porto dietro questo volume oramai da 8 anni, è quasi diventato parte di una tradizione: ogni anno lo riesumo, mi riprometto di leggerlo nel periodo natalizio, lo espongo persino ai miei occhi collocandolo in punti strategici della casa dove possa notarlo, e ricordarmi di leggerlo. Ma, infine, non le leggo mai. Quest'anno ho finalmente interrotto questo loop!
Storiella carina con svariate citazioni alla letteratura, alla cinematografia e ai fumetti (evito volontariamente il termine "mondo nerd" perché non mi piace definirlo tale); simpatici i viaggi mentali che Abaco avvia anche nei momenti meni consoni a distaccarsi dalla propria realtà. Dichiaratamente di parte in tema religioso, che la sceneggiatura tenta di fare emergere contrastandolo al laico e sbeffeggiante protagonista. Buono anche il modo di salvarsi, sul finale, da una indecente chiusura!
Personalmente non amo lo stile dei disegni e non sono riuscito ad apprezzare l'evolversi della storia come avrei voluto. A un certo punto mi sono accorto che stavo leggendo le nuvolette senza nemmeno soffermarmi a inquadrare con gli occhi il comparto visivo dell'opera. Nessuna critica, sia mai; semplice gusto personale.

 

 

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Io ho ripreso per la seconda volta IlMistero.doc di Matthew McIntosh, che avevo abbandonato per mancanza di tempo dovendolo riconsegnare in biblioteca. L'ho ripreso per le vacanze e penso di andare un po' avanti, ma è troppo voluminoso per riuscire a finirlo. Diciamo che me lo aspettavo più avvincente, si tratta sempre di letteratura ergodica ma per ora non regge neanche l'accostamento con Casa di Foglie. Vedremo.

 

Invece ho in ascolto l'audiolibro de La Cognizione del Dolore di Gadda, davvero bello, scritto benissimo e ho trovato anche una versione commentata da Sandro Lombardi molto interessante. Dovrò approfondire Gadda, avevo letto solo Quer Pasticciaccio de via Merulana, ma non avevo colto all'epoca la sua maestria con la lingua italiana.

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Eheh, una lettura a puntate, un po' come avveniva in tempi remoti sulle strisce di giornale! :-P

 

Gadda è quello di In-A-Gadda-Da-Vida, vero?! :rockkk:

 

1640865615515keep_your_hands_off_eizouke

Keep your hands off Eizouken! vol. 1

(映像研には手を出すな! 1) (Eizouken ni wa Te wo Dasuna! 1)


Sumito Oowara (storia, disegni), Marco Franca (traduzione)
158 pp., Star Comics, 2021
14,5x21 cm, b/n, 6,50 €

brossurato, sovracoperta con alette

ISBN 9788822626165


Midori Asakusa sogna di realizzare un anime, ma da sola non riesce a fare il primo passo. Tutto cambia quando incontra Tsubame Mizusaki, una modella influencer che frequenta il suo stesso anno di liceo, e scopre che anche lei sogna di diventare un’animatrice. Con l’aggiunta della scaltra Sayaka Kanamori, un’amica spilungona che ambisce solo a far soldi, inizia l’implacabile avanzata delle tre esuberanti ragazze per creare il “mondo definitivo”!

 

 

La sinossi, così come gli onirici scenari rappresentati nelle copertine, mi hanno attirato ad acquistare questo primo volume. Come si dice bene, anche per i libri, "l'abito non fa il monaco"! Tutto sommato viene raffigurato quanto descritto nel testo di presentazione, e nei frequenti momenti duranti i quali le tre protagoniste si catapultano nella loro immaginazione, che si ingloba e sovrappone alla realtà, per sfuggire ma al contempo risolvere i problemi della realtà, è piacevole estraniarsi con loro in queste fantasie, quasi come se il lettore divenisse un quarto protagonista. Almeno per me che sono un eterno sognatore a occhi aperti come loro, vengo trascinato facilmente! Però... però eccetto questa particolarità tutto il resto rimane piatto, quasi noioso. Ho letto il primo volume in tre tranche, segno che riusciva ad attrarmi come quei volumi che si fanno divorare in un'unica lettura. Temo dropperò, dando piuttosto un'opportunità alla versione anime. La mancanza del colore e di un'animazione, in una storia che parla proprio di animazione, credo incidano.

