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[Memory Lane] La maturità


~ Josephine

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La mia tesina la volevo fare sulle cipolle, poi mi sono resa conto che era improponibile trovare collegamenti e quindi ho ripiegato sulla la notte.

 

All'esame feci un buon tema (che non era scontato, in un tema scrissi "scarnificato" per esprimere non ricordo che concetto e i miei compagni del liceo mi ci prendono ancora in giro <.< culo volle che all'esame di maturità uno degli argomenti fosse sull'unione europea e la turchia e la religione e non ricordo che altro fatto sta che ero in grado di impapocchiare qualcosa ed è andata meglio del previsto).

Alla prova di matematica le professoresse della mia e di un'altra classe si riunirono per fare il compito, poi lo passarono ai più bravi delle classi sapendo che sarebbe passato a tutti. Avevamo due professoresse che erano così incapaci a insegnare che lo sapevano anche loro. Un'altra sezione aveva un professore di matematica bravo e lì non ci fu modo, il compito se lo fecero loro (ma avevano anche le competenze per farlo). (però le professoresse suddette provarono a distrarlo per far copiare pure in classe sua <.<).

[Tra l'altro, copiando il compito di matematica avevo copiato con un refuso, all'orale la prof di matematica mi chiede proprio di quell'errore e io "Eh, ho copiato male" e lei (finta stupita) "Ma come copiato?" e io "Eh, si, dalla brutta, devo aver copiato male dalla brutta"]

La terza prova non la ricordo e l'orale anche ricordo poco o nulla...

Poi vabbè, eravamo la classe più adorata da tutti i prof, quindi hanno alzato il voto di qualche punto a tutti (ho fatto la maturità nel breve periodo in cui la commissione era tutta interna con mi pare solo il capo della commissione esterno, quindi in pratica ti giudicavano gli stessi prof che ti avevano dato i voti fino al giorno prima).

 

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Ma che bel topic che mi ero persa! 

Io la maturità e il liceo in generale li ricordo con un misto di nostalgia, tristezza, rabbia, sollievo. Nostalgia per i momenti belli (copiare i compiti nell'ora di educazione fisica, divertirsi con i compagni, fare cazzate in gita, imitare i prof.); tristezza per tutte le volte in cui non mi sono sentita bene con me stessa (non mi piacevo allora, adesso invece sì), per il modo in cui alcuni compagni mi trattavano, per le ingiustizie subite; rabbia verso me stessa, perché se potessi vedere la me adolescente, la prenderei a schiaffi e la inviterei a reagire e a non farsi mettere i piedi in testa; sollievo perché, tra alti e bassi, sono contenta che il liceo me lo sia lasciata alle spalle. 

Agli esami sono giunta con la consapevolezza che le cose sarebbero inevitabilmente cambiare una volta conclusa anche l'ultima prova. 

I cambiamenti mi piacciono, quindi l'ho vissuta abbastanza bene. Per quanto riguarda lo studio, ricordo che nei giorni precedenti non avevo ripassato granché, avevo studiato per tutto l'anno, non mi serviva fare le due di notte per ripetere e ripetere e ripetere. 

La prima prova era stata molto tranquilla, italiano non mi spaventava e anzi, mi piaceva e mi piace tutt'ora scrivere, quindi è stata addirittura piacevole. 

La seconda prova è stata divertente: versione di latino. Ricordo i professori della commissione interna che avevano fatto uscire quelli esterni per permettere al genio della classe, che mai durante i compiti aveva aiutato gli altri (perché ripeteva come un mantra che "copiare non ci avrebbe aiutato a capire"), di dettare a tutti noi ciucci la versione xD 

La terza prova era andata anch'essa molto bene. Avevo trovato quasi tutte le domande sul dizionario ahahahah 😂 

All'orale un po' d'ansia l'avevo, ma non tantissima. Ricordo che ero capitata con una compagna che stava sempre sulle sue e il bulletto che ci misurava le tette col righello (tra l'altro gli avevo pure dovuto prestare l'Antigone perché lui ovviamente non ce l'aveva, libro che poi, chiaramente, non ho più riavuto indietro. 

