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sConsigliami un film!


~ Josephine

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Non guardate Split

 

Perdita di tempo, film dalle buone idee ma con una cattiva esecuzione.

Il ritmo narrativo viene costantemente ed inutilmente interrotto per dare il via a "spiegoni" che vanno a ripetere sempre lo stesso concetto. Questo ritmo singhiozzante genera un fiacco climax finale, che si risolve sorprendentemente con un nulla di fatto e solo finto hype per un sequel che nessuno avrà voglia di vedere.

Ennesimo tentativo a vuoto del regista Shyamalan.

McAvoy è bravo, ma si nota uno sforzo disperato nel dare spessore ad un antagonista che soffre di una carenza nella sua caratterizzazione di base.

Le scene con le ragazze sono più o meno scopiazzature di altre opere di genere thriller/horror. Salta molto all'occhio la somiglianza di alcune scene con il videogame Outlast.

Modificato da Bubi
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Ospite Knaves

Arrival. Sconnesso, banale, monotono, inverosimile (altro che Interstellar), e non posso dire altro per non spoilerare. Sarà pure che un dottorato in linguistica ti rende più facilmente scazzevole nei confronti della linguistica usa e getta (USA e getta) ma anche oltre questo il film l'ho trovato brutto. Brutto, brutto, brutto. Come ho già detto, per chi volesse lo stesso vederlo, non posso dire di più. E mettere sotto spolier non avrebbe molto senso. O lo vedete, e vedetelo. Oppure no, allora non ha senso neppure spiegare perché fa pena, in questa sede.

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3 ore ago, Knaves said:

Arrival. Sconnesso, banale, monotono, inverosimile (altro che Interstellar), e non posso dire altro per non spoilerare. Sarà pure che un dottorato in linguistica ti rende più facilmente scazzevole nei confronti della linguistica usa e getta (USA e getta) ma anche oltre questo il film l'ho trovato brutto. Brutto, brutto, brutto. Come ho già detto, per chi volesse lo stesso vederlo, non posso dire di più. E mettere sotto spolier non avrebbe molto senso. O lo vedete, e vedetelo. Oppure no, allora non ha senso neppure spiegare perché fa pena, in questa sede.

 

Hai letto il racconto da cui è tratto?

è molto breve, meno di 30.000 parole. La trama è sostanzialmente simile, se non per alcune differenze che rendono il racconto decisamente superiore, e credibile. Le divergenze maggiori sono nelle motivazioni degli alieni. Ma anche alcune assurdità che nel film servono per costruire il climax, del tutto assente nel testo. Persino la storia patetica è diversa, e assente sono sentimentalismi inutili e strumentali. Così come manca il paradosso temporale.

Anche la parte della "linguistica" è molto diversa, nella forma e nelle intenzioni. Non ho le conoscenze per definirne l'accuratezza, ma dal punto di vista narrativo funziona, proprio perché lo scopo (nel racconto) è quello di farci vedere il linguaggio alieno come una metafora del senso della vita.

Non posso spiegarmi meglio, che già ballo pericolosamente sulla linea dello spoiler. (Sfido però chiunque a dire senza aver visto il film, a cosa mi riferissi, per cui, non ho fatto spoiler).

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Ospite Knaves
4 ore ago, sigfried said:

 

Hai letto il racconto da cui è tratto?

è molto breve, meno di 30.000 parole. La trama è sostanzialmente simile, se non per alcune differenze che rendono il racconto decisamente superiore, e credibile. Le divergenze maggiori sono nelle motivazioni degli alieni. Ma anche alcune assurdità che nel film servono per costruire il climax, del tutto assente nel testo. Persino la storia patetica è diversa, e assente sono sentimentalismi inutili e strumentali. Così come manca il paradosso temporale.

Anche la parte della "linguistica" è molto diversa, nella forma e nelle intenzioni. Non ho le conoscenze per definirne l'accuratezza, ma dal punto di vista narrativo funziona, proprio perché lo scopo (nel racconto) è quello di farci vedere il linguaggio alieno come una metafora del senso della vita.