 

 

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Edmondo De Amicis - L'ultimo amico


Caravaggio Editore, Vasto, 2019
a cura di Enrico De Luca
13x20 cm, 62 pp.
ISBN 978-88-95437-89-7


L'ultimo amico è un racconto poco noto di Edmondo De Amicis. Concepito negli ultimi anni della sua vita, dopo le dolorose perdite della madre e del figlio ventenne, morto suicida, e in seguito alla separazione dalla moglie, è incentrato sul rapporto fra l'ormai anziano scrittore e Dick, il suo cane. De Amicis descrive il superamento dei suoi stessi pregiudizi mediante la convivenza con un essere che si rivela dotato di elevate capacità intellettive e affettive, al punto da essere considerato l'ultimo vero amico, colui che gli viene in aiuto in un periodo straordinariamente buio e difficile. Nella presente edizione annotata, curata da Enrico De Luca, sono state segnalate tutte le varianti fra la prima versione del testo (1900) e quella del 1905 che rappresenta l'ultima volontà dell'autore.

 

 

Pur nonostante le esili dimensioni del volume, De Amicis riesce a portarci un'opera riflessiva sulle osservazioni del rapporto con quello che definisce il suo ultimo amico, il proprio cagnolino Dick, che in una sorta di monologo espresso ad alta voce sembra ascoltare i ragionamenti dell'autore adagiato sulle sue ginocchia! Scritto in un periodo vicino al termine della vita - non ci è dato sapere per chi dei due finirà prima ma certo De Amicis s'interroga e pondera anche su ciò! -, colmo di eventi drammatici per l'autore - la morte della cara madre, la separazione dalla moglie e, infine, il suicidio immotivato del figlio ventenne -, questo libro è un'ode al rapporto di fedeltà che si può creare con l'essere che per tradizione è a tutti gli effetti il migliore amico dell'uomo, e De Amicis dimostra che tale modo di dire è in effetti veritiero! Salvato da questa amicizia sincera e contraccambiata, può salvare anche noi lettori facendoci riflettere sul nostro rapporto con gli animali. In particolare mi ha colpito il passo in cui deduce di quanta libertà li stiamo privando nel momento in cui pensiamo di fare loro del bene quando in verità stiamo solamente obbligandoli ad adattarsi ai vizi e ai difetti umani. Concezione non scontata che nemmeno nella nostra quotidianità riesce a insinuarsi nelle nostre menti.

 

 

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6000 Rokusen - Gli abissi della follia vol. 3
(6000―ロクセン― 3) (6000 3)


Nokuto Koike (storia, disegni), Manuela Capriati (traduzione)
176 pp., Planet Manga, apr. 2014
13x18 cm, b/n, 6,50
brossurato, sovracoperta con alette
ISBN 9788891254542


Nell'impianto sottomarino "Cofdeece" si sono verificati inspiegabili incidenti. Viene perciò deciso il temporaneo ritorno in superficie della squadra di tecnici e operai. Durante l'evacuazione, però, qualcosa attacca Kengo Kadokura... Che cosa sta succedendo a 6000 metri di profondità? E cosa hanno scatenato nel buio coloro che in precedenza hanno abitato l'impianto?

 

 

Inizia a farsi più chiaro chi o cosa si celi dietro al mistero del Cofdeece e pagheranno tale scoperta sulla propria pelle! Come in tutti i misteri, quando si scopre l'elemento celato, quell'alone che avvolge l'ignoto viene a mancare, ma certo nulla è ancora concluso, anzi, la situazione peggiora ulteriormente e pare sempre più improbabile una risalita in superficie! Manca un solo volume alla conclusione e, anche per via di ciò, non mi aspetto nulla di buono!