Coomunque, l'esame: mi hanno fatto dire pochissimo della tesina, poi mi hanno fatto domande su tutto il programma. Quella stronza della prof di italiano, che odiavo e che mi odiava, fece qualunque cosa per mettermi in difficoltà:

Marietta: parlami di un autore che abbiamo studiato.

Poi non ricordo quale autore proposi, ma lei mi fece virare su Pirandello.

Io: ok, parlo di Pirandello...

Marietta: di che opera vuoi parlare? 

Io: Il Fu Mattia Pascal. 

Marietta: oppure? 

Io: ok, parlo di Uno, Nessuno, Centomila? 

Marietta: oppure ancora? 

Per fortuna poi una della commissione esterna le disse qualcosa del tipo: "Dai, falla parlare".

Alla fine risposi correttamente quasi a tutto. La domanda su storia andò così così, ma io e la storia siamo due cose opposte, non l'ho mai amata. Anche alla triennale quello di storia è stato l'ultimo esame xD 

 

Dopo aver finito, mi sentii felice, col cuore leggero e libera. Una bella sensazione. 

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  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

In quello che sarebbe dovuto essere il mio settore, il voto di maturità era chiesto e valutato ai colloqui di lavoro, in assenza di anni di esperienza alle spalle. 

Inoltre numerose aziende contattavano la scuola e chiedevano i numeri di telefono dei maturandi usciti con 80 in su. 

 

Ma immagino sia l'eccezione che conferma la regola

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Ospite Knaves
48 minuti fa, Jace ha detto:

In quello che sarebbe dovuto essere il mio settore, il voto di maturità era chiesto e valutato ai colloqui di lavoro, in assenza di anni di esperienza alle spalle. 

Inoltre numerose aziende contattavano la scuola e chiedevano i numeri di telefono dei maturandi usciti con 80 in su. 

 

Ma immagino sia l'eccezione che conferma la regola

 

No, non è un'eccezione. Mio padre era vicepreside in un istituto tecnico, negli anni '70 le banche chiamavano regolarmente per avere i contatti dei 60/60. I 59 non li consideravano. Nel tempo poi le cose non sono del tutto cambiate, sia a scuola che all'università (considerando però l'introduzione delle norme sulla privacy, quindi il più delle volte tutto passa dal serverone di Bologna).

Insomma, moralmente il voto conta poco ma concretamente a volte sì, perché su qualcosa ci si deve basare.

Va detto che si trattava e si tratta solo di un approccio. Se il 110 e lode che risponde alla chiamata è un incapace, resta a casa a spolverare.

E comunque per me è una forma di reclutamento errata.

Il tuo settore quale sarebbe stato?

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9 minuti fa, Knaves ha detto:

 

No, non è un'eccezione. Mio padre era vicepreside in un istituto tecnico, negli anni '70 le banche chiamavano regolarmente per avere i contatti dei 60/60. I 59 non li consideravano. Nel tempo poi le cose non sono del tutto cambiate, sia a scuola che all'università (considerando però l'introduzione delle norme sulla privacy, quindi il più delle volte tutto passa dal serverone di Bologna).

Insomma, moralmente il voto conta poco ma concretamente a volte sì, perché su qualcosa ci si deve basare.

Va detto che si trattava e si tratta solo di un approccio. Se il 110 e lode che risponde alla chiamata è un incapace, resta a casa a spolverare.

E comunque per me è una forma di reclutamento errata.

Il tuo settore quale sarebbe stato?

Elettrotecnica e automazione.

Quindi aziende in cerca di personale da formare per la progettazione di impianti civili e industriali cercavano studenti usciti almeno con l'80, indice di un piccolo bagaglio da cui partire per la formazione aziendale.

 

Io uscii con 79, ma non fui chiamato perché nel 2013/14 ci fu un calo di ricerca di personale in questo settore, che si è ripreso solo nell'ultimo anno. Aziende e agenzie per il lavoro mi chiamarono guardando il mio voto, suggerendomi anche di inserirlo nel curriculum, ma ormai sono passati 5 anni e la mia esperienza scolastica risulta insufficiente.

Per fortuna adesso ho trovato altro e sto anche crescendo un pochino di livello.