Non posso spiegarmi meglio, che già ballo pericolosamente sulla linea dello spoiler. (Sfido però chiunque a dire senza aver visto il film, a cosa mi riferissi, per cui, non ho fatto spoiler).

 

Beh, posso dirti che non sapevo fosse tratto da un racconto breve e che effettivamente, da come dici, sembra più interessante del film. Me lo cercherò.

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9 ore ago, absolute said:

Non sono d'accordo. Il punto del film di sicuro non è la linguistica, quello è un mezzo. La tematica è un'altra e per quanto non sia il mio genere l'ho trovato un film interessante.

 

Anche per me la linguistica è solo un mezzo (nel racconto si capisce bene, nel film tradisce un po' lo spirito originale del racconto), ma son curioso di sapere qual è per te la tematica.

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M'avete messo curiosità e alla fine l'ho visto.

 

Knaves, per curiosità mia, quali sono le supercazzole sulla linguistica nel film?

 

Abso ti dirò, io l'ho vista come un'allegoria...

Spoiler

Chi arriva non sono gli alieni (che guarda caso sono come uno dei pupazzetti di pongo che faceva la figlia) ma la figlia che già si sa che morirà giovane.

Il resto a livello del "uh, gli alieni, uh chissà che vogliono, uh, guerra scampata grazie alla cooperazione" mi è sembrato, come la linguistica, solo un mezzo, un contorno a un voler narrare una scelta*.

Poi boh, eh, perchè tutte le volte che c'è un significato altro io mi perdo per strada :boh:

 

*Tra l'altro, quello che ho capito io: lui e lei si conoscono, si mettono insieme, decidono di avere un figlio ma lei è portatrice sana (?) di una malattia e/o fatte le analisi viene a sapere che il pupo da nascere è affetto da una malattia irreversibile ma decide di dirlo a lui solo quando la figlia è tipo cinque-decenne?!? [Quando la figlia le dice che il padre la guarda con occhi diversi e la madre le dice che conosce il futuro e ha detto al padre una cosa che lui non era pronto a sentirsi dire, da questo penso non gliel'abbia detto da subito.]

Che se è così lei è una stronza non molto simpatica <.<' e il significato del film va a farsi benedire

 

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Scusa Mefy ma temo tu ti sia persa il punto fondamentale del film...

 

Spoiler

Gli eventi che vediamo nel film sono precedenti alla nascita della figlia. Lei grazie al linguaggio degli alieni acquisisce il "potere" di vedere il futuro. Così come gli alieni sono venuti sulla terra per aiutare l'umanità di modo che tra tremila anni quando loro avranno dei problemi che grazie alla preveggenza hanno previsto, saranno gli umani ad aiutarli. Infatti lei per tutto il film ha le visioni della figlia che non sono ricordi, perché lei non ha mai avuto una figlia. Non ancora. E la avrà proprio con Ian al quale però non ha detto che sa già che la figlia morirà.

 

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Concordo con l'obiezione di Mefy nello spoiler. Alla fine il film si contraddice. Non solo per quello che ha sottolineato Mefy, ma anche per:

Spoiler

Il padre/marito "scappa" dalla famiglia perché la moglie gli dice della malattia della figlia prima che essa si manifesti, ma allora, brutta stronza, perché non glielo dici prima ancora di fare la figlia? così che davvero gli dai la possibilità di scelta all'uomo che ami?

 

 

Il tema del film per me non è il rapporto madre/figlia, né come le persone affrontano l'ignoto. Forse il mio punto di vista è corrotto dalla lettura del racconto, e ciò mi ha spinto a vedere il film con un occhio diverso, non so, per cui, metto sotto spolier il tutto, e contiene anche spoiler del racconto. (Per chi volesse il racconto, ho il pdf/epub/doc quello che è, non ricordo, l'ho letto mesi fa).

