Con grandissimo sforzo ho finito oggi questo libro. Non so, c'è un motivo se non leggo quasi mai saggi. Li trovo troppo slegati e mi lasciano davvero poco, a prescindere dalla tematica. Personalmente poi non mi è piaciuto l'approccio autobiografico in cui era tutto incentrato sull'esperienza personale dell'autrice salvo poi infilarci dati statistici, citazioni filosofiche o riferimenti ad altri libri e autori, in maniera, a mio giudizio, confusionaria e poco incisiva. Di sicuro solleva tematiche interessanti, anche se dal titolo fuorviante, il libro parla quasi solo di relazione tra ospiti e cibo offerto. Alcuni aneddoti di sicuro sono curiosi ed erano gradevoli da leggere, ma come dicevo non mi hanno preso più di tanto. Alla fine sembra più una chiacchierata, in cui una persona esprime sue riflessioni personali più o meno interessanti senza seguire un filo logico vero e proprio. D'altronde poteva andare avanti per altre mille pagine senza problemi, non ho visto un percorso argomentativo ben delineato e dunque non avrei trovato fuori luogo altre divagazioni.
Insomma, sarà anche colpa mia e dei miei gusti, ma non è stato un libro che ho letto volentieri (d'altronde ci ho messo un mese per centoventi pagine, mi succede raramente). Pur non trovandolo un pessimo libro non posso dire che mi rimarrà molto del suo contenuto, anche perché non ho apprezzato molto il sottotesto di debole presa politica nei riferimenti alla Brexit, all'Unione Europea e a tutto, in cui di fatto poco ha argomentato lasciando davvero il dubbio se non abbia scritto quelle cose solo per darsi un tono.
Ringrazio comunque per la proposta per il gruppo di lettura perché è un libro che altrimenti non avrei mai letto e ogni tanto è opportuno anche uscire dal proprio ambiente letterario prediletto e provare a conoscere qualcosa di nuovo. Cosa che mi piacerebbe fosse condivisa anche da altri visto che penso che questo libro lo abbiamo letto in due.