 

Invece un mio compagno uscito con 100 (non rubato, ma ben guadagnato), l'unico del nostro anno, fu contattato immediatamente da un'azienda, ma rifiutò perché voleva prima specializzarsi in ingegneria.

Iniziò a frequentare il politecnico, ma scoprì che era più dura del previsto, che non aveva più voglia di studiare, che preferiva uscire e a bere e divertirsi e, al secondo anno (o meglio, il primo fatto due volte), decise di lasciare l'uni. 

Ora vende folletti, purtroppo.

 

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Ospite Knaves
3 minuti fa, Jace ha detto:

Elettrotecnica e automazione.

Quindi aziende in cerca di personale da formare per la progettazione di impianti civili e industriali cercavano studenti usciti almeno con l'80, indice di un piccolo bagaglio da cui partire per la formazione aziendale.

 

Io uscii con 79, ma non fui chiamato perché nel 2013/14 ci fu un calo di ricerca di personale in questo settore, che si è ripreso solo nell'ultimo anno. Aziende e agenzie per il lavoro mi chiamarono guardando il mio voto, suggerendomi anche di inserirlo nel curriculum, ma ormai sono passati 5 anni e la mia esperienza scolastica risulta insufficiente.

Per fortuna adesso ho trovato altro e sto anche crescendo un pochino di livello.

 

Invece un mio compagno uscito con 100 (non rubato, ma ben guadagnato), l'unico del nostro anno, fu contattato immediatamente da un'azienda, ma rifiutò perché voleva prima specializzarsi in ingegneria.

Iniziò a frequentare il politecnico, ma scoprì che era più dura del previsto, che non aveva più voglia di studiare, che preferiva uscire e a bere e divertirsi e, al secondo anno (o meglio, il primo fatto due volte), decise di lasciare l'uni. 

Ora vende folletti, purtroppo.

 

 

No, vedi, non credo proprio che la tua sia un'eccezione. Però si conferma un metodo abbastanza inefficace quello di selezionare così. Ci sono tanti altri modi.

Far scrivere una lettera per esempio.

 

Prendi il modo in cui scrivi tu. Corretto. Punteggiatura presente. Spazio dopo la punteggiatura. Cosa più importante, spaziatura tra paragrafi, facilitano la lettura e si denota capacità di ordinare argomenti consequenzialmente, concatenandoli. Ecco, quindi facendo scrivere una lettera di presentazione, io preferirei sentire te piuttosto che un 100 che dimostra meno ordine.

Attenzione, il che non vuol dire che anche questa sia una strategia risolutiva. Se uno dovesse giudicare Green da come organizza i post si potrebbe pensare che sia pazzo. Invece penso sia (sarà) molto valido nel suo campo.

Quindi diciamo che è una somma di fattori.

 

Il succo però è che non ci si deve focalizzare sul voto, non fosse proprio che per conseguire un voto migliore, restando sereni. Di questo resto abbastanza convinto.

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Comunque la mia tesina l ho fatta sulla solitudine ahahahhahahaha eppure non ero affatto solo in quel periodo, però mi veniva facile parlarne.. forse quando uno metabolizza un'emozione dopo tanto tempo riesce a descriverla con lucidità. In ogni caso era figa ma non riesco a ricordare nello specifico i vari argomenti. Tranne Calvino mi pare in italiano e in latino credo Seneca.

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18 minuti fa, Bucche ha detto:

No.

Ma poi che avete contro sta tesina? Ahaha

 

Meglio portare le solite cose che portano tutti vero? 😞

L'avessi fatto sul Gran Torino sarebbe stata diversa. Cioè per me la tesina dovrebbe parlare di qualcosa di profondo. Ma è un mio limite me ne rendo conto, sono vecchio dentro :D

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4 minuti fa, mariosan ha detto:

L'avessi fatto sul Gran Torino sarebbe stata diversa. Cioè per me la tesina dovrebbe parlare di qualcosa di profondo. Ma è un mio limite me ne rendo conto, sono vecchio dentro :D

Io la copiai la tesina, è abbastanza profondo?

2 minuti fa, SuperLol ha detto:

Ma @SabiFree?

Basta farti di acidi, sei ancora giovane, hai sbagliato topic!

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