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Attentati


CloseYourHeart

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  • 4 mesi dopo...

Non so se è già stato affrontato il discorso in topic, ma parlandone su un gruppo wa ci siamo posti la seguente domanda: come mai nessun attentato in Italia?

 

Personalmente, da ignorante, mi sono risposto che fin ora sono stati attaccati la Francia, il Belgio e la Germania, quindi i centri amministrativi, legali, di "potere", di quel che volete, dell'UE, mentre noi sì, saremo anche membri importanti, ma non potenti. O almeno, non la vedo come le tre attaccate.

 

Secondo voi? Attaccheranno l'Italia? 

 

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4 minuti fa, CloseYourHeart said:

@DarkPhoenix, ma quindi ora che è agli esteri dobbiamo aspettarci attentati su attentati? D:

No. Perchè c'è un ex DC... e la politica DC era di tenere i piedi in due scarpe con chiunque e fare gli amici di tutti! Infatti Renzi ha tenuto buoni rapporti coi sauditi, sunniti finanziatori dell'Isis e con gli shiiti dell'iran.

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Per quanto voi-sapete-chi ami accusare lo stato del presunto favoreggiamento di potenziali cellule jihadiste, rispetto a Francia e Germania, i servizi segreti italiani si dimostrano generalmente più inflessibili e preparati davanti ai potenziali casi di terrorismo domestico. È un triste lascito della nostra storia repubblicana, tra anni di piombo e criminalità organizzata.

 

Poi chiaro, c'è sempre una serie di giustificazioni (quasi tutte poco incoraggianti) a supportare la tesi che vede l'Italia come un bersaglio terroristico poco appetibile: per primo, colpire la penisola porterebbe ad un controllo più rigido dei confini e dunque alla riduzione in entrata e uscita dei jihadisti stessi.

Questo non ci salva certo dalle cellule indipendenti, che contrariamente a quelle guidate dagli organi centrali non agiscono in base a nessuna logica strategica, né ci mette al sicuro da eventuali simpatizzanti di seconda generazione (qui fortunatamente scarseggiano). C'è persino chi attribuisce le mancate stragi alla difficoltà di reperire armi nel suolo italiano senza il consenso della criminalità locale.

 

Volendo guardare a motivazioni più rosee: non detestano l'Italia quanto i paesi come la Francia, l'Inghilterra e l'America, storicamente coinvolti in prima linea nelle guerre coloniali o nei sedicenti tentativi di esportazione della democrazia. Storicamente abbiamo  sempre mantenuto rapporti relativamente decenti col mondo arabo.

Inoltre una parte degli islamici di adozione del paese vivono la penisola come una seconda casa (tanto da arrivare a collaborare coi SS), se non come patria, e sono tendenzialnente meno ghettizzati. L'altra metà, invece, se ne frega altamente (difficile odiare qualcosa di cui non ti importa). Il terrorismo di matrice islamista nasce invece nell'area grigia, in chi non ama ma non rimane nemmeno indifferente, area che viene sempre più alimentata dalla propaganda del pregiudizio e della paura.

 

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Hanno più cose in comune col Vaticano che col resto d'Italia. Teocrazia in primis.

 

Nella mente del jihadista presumo che  l'infedele per eccellenza sia proprio l'ateo, ammesso e concesso che la radice dell'IS sia effettivamente mossa da motivazioni religiose.

Il resto secondo me è propaganda.

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15 minuti fa, kado' said:

Hanno più cose in comune col Vaticano che col resto d'Italia. Teocrazia in primis.

 

Nella mente del jihadista presumo che  l'infedele per eccellenza sia proprio l'ateo, ammesso e concesso che la radice dell'IS sia effettivamente mossa da motivazioni religiose.

Il resto secondo me è propaganda.

Teoricamente il nemico è l'ateo in una guerra di religione...ma questa non è una guerra di religione, è un modo per giustificare degli attentati.

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Non ho ben capito, il presunto artefice della strage è stato fatto fuori a milano, ma il suo nome era conosciuto prima ancora che venisse identificato...sono cose troppo strane, pare quasi che servisse un morto per "riscattare" il dolore dei parenti delle povere vittime.

Non so, mi è sembrato tutto troppo veloce e facile. Magari sono io che metto troppi filtri ogni volta che sento una notizia.