 

Spoiler

La trama tra racconto e film è per 2/3 simile, ma anche dove è "identica" è uguale nella forma, ma diverso lo stile.
Tutto il racconto si alterna tra i ricordi della vita della protagonista, e dunque della storia abbiamo solo il suo punto di vista, in cui parla alla figlia usando il futuro e la seconda persona, e gli incontri con gli alieni. Il racconto inizia proprio con la linguista che dice alla figlia come è nata: in pratica con la scena finale del film.
Il tono narrativo è piatto, quasi privo di emozioni, potremmo dire freddo, mentre nel film i protagonisti sono molto più emotivi.
La scelta nel libro è la più azzeccata, perché in pratica, quando poi si scopre che la protagonista vive in un tempo dove passato, presente e futuro convivono, e lei può vederli contemporaneamente, si comprende che il suo tono non è privo di emozioni, bensì è dovuto alla consapevolezza di conoscere tutto.
L'altra differenza, tra racconto e film, e questa anche di trama, è che il racconto è quasi una lezione di linguistica, e piano piano, capendo come funziona la lingua degli alieni, il lettore comprende come questo modo di comunicare abbia trasformato la loro comprensione della realtà, diversa dalla nostra, che è basata sulla causa ed effetto, mentre per loro tutto è già successo, succederà e succede nello stesso tempo. Nel film sì, abbiamo una cosa simile, ma fatta in modo molto più stupido e senza che se ne intuisca la vera importanza, se non con lo spiegone.
Il finale, come detto, è diverso. A parte che non c'è nessuna Cina che vuol fare la guerra (cosa poi anche stupida, se possono viaggiare nello spazio, avranno una tecnologia e verosimilmente armi molto migliori delle nostre, e attaccarli è come condannarsi a morte) gli alieni non sono venuti per chiedere il nostro aiuto, non vogliono darci nessun aiuto, e non viene data nessuna spiegazione esplicita al perché sono sulla Terra. Nel racconto neanche si incontrano, comunicano tramite "specchi" alieni sul suolo che funzionano come schermi, e gli umani non mettono piede sulle astronavi. Alla fine, dopo che la dottoressa ha compreso il linguaggio, gli alieni vanno via dopo aver scambiato poche cose, ma senza lasciarci nulla di tecnologicamente nuovo. Manca anche quell'inutile e borioso paradosso temporale. E anche altri scienziati e linguisti di altre parti del mondo, fanno scoperte, non "salvano la situazione" gli americani, e gli scienziati collaborano sempre tra di loro, senza che a un certo punto si chiudano in silenzio stampa.
Nel racconto, la figlia della linguista muore per una caduta da un dirupo, non c'è nessuna malattia, e il marito la lascia per un'altra e non perché lei gli abbia rivelato il futuro, e la linguista si trova un nuovo compagno. Viene raccontata una storia familiare normale, senza pietismi e senza tragedie, se si esclude la morte.
Il racconto per me (ma è opinabile) nasce con l'idea originale che il linguaggio degli alieni abbia sviluppato una "scienza" diversa, e loro vengono sulla Terra anche sapendo cosa succederà, devono accettare quello che il destino gli riserva senza scappare, morale che viene moltiplicata nella narrazione stessa sia dalla presenza degli alieni che fanno quello che devono fare perché devono anche se non traggono nessun vantaggio e già lo sanno, sia dalla decisione della scienziata di avere una famiglia nonostante sappia già che finirà male. Il racconto si chiude con una frase che fa tipo "non so se mi aspetta una gioia immensa o una grande tragedia". Un po' come dire: non è la cosa in sé che ha un valore, ma come la percepiamo. Questa chiave di lettura è corroborata  dalla protagonista stessa, quando, citando anche un famoso racconto di Borges, riflette se chi conosce il futuro è realmente libero o meno, e se chi conosce il futuro, lo vuol rivelare o lo tiene per sé. Non c'è nessuna deriva new age, ma è un quesito quasi classico, nel senso di Mito Greco.
Altri passaggi che  non esistono nel libro sono la presenza di un burocrate idiota, che sì, c'è, ma non è scemo come quello del film e stereotipato. E lo stesso colonnello è diverso. Nel libro la sua più grande preoccupazione è che gli alieni non abbiano troppe informazioni sulla razza umana, e non imparino l'inglese più di quanto gli umani imparino la lingua aliena. Una reazione militare.
In più, quasi all'inizio del racconto la protagonista afferma che il linguaggio degli alieni non ha alcun vantaggio per gli essermi umani, ma l'aiuta semplicemente ad avere più studenti.
Il film invece, a parte l'inventarsi che gli alieni ci fanno un favore per poi ricevere, fra un tot d'anni un aiuto, ci vedo la stessa morale del libro, ma detta così blandamente, annacquata in pietismo, macchiato da un controsenso, che alla fine, se non avessi letto il racconto, probabilmente avrei detto, "embeh?".