 

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6000 Rokusen - Gli abissi della follia vol. 4
(6000―ロクセン― 4) (6000 4)


Nokuto Koike (storia, disegni), Manuela Capriati (traduzione)
208 pp., Planet Manga, mag. 2014
13x18 cm, b/n, 6,50
brossurato, sovracoperta con alette
ISBN 9788891254771


L'impianto sottomarino Cofdeece è stato costruito sul fondo del Mare delle Filippine. Questa enorme struttura a 6000 metri di profondità nell'oceano è stata chiusa in seguito a un misterioso incidente, ed è rimasta a lungo abbandonata negli abissi marini. Dopo tre anni, Kengo Kadokura insieme a un gruppo di tecnici e scienziati scendono nelle profondità per valutare la possibilità di rimessa in funzione del complesso, ma ben presto si verificano inspiegabili eventi. Alcuni uomini dello staff vengono posseduti da qualcosa, mentre la struttura, a causa di un guasto, rischia di essere schiacciata dalla pressione dell'acqua. Nel delirio della situazione, Kengo e gli altri scoprono che l'ascensore che porta in superficie è stato scollegato e che la loro fine, intrappolati a 6000 metri di profondità, sta per giungere. Intanto un crudele ed efferato dio degli abissi riemerge dal passato...

 

 

Un ultimo volume un po' affrettato, risulta evidente la corsa a dovere velocizzare il ritmo per giungere alla chiusura della storia. Diciamo che almeno un paio di volumi in più avrebbero permesso una gestione un po' più accurata e raffinata delle vicende. Si sarebbe persino potuta aumentare la suspance! Tutto sommato rimane un'opera ad alto potenziale (anche per un sequel!), che riesce a trasmettere la claustrofobia e l'ansia generata sia dal trovarsi a 6000 metri di profondità sia dagli strani avvenimenti che si susseguono. Anche i disegni sono degni di nota, tanto che voglio recuperare altre opere di Koike. Peccato sia così poco conosciuto, almeno in Italia.

 

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Finito oggi (l'audilibro di) Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley. Colpevolmente non l'avevo ancora letto nonostante fosse tra le letture in programma da quindici anni, dopo la lettura di 1984, visto che erano spesso accostati in quanto romanzi distopici. Molto interessante, diverso da come me lo aspettavo, solleva tematiche davvero avvincenti e non risente particolarmente del passaggio del tempo. 

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  • 2 settimane dopo...
1642935338607guida_galattica_per_dogsitt

Guida galattica per dogsitter


Virginia Salucci (storia, disegni)
208 pp., ManFont, apr. 2018
12,5x16,5 cm, b/n, 14,00 €
brossurato con alette
ISBN 9788899587543


"La passione per i cani e quella per i fumetti sono sempre andate a braccetto... fin da piccola, quando dovevo strappare i miei numeri di Rat-Man dalle grinfie dei miei animali! Perché non unire questi due strani mondi una volta per tutte?" Nasce così Guida galattica per Dogsitter, piccole pillole di vita per SOPRAVVIVERE ai cani!

 

 

Simpatico librettino ("ino" per il formato, che non mi aspettavo così piccolo, perché poi, invece, le pagine sono abbondanti in numero) che raccoglie le divertenti gag di una dogsitter e, in generale, della vita quotidiana condivisa con gli amici pelosi! Primo volume di quella che, a oggi, è diventata una serie di tre volumi grazie al successo ottenuto da Virginia Salucci, che sin da tenera età è cresciuta in una commistione di passioni che comprendevano l'essere attorniata dai fumetti e da compagni quadrupedi. Chi già vive con un cane troverà scene che oramai dà per scontate e abitudinali, qui messe "a nudo" da una mente che comprende il linguaggio canino, dal punto di vista cinofilo; chi invece ancora non è stato inondato dall'amore di un cane, questa è l'occasione per scoprire cosa si sta perdendo! :P 

 

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  • 5 settimane dopo...