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[Anche a me la faccenda ha stranito un pochino, ma ho un po' paura di cadere nei complottismi, quindi accetto il fatto di non capire e spero che prima o poi troverò qualcuno che mi spiega per bene la cosa xD]

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Il suicidio e gli attentati kamikaze sono una forma di autogratificazione. Il profilo sociale di questi "terroristi" si divide fondamentalmente in due archetipi molto simili:

1) i giovani naturalizzati di seconda generazione, o anche di terza, che pensavano di vivere una vita diversa, e in preda alla frustrazione (non sempre giustificata) cedono alle sirene della religione che riempie il vuoto della loro esistenza, dei valori, delle passioni tristi come alcol e droghe e denaro (che non potranno mai avere, con rare eccezioni, come il rapper tagliagole londinese) dandogli - all'apparenza - una raison d'etre. Di solito sono molto più integralisti dei propri genitori.

2) gli "immigrati" che, a torto o a ragione, si sentono sconfitti da un occidente che gli ha rubato la vita, e per questo cedono alle "sicurezze" di una rivincita ultraterrena.

Ciò che accomuna entrambe le categorie, è la voglia di far sapere al mondo il loro gesto. Per questa ragione, è plausibilissimo, se non necessario, lasciare dei documenti, o portarseli dietro.

Un'altra ragione molto pratica per cui portarsi dei documenti (veri o falsi che siano) è quella che se un immigrato viene fermato per X motivo, e non ha neanche la carta d'Identità, sarà comunque sottoposto a un controllo, che rischia di far saltare tutto il "piano", per cui, hanno bisogno di portarsi dietro documenti.

Detto ciò, dubito fortemente che il tunisino sia stato ucciso per dare un colpevole ai parenti delle vittime. Per la semplicissima ragione che la Germania ci fa una figura di merda, di livello astronomico. Se avessero voluto scegliere un colpevole ideale da sacrificare, l'avrebbero ucciso in terra di Germania, non qui in Italia.

Se la storia del sospetto lasciato libero di circolare vi sembra inverosimile, vi invito a informarvi su chi sia stata Maria Ladenburger, età, lavoro, chi era il padre, e chi l'ha uccisa.

 

Un'ultima considerazione: fermo restando che concordo quasi totalmente con Kado, e che l'Italia ha realmente la miglior intelligence, il tunisino è stato fermato per caso, e ucciso perché ha sparato per primo. In pratica, è stato un caso. Tuttavia le stazioni di Milano sono da molto tempo ben controllate. Ed è stato questo controllo, a permettere di "trovare" il tunisino. Un controllo che ha fatto storcere il naso ai radical chic che, come in questo articolo, paventano lo spettro del razzismo, del nazismo, dello stato polizia, solo per perpetuare il mito di una sinistra aperta alle minoranze, agli stranieri, e ai deboli, anche se tale mito deve riflettersi solo in parole, o al limite in azioni lontane dai "sinistrorsi".

 

 

Modificato da sigfried
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38 minuti fa, sigfried said:

Il suicidio e gli attentati kamikaze sono una forma di autogratificazione. Il profilo sociale di questi "terroristi" si divide fondamentalmente in due archetipi molto simili:

1) i giovani naturalizzati di seconda generazione, o anche di terza, che pensavano di vivere una vita diversa, e in preda alla frustrazione (non sempre giustificata) cedono alle sirene della religione che riempie il vuoto della loro esistenza, dei valori, delle passioni tristi come alcol e droghe e denaro (che non potranno mai avere, con rare eccezioni, come il rapper tagliagole londinese) dandogli - all'apparenza - una raison d'etre. Di solito sono molto più integralisti dei propri genitori.

2) gli "immigrati" che, a torto o a ragione, si sentono sconfitti da un occidente che gli ha rubato la vita, e per questo cedono alle "sicurezze" di una rivincita ultraterrena.

Ciò che accomuna entrambe le categorie, è la voglia di far sapere al mondo il loro gesto. Per questa ragione, è plausibilissimo, se non necessario, lasciare dei documenti, o portarseli dietro.

Un'altra ragione molto pratica per cui portarsi dei documenti (veri o falsi che siano) è quella che se un immigrato viene fermato per X motivo, e non ha neanche la carta d'Identità, sarà comunque sottoposto a un controllo, che rischia di far saltare tutto il "piano", per cui, hanno bisogno di portarsi dietro documenti.

