Ogni volta mi dico che era l'ultima volta, ma quando sento che esce un nuovo libro di Palahniuk ci ricasco sempre e lo leggo. Fortunatamente da anni li prendo in prestito in biblioteca, ancora mi pento di aver speso soldi per Pigmeo, che regalai ad un amico scusandomi per il misfatto nonostante lui lo volesse leggere contro le mie obiezioni. L'invenzione del Suono forse si risolleva minimamente rispetto agli ultimi romanzi (a parte Pigmeo, forse ad oggi il titolo peggiore della sua bibliografia, anche Sventura e Beautiful You non scherzavano in quanto a bruttezza) ma rimane davvero ampiamente mediocre. Per quanto abbia apprezzato i primi romanzi (a parte il celebre Fight Club, meritano molto anche Invisible Monsters, Soffocare e a tratti anche Survivor) da tempo ormai ha fatto il suo tempo, il suo stile che forse poteva apparire incisivo all'epoca, oramai si perde in un panorama letterario in cui Palahniuk sembra la caricatura di sé stesso, vuole puntare a strabiliare inventando ogni volta qualcosa di più sensazionale di prima, fallendo miseramente. E se nel penultimo Il Libro di Tablott arrivava anche ad autocitarsi in maniera sarcastica (forse l'unica cosa simpatica dell'intero libro), sembra decisamente che non abbia più nulla di aggiungere alla sua opera. Sarò forse che sono cresciuto io cambiando i miei gusti (Fight Club letto a vent'anni fa un effetto diverso, sicuramente), ma questo L'Invenzione del Suono, così come tutti gli ultimi romanzi, mi lasciano davvero poco. Stento a ricordare le trame, o persino i titoli, dei suoi romanzi (per assurdo ricordo Pigmeo solo perché lo cito spesso come una delle cose più noiose e difficili da portare a termine), dopo ogni nuovo romanzo mi rimane solo la sensazione di disappunto (come recita la maglietta dell'autore nella quarta di copertina di questo ultimo romanzo, vedi spoiler) e la poco convinta promessa di non dargli più possibilità. Ma poi voglio sempre dare una seconda possibilità e ci ricasco sempre. Spero di convincermi una volta per tutte che sia il caso di finire di seguire questo autore, anche perché oramai sono più le delusioni che i bei ricordi.
(un paio di anni fa ho riletto un suo romanzo, Ninna Nanna, di cui davvero non ricordavo nulla, l'ho riletto rivivendo i colpi di scena come se fosse la prima lettura eppure ho già ridimenticato il tutto, ma per quanto non fosse pessimo come gli ultimi romanzi, rimaneva mediocre anche quello, quindi sì, dovrei proprio abbandonarlo)
Immagine della quarta di copertina, non è uno spoiler sulla trama