Ogni volta mi dico che era l'ultima volta, ma quando sento che esce un nuovo libro di Palahniuk ci ricasco sempre e lo leggo. Fortunatamente da anni li prendo in prestito in biblioteca, ancora mi pento di aver speso soldi per Pigmeo, che regalai ad un amico scusandomi per il misfatto nonostante lui lo volesse leggere contro le mie obiezioni. L'invenzione del Suono forse si risolleva minimamente rispetto agli ultimi romanzi (a parte Pigmeo, forse ad oggi il titolo peggiore della sua bibliografia, anche Sventura e Beautiful You non scherzavano in quanto a bruttezza) ma rimane davvero ampiamente mediocre. Per quanto abbia apprezzato i primi romanzi (a parte il celebre Fight Club, meritano molto anche Invisible Monsters, Soffocare e a tratti anche Survivor) da tempo ormai ha fatto il suo tempo, il suo stile che forse poteva apparire incisivo all'epoca, oramai si perde in un panorama letterario in cui Palahniuk sembra la caricatura di sé stesso, vuole puntare a strabiliare inventando ogni volta qualcosa di più sensazionale di prima, fallendo miseramente. E se nel penultimo Il Libro di Tablott arrivava anche ad autocitarsi in maniera sarcastica (forse l'unica cosa simpatica dell'intero libro), sembra decisamente che non abbia più nulla di aggiungere alla sua opera. Sarò forse che sono cresciuto io cambiando i miei gusti (Fight Club letto a vent'anni fa un effetto diverso, sicuramente), ma questo L'Invenzione del Suono, così come tutti gli ultimi romanzi, mi lasciano davvero poco. Stento a ricordare le trame, o persino i titoli, dei suoi romanzi (per assurdo ricordo Pigmeo solo perché lo cito spesso come una delle cose più noiose e difficili da portare a termine), dopo ogni nuovo romanzo mi rimane solo la sensazione di disappunto (come recita la maglietta dell'autore nella quarta di copertina di questo ultimo romanzo, vedi spoiler) e la poco convinta promessa di non dargli più possibilità. Ma poi voglio sempre dare una seconda possibilità e ci ricasco sempre. Spero di convincermi una volta per tutte che sia il caso di finire di seguire questo autore, anche perché oramai sono più le delusioni che i bei ricordi.

 

(un paio di anni fa ho riletto un suo romanzo, Ninna Nanna, di cui davvero non ricordavo nulla, l'ho riletto rivivendo i colpi di scena come se fosse la prima lettura eppure ho già ridimenticato il tutto, ma per quanto non fosse pessimo come gli ultimi romanzi, rimaneva mediocre anche quello, quindi sì, dovrei proprio abbandonarlo)

 

Immagine della quarta di copertina, non è uno spoiler sulla trama

Spoiler

Immagine.jpg

 

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Michel Onfray - Thoreau. Vivere una vita filosofica

Vivre une vie philosophique. Thoreau le sauvage (2017)


Ponte Alle Grazie, Milano, 2019
traduzione di Michele Zaffarano
13,9x20,6 cm, 107 pp.
ISBN 978-88-333-1083-1


È ancora possibile distinguersi dai più e plasmare la propria vita secondo le proprie convinzioni? Si possono ignorare vie precostituite, norme sociali e religiose, giudizio degli altri, per costruire la propria esistenza in accordo con le proprie e più intime esigenze? Con i propri ideali?
La risposta di Michel Onfray è in questo breve e felice libro, in cui ci presenta – e ci indica come modello – la vita e le opere di Henry David Thoreau, ecologista ante litteram, apostolo della disobbedienza civile che avrà per continuatori Tolstoj, Gandhi, Martin Luther King, e soprattutto autore del celeberrimo Walden, ovvero Vita nei boschi.
La vita dello scrittore americano, percorsa istintivamente e intimamente dal desiderio di ritrovare una «relazione originale con l’universo», di eliminare tutto il superfluo dall'esistenza – all'insegna di un individualismo del tutto opposto all'egoismo cui viene comunemente equiparato – diviene così ispirazione esistenziale ma anche politica; in Thoreau il pensiero diventò azione e creò le condizioni di una vita autenticamente filosofica.
Se i grandi uomini e le personalità eccezionali sembrano essere davvero passati di moda in un’epoca di solitarie folle livorose, Onfray ci ricorda che è proprio la loro perenne inattualità a costituirne la forza, e soprattutto il valore di esempio duraturo.

 

QUI ho raccolto un po' di citazioni.

@absolute Se mai ti volessi approcciare la figura di Thoreau come dicesti, questo raffronto di Onfray è d'obbligo per conoscerne la personalità e godere dei suoi scritti al meglio. Consiglierei la lettura prima di leggere Thoreau.

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