Generalmente sì. Chiaramente ci sono film e film, non tutti vanno bene. E pure per quelli che vanno bene esiste una fascia d'età sotto cui l'esposizione può essere inutile o addirittura nociva. Ma anche all'interno di una fascia di età possono esserci soggetti più sensibili di altri, quindi si può generalizzare fino a un certo punto.
Premesso ciò, una storia è educativa se mostra un rapporto di causa-effetto tra un comportamento (individuale o collettivo) e le sue conseguenze, immediate e non. Si può imparare attraverso i buoni esempi (la norma pedagogica è che facendo del bene si viene premiati), ma si impara anche dagli errori altrui, per esempio mostrando come atti negativi possano portare a conseguenze pessime. AHX sfrutta il pretesto della redenzione per fare entrambe le cose: Derek salva il fratello dal percorso verso cui lo aveva spinto, ma non riesce a tutelarlo da tutte le conseguenze delle proprie azioni. La lezione è che alle violenze commesse non si può sempre porre rimedio, quindi è opportuno saper riconoscere e ripudiare per tempo l'odio indotto che le genera, anche nelle fasi in cui c'è evidente carenza di alternative (l'adolescenza appunto). Ma la storia non si limita a mettere in guardia dai vari Derek del mondo, insegna a diffidare soprattutto da chi li produce e fomenta, seminando fobie e rancori ingiustificati. O quantomeno ci prova, perché il tema morale sarebbe banalissimo senza il ruolo di fonte ideologica ricoperto dal personaggio di Cameron.
Spesso questa capacità di astrazione dei pericoli la si acquisisce solo da adulti, ma è proprio a questo che serve il monito. E per essere credibile ed efficace, un avvertimento rivolto a un pubblico giovane deve ricorrere a del crudo realismo. Altrimenti è come pretendere di insegnare i pericoli di un fiammifero mostrandolo sempre spento.
Se invece si accomuna negativamente ogni rappresentazione violenta, ignorando che spesso non è fine a sé stessa, a mio parere si commette lo stesso errore di chi dall'altra parte le glorifica tutte con superficialità, producendo di fatto l'emulazione nei giovani.
Ai ragazzi vanno insegnati i distinguo. È giusto mantenere safe-zone per i soggetti più sensibili ma limitarsi a isolarli dalla violenza è inutile se non si danno loro gli strumenti per riconoscere le mille forme in cui può manifestarsi.