 

Modificato da sigfried
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Ospite Knaves
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Ma anche questa divergenza che abbiamo sull'interpretazione non depone esattamente a favore dell'efficacia narrativa. Io ho capito che lei sa di una malattia in arrivo, ma non per forza della morte della figlia (e che gli alieni avrebbero avuto bisogno dell'umanità tra 300 anni).

Cose che filano. Se gli alieni arrivano fino alla terra, probabilmente sanno anche comunicare, però non fanno niente. Perché una lingua non può essere insegnata, ma va appresa. Quindi imparare una lingua è un'azione attiva, non passiva. Motivo per cui loro non fanno nulla e sono gli umani a doversi sforzare. Cose che non filano. Tra citazioni e aneddoti si confondono quelli veri e quelli falsi (come la stessa protagonista ammette). La teoria di Sapir e Whorf messa nella centrifuga e accelerata non può che far sorridere. Una lingua può avere effetti sul cervello, sì, ma sul lungo periodo. Non in una dozzina di giorni. Ma va bene, lo accetto pure perché abbiamo già parlato del verosimile e alcune cose del genere vanno accettate, in un film. Però io non ci vedo l'ignoto, gli alieni sono metafora di noi stessi - o allora diciamo che siamo ignoti a noi stessi - e della nostra incapacità di comunicare. Perché il problema si pone nell'incomunicabilità tra gli umani e non tanto tra gli umani e gli alieni, secondo me è questo il fulcro, quindi lo vedo linguistico. E il modo di porre la questione io l'ho trovato scontato (banale). Un problema di incomunicabilità si risolve all'unisono, non con una "mossa" unilaterale, altrimenti sei tu che imponi la tua lingua, non la condividi. Metodo "storicamente" anglofono e dunque tutto va bene? In tutto il mondo è lei, la yankee, alla Indipendence Day, a salvare capra e cavoli, illustrando ai cattivi e maneschi cinesi (e russi e altri) la via della saggezza. Non funziona così, perché semplicemente non può funzionare. Se si era partiti bene, il filo (verosimile a parte), si torce subito. Se per convincere il generale cinese serviva dargli le parole della moglie in punto di morte, potevano farlo direttamente gli alieni (ecco l'inverosimile, qui senza attenuanti). Senza circo. Avrei anche altro da dire, ma vedo che si fa lunga. Passo ad alcuni dettagli tecnici. Raccontare su due o più piani temporali non è mai stato semplice. Qui lo fanno proprio male, ed è per questo che abbiamo capito tutti un senso diverso (sconnesso). Sulla monotonia è soggettivo, ovviamente. Io l'ho trovato lento, piatto e anche parecchio prevedibile.

Ciò che potrei vederci io, riprendendo i concetti di Abso, è un rapporto dell'umanità con se stessa e con il suo futuro. Nel quale siamo destinati a perire (il rapporto madre/figlia sarebbe metafora di questo) e quindi un riferimento alla condizione di assurdo nella quale viviamo (il marito non accetta l'assurdo, la protagonista sì e pur sapendo della sorte infausta procede lo stesso, anche se non mi è chiaro che sia solo la figlia a morire). Vabbè, ho scritto tanto, mi fermo. Però sono contento che se ne sia parlato. 

 

 

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4 ore ago, sigfried said:

Concordo con l'obiezione di Mefy nello spoiler. Alla fine il film si contraddice. Non solo per quello che ha sottolineato Mefy, ma anche per:

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Il padre/marito "scappa" dalla famiglia perché la moglie gli dice della malattia della figlia prima che essa si manifesti, ma allora, brutta stronza, perché non glielo dici prima ancora di fare la figlia? così che davvero gli dai la possibilità di scelta all'uomo che ami?