Detto ciò, dubito fortemente che il tunisino sia stato ucciso per dare un colpevole ai parenti delle vittime. Per la semplicissima ragione che la Germania ci fa una figura di merda, di livello astronomico. Se avessero voluto scegliere un colpevole ideale da sacrificare, l'avrebbero ucciso in terra di Germania, non qui in Italia.

Se la storia del sospetto lasciato libero di circolare vi sembra inverosimile, vi invito a informarvi su chi sia stata Maria Ladenburger, età, lavoro, chi era il padre, e chi l'ha uccisa.

 

Un'ultima considerazione: fermo restando che concordo quasi totalmente con Kado, e che l'Italia ha realmente la miglior intelligence, il tunisino è stato fermato per caso, e ucciso perché ha sparato per primo. In pratica, è stato un caso. Tuttavia le stazioni di Milano sono da molto tempo ben controllate. Ed è stato questo controllo, a permettere di "trovare" il tunisino. Un controllo che ha fatto storcere il naso ai radical chic che, come in questo articolo, paventano lo spettro del razzismo, del nazismo, dello stato polizia, solo per perpetuare il mito di una sinistra aperta alle minoranze, agli stranieri, e ai deboli, anche se tale mito deve riflettersi solo in parole, o al limite in azioni lontane dai "sinistrorsi".

 

 

Il terrorismo non è religione quindi non cedono alla religione ma al terrorismo. Siamo più o meno alla pari tra cristiani e musulmani, ma calcolando come molti sono "cristiani", se fosse stata una religione di violenza, ci avrebbero sterminato già tutti.

Che poi magari vengono iniziati in ambienti religiosi è un altro conto, ma la "religione" in senso stretto non è killer.

È un po' come chi vive in difficoltà e c'è chi cede alla droga, chi alla violenza e chi alla malavita in generale...il terrorismo inteso così è un modo per autodistruggersi.

 

Sull'intelligence non so se siamo davvero migliori degli altri ma di certo sono quasi 40 anni che non ci sono attacchi di questo tipo ma sono abbastanza sicuro che quando viene arrestato qualcuno non venga scritto su twitter "abbiamo sventato un attentato siamo fortissimi #daje".

Poi ovviamente sono contro quelli che gridano sempre allo scandalo razzismo anche quando non si deve:

succede qualcosa, hanno un sospetto nero, vanno a cercarlo nella comunità nera.

Hanno un sospetto cinese, vanno a cercarlo nella comunità cinese.

Hanno un sospetto sudamericano, vanno a cercarlo nella comunità sudamericana.

E di conseguenza all'estero se hanno sospetti italiani vanno a cercarli nella comunità italiana. 

Insomma, dove sta il razzismo qui?

E comunque le teorie del complotto dicono che lo hanno fermato per il controllo dei documenti ma che non aveva i documenti, e quindi che documenti volevano controllare? False flag, massoneria, Bilderberg e NWO.

 

Qualche mese fa dopo gli attentati di Parigi ovviamente in metro c'era la massima allerta con Esercito e Carabinieri ad ogni stazione (ora un po' meno) e mi ricordo ad un certo punto hanno tirato fuori dai vagoni delle persone, africane...qualcuno aveva fatto qualche segnalazione riguardo dei possibili terroristi, qualcosa del tipo "africano, alto, con jeans e cappello". Tirati fuori (e rilasciati i più tranquilli) l'hanno buttata sul razzismo ma se la minaccia era di un nero terrorista, che dovevano fare? Fermare i cinesi?

Ma se hai un sospetto bianco, magro basso e biondo vai a fermare un pelato di 1m e 90 con 130kg di muscoli?

Molti confondono una "descrizione" con il "razzismo" e pensano che razzismo sia dire che esistono persone con la pelle bianca e persone con la pelle nera.

In realtà le razze esistono, come gli animali (noi siamo animali) e vanno accettate scientificamente...non diciamo che un chihuhua è uguale ad un pastore tedesco, perché non lo è.

Il razzismo è quando dici che il bianco è migliore del nero, o viceversa...ed è quello che fanno molti di sinistra, secondo cui il nero è sempre buono e il bianco è sempre cattivo.

 

Ah ovviamente non dico che non esiste il razzismo, intendo solo dire che i neri sono persone normali e come tali possono essere simpatiche o antipatiche, onesti o criminali.

