Giusto per fornirvi un quadro storico più completo, precisiamo che le cose non erano rose e fiori nemmeno prima dell'introduzione dei punteggi.
I punti erano stati introdotti anche per costringere i master a valutare costantemente i giocatori e a spendere due parole gratificanti per tutti i meritevoli, anche i vinti.
Salvo eccezioni era infatti abbastanza comune che i meriti non solo venissero riconosciuti alla sola fazione vincitrice, ma che questi si estendessero automaticamente a tutti i componenti della fazione in esame.
Per chi ricorda il regolamento storico c'era anche un monito ricorrente e forse mai del tutto compreso a riassumere il concetto: ricordiamo che si vince e perde tutti insieme - diceva.
Ed è pure vero in un determinato senso, ma solofino a un certo punto.
Certo, all'introduzione dei punti erano legate anche questioni tecnico-pratiche, come costanza nelle iscrizioni, classifiche e premi. Ma saremo tutti d'accordo che questo, nel quadro delle priorità, viene sicuramente dopo la gratificazione dei giocatori.
Personalmente non sono contrario alla rimozione dei punti. Se si decidesse in questo senso vorrei però che lo si facesse con la consapevolezza che non si tratti di una scelta poi così tanto elementare. La parte soggettiva dei voti (impegno, intuito, strategia) aveva proprio lo scopo di correggere quella oggettiva (vittoria e partecipazione). Cosa che per quanto possa sembrare utopistica e superflua, aiuta a confinare il risentimento della fazione sconfitta verso i membri che magari hanno fatto scelte sbagliate, il che, a sua volta, in teoria, porta ad un clima più disteso e rilassato nei retroscena.
E sì, le valutazioni scritte sono sicuramente più utili di un voto da 1 a 6.
Sono anche più gratificanti? Questo è da vedere. In assenza di voti viene più difficile rapportare i commenti del master alle altre edizioni. Imho verrebbe a meno la continuità tra un'edizione e l'altra, e da valutazione ufficiale quale è ora l'opinione del master potrebbe finire con lo "scadere" a livello di un commento tra tanti altri. È necessariamente un male? Nemmeno questo è detto. Se però l'opinione del master conta meno, perdono di valore anche le parole di gratificazione verso chi pur impegnandosi e facendo le scelte giuste finisce tra gli sconfitti, cosa che ci riporta al discorso sul clima sereno e gli animi stemperati a fine gioco.
Che dite? È un discorso con troppi se? fin troppo drammatico nelle conclusioni?
Bo', penso andasse fatto.