Però è impressionante se pensi a quante persone siano tornate ad informarsi sugli eventi di Chernobyl (o addirittura sul tema della fisica nucleare), anche e proprio per merito della serie.
Ora non c'è video YT sul tema che non contenga tormentoni idioti, frasi chiave e/o citazioni alle puntate.
Forse l'incompletezza della narrazione è pure voluta, così come lo sono sicuramente le licenze prese in fase di narrazione.
Bisognerebbe ascoltare i podcast di C. Mazin (l'autore) per comprendere meglio alcune delle divergenze tra realtà e fatti narrati. Penso che una ricostruzione accurata e incontrovertibile degli eventi sia ormai impossibile, nonostante alcuni dei testimoni diretti siano ancora in vita. Il fatto che ci siano state diverse inchieste interne in merito ne è un po' la prova. Buona parte delle varie ricostruzioni sono basate sui diari e sulle testimonianze di persone certamente presenti, ma che magari per tornaconto personale o circostanIale non erano necessariamente obiettive.
Su questo la serie ha giocato molto, ma se il fine era di riavvicinare i telespettatori a un dramma reale, e spingerli a informarsi in prima persona piuttosto che avere tutta la pappa pronta, non mi sento di biasimarli più di tanto. Un vero e proprio documentario non so se avrebbe venduto/appassionato altrettanto, perché le storie attecchiscono meglio quando portano con sé una qualche conclusione di rilevanza morale, un insegnamento ben definito. In questo caso la morale della serie verte sul "costo delle menzogne", che però in un documentario il più possibile aderente ai fatti risulterebbe essere solo una delle tante concause del disastro.