 

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58 minuti fa, Hyè said:

Il terrorismo non è religione quindi non cedono alla religione ma al terrorismo. Siamo più o meno alla pari tra cristiani e musulmani, ma calcolando come molti sono "cristiani", se fosse stata una religione di violenza, ci avrebbero sterminato già tutti.

Che poi magari vengono iniziati in ambienti religiosi è un altro conto, ma la "religione" in senso stretto non è killer.

È un po' come chi vive in difficoltà e c'è chi cede alla droga, chi alla violenza e chi alla malavita in generale...il terrorismo inteso così è un modo per autodistruggersi.

 

Mai parlato di guerra di religione. La situazione geopolitica da sempre e per sempre, è dovuta ad altri interessi, non alla religione. Per dire, la parola crociata risulta solo 4 volte nei documenti storici, e nessuno di essi ufficiale, del mondo arabo. E in nessun caso aveva l'accezione che ne diamo oggi, di guerra sacra. Solo con la fine dell'Impero Ottomano, dopo la Prima Guerra Mondiale, gli arabi hanno conosciuto la parola "crociata". Per loro erano semplici guerre. Tant'è che in nessun testo compare la frase che alcuni islamisti radicali vogliono far passare per storica "prenderemo Roma". Non compare, non esiste, l'hanno coniata oggi come slogan. Così come, per gli arabi, la più grande sconfitta non fu la presa di Gerusalemme, bensì la perdita della Sicilia.

Ciò nonostante, se anche ad un livello più alto la religione non c'entra niente, la manovalanza sporca, i kamikaze, i terroristi da quattro soldi, sono indottrinati dalla religione, e riempiono il vuoto, presunto o reale, che si sono costruiti o gli è stato indotto, con la fede. Nulla più della religione, nulla più dello sperare in un altrove mitologico che riscatta tutta la vita, può spingere un uomo a uccidere o farsi uccidere.

 

Un'ora fa, Hyè said:

E comunque le teorie del complotto dicono che lo hanno fermato per il controllo dei documenti ma che non aveva i documenti, e quindi che documenti volevano controllare? False flag, massoneria, Bilderberg e NWO.

 

Gli aveva persi nel camion, no? XD

Il tizio è stato fermato perché a Milano c'è un controllo stretto. Il fermato ha sparato. I poliziotti, reagendo, l'hanno ucciso. Ci hanno messo ore per capire chi era.

Se però fosse vero che non aveva neanche documenti falsi, io mi chiedo: come minchia ha fatto a girare mezza Europa senza essere fermato? Passare diverse frontiere? Manco le polizie di tutta Europa fossero piene di ispettori Clouseau. L'idea mi sconcerta. Non possiamo, in tal caso, sentirci a sicuro. Almeno, gli stranieri meno di noi.

 

Sul resto bene o male concordo.

 

Solo un appunto.

Che l'Italia abbia la migliore intelligence (più verosimilmente una delle migliori, voliamo basso) e i migliori (in questo caso possiamo mettere da parte l'umiltà) corpi speciali, è un dato, ma ciò non toglie che se un pazzo si alza la mattina, ruba un camion, e piomba su un mercato, possa essere fermato, anzi, è alquanto improbabile fermarlo, così come il tunisino aveva una base logistica qua in Italia, aveva qualcuno che lo avrebbe "protetto" e nascosto, e in altre parole, esiste sicuramente una cellula che agisce indisturbata. La domanda che mi pongo è: perché il tunisino, che dal video e da ciò che dice in esso, è palese che sia stato istruito e indottrinato, ha scelto di colpire proprio la Germania?

 

 

 

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  • 7 mesi dopo...

Dopo i due attacchi in Spagna, e quello di poche ore fa in Finlandia, perché non apriamo un totoattentato?

 

Quando attaccheranno in Italia?

 

Agosto 2017? - è pagato 35 a 1

Settembre 2017? - è pagato 24 a 1

Natale 2017? - è pagato 13 a 1

Nel 2018? - è pagato 7 a 1

Il giorno preciso (escluso Natale 2017) è pagato 65 a 1

Il giorno preciso e la città precisa è pagato in anni di carcere. Per ovvi motivi.

 

Scommessa minima, 10 euro.

 

 

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  • 3 settimane dopo...

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