 

 

Spoiler

In realtà non si contraddice, semplicemente lei già sapeva che la figlia sarebbe morta così come già sapeva che il marito l'avrebbe lasciata dopo averglielo detto. In questa interpretazione del "viaggio nel tempo", della linea temporale fissa e non modificabile, ognuno deve agire esattamente come ha visto perché il futuro sarà così come è stato visto. Non poteva andare diversamente. Se glielo avesse detto prima la figlia non sarebbe nata e il futuro non si sarebbe verificato e ciò avrebbe portato a paradossi.  Quindi non poteva essere diversamente.

 

Qui comunque ripeto quello che ho letto su un altro forum. Questo film è pieno di difetti a livello di sviluppo e si basa sulla sospensione dell'incredulità. Se uno si mette a sezionarlo per spiegare ogni dettaglio allora vuol dire che non è piaciuto. Per questo io dico che le tematiche sono quelle, perché per me non è propriamente un film di fantascienza. Così come secondo me non lo era Interstellar e così come di sicuro non lo è Melancholia.

 

4 ore ago, sigfried said:

Il tema del film per me non è il rapporto madre/figlia, né come le persone affrontano l'ignoto. Forse il mio punto di vista è corrotto dalla lettura del racconto, e ciò mi ha spinto a vedere il film con un occhio diverso, non so, per cui, metto sotto spolier il tutto, e contiene anche spoiler del racconto. (Per chi volesse il racconto, ho il pdf/epub/doc quello che è, non ricordo, l'ho letto mesi fa).

 

Non ho letto il secondo spoiler perché a questo punto preferisco leggerlo senza "spoiler", poi commenterò, forse, un giorno. C'è da dire che il film magari si discosta dal racconto e può benissimo avere una connotazione diversa.

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In realtà non ci sono grossi spoiler, nel senso che non c'è scritta nessuna informazione nuova. Ma do comunque il mio punto di vista sul racconto, che in qualche modo potrebbe condizionare o viziare, per questo ho scritto che c'erano degli spoiler sul racconto, e l'ho fatto principalmente per te, perché so che ti avrebbe dato fastidio.

Spoiler

In realtà non si contraddice, semplicemente lei già sapeva che la figlia sarebbe morta così come già sapeva che il marito l'avrebbe lasciata dopo averglielo detto. In questa interpretazione del "viaggio nel tempo", della linea temporale fissa e non modificabile, ognuno deve agire esattamente come ha visto perché il futuro sarà così come è stato visto. Non poteva andare diversamente. Se glielo avesse detto prima la figlia non sarebbe nata e il futuro non si sarebbe verificato e ciò avrebbe portato a paradossi.  Quindi non poteva essere diversamente.

 

Spoiler

 

Nel film gli alieni vengono sulla Terra con lo scopo precipuo di lasciarci il linguaggio come dono. Tale dono ci permette di conoscere il futuro, e implicitamente, di cambiarlo. La prova che il futuro può essere cambiato è data dalla presenza stessa degli alieni, che ci lasciano il loro linguaggio come dono per poi essere aiutati. Se dunque il futuro può essere cambiato, perché gli alieni lo cambiano, lo può cambiare anche la linguista, e la linguista può adoperare delle scelte di non cambiarlo. Questo è il controsenso.

Di più non posso dire, perché finirei per ritornare al racconto.

Se poi le intenzioni del regista era di farci passare che il futuro non può essere cambiato, che senso avrebbe avuto tutto quel climax, con la linguista che lotta contro il tempo piena di dubbi se già sapeva come sarebbe finito? Il climax quindi è una presa in giro.

 

 

 

Per quanto riguarda la sospensione dell'incredulità, qui faccio un discorso che già dissi a suo tempo su Interstellar. A me personalmente non dà fastidio che ci siano cose che stridono con la realtà. Nell'esempio di Arrival, il linguaggio, e ciò che implica, dal punto di vista scientifico non ha nessun senso, ma non m'importa, lo accetto. Lo accetto nelle regole implicite della narrazione. Così come accetto il motore a curvatura. O accetto che un quadro diventi vecchio mentre l'uomo ritratto rimanga giovane. Quello che non accetto sono quando le stesse regole, stabilite dall'autore, vengono tradite o cadono in contraddizioni.

Es: scrivo una favola. In questa favola le principesse trasformano in principi i ranocchi, e solo i ranocchi, con un bacio. Ma se poi, senza un spiegazione, una principessa bacia un ornitorinco, e questo diventa un principe, non vale più la sospensione dell'incredulità, ma è un errore narratologico, e io lettore mi sento preso in giro.

E non lo dico io, ma lo dice da decenni la semiotica. Qualcosa di simile la scrive Eco in Sei passeggiate nei boschi narrativi.

L'arte di scrivere una storia ha delle regole precise.

Perché Arrival cada in contraddizioni l'ho spiegato prima.

 

Se poi il tema fosse il rapporto madre/figlia (e può essere eh, non dico di no) a quel punto il regista avrebbe fatto un film mediocre davvero. Perché di tale rapporto non ci resta niente, se non qualche frammento. Non ci dice nulla di nuovo, non sviscera i personaggi, non scava nella loro psicologia, non analizza sentimenti con una chiave di lettura originale, anzi, non li analizza proprio, resta a galla, ci racconta una storiella triste con un finale annacquato, ma di cui, francamente, non sappiamo che farcene, perché ce ne sono infinite altre.

 

Modificato da sigfried
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  • 1 anno dopo...

signori, ho IL film.
Dopo lo smaronamento che ho fatto in giro su Ice Fantasy, un mio amico mi ha fatto vedere ICEMAN.
E.. niente
:D
Tre tizi dell'epoca ming finiscono nel mondo moderno perchè.. credo.. "kim il nord koreano"(Cit) li vuole per... emh... Però c'è poi un incidente e... credo scappino.

Uno di loro conosce una tipa. Ma viene cercato dagli altri due e.. da altri.
Poi.. emh.. si scontrano su un ponte e ...Umh.. Io.. Non ho ben capito.
 

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  • 4 mesi dopo...
On 8/10/2016 alle 14:52, Bubi ha detto:

Tra quelli usciti di recente:

 

1. Interstellar

2. Suicide Squad

3. Il Risveglio della Forza

4. Fantastic 4

5. Jason Bourne

Metti interstellar e non Gravity? 

Inoltre il risveglio della forza è incompreso, non brutto

On 18/10/2016 alle 14:09, CloseYourHeart ha detto:

Va beh, ma non è che Interstellar sia questo gran film, comunque...

Ma non è neanche tanto brutto da stare in questa lista

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28 minuti fa, Marco1306 ha detto:

Io gravity lo trovato stupendo 

Martian non mi ha fatto impazzire ma si può vedere comunque rispetto a Martian preferisco interstellar altro grande film

COSA? 

sinceramente, non capisco minimamente cosa ci trovate in Gravity, per me i soli Oscar che meritava era per peggior film

Tra i tre il migliore è interstellar, e non reputo neanche quello un capolavoro

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11 ore ago, Justcocco ha detto:

COSA? 

sinceramente, non capisco minimamente cosa ci trovate in Gravity, per me i soli Oscar che meritava era per peggior film

Tra i tre il migliore è interstellar, e non reputo neanche quello un capolavoro

 

invece per me gli oscar sono meritatissimi hahahaha

 

per me il film ti ha saputo portare letteralmente dentro il film stesso, è stato molto potente

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A me Gravity non è piaciuto molto ma non è così male. Parte da un'idea semplice e regge bene i tempi nel suo sviluppo. Inoltre ricordo che venne elogiato soprattutto per il sonoro, cosa non banale per un film ambientato nello spazio. Non è neanche il mio genere quindi capisco che non piaccia, ma dire che merita l'Oscar come peggior film è la stessa cosa di chi dice che Interstellar è una schifezza. Ogni tanto bisognerebbe saper distinguere tra gusto personale e giudizio generale.

 

Appunto Marco ha saputo cogliere meglio il coinvolgimento di Gravity, mentre per altri (come me) è stato più un racconto neanche troppo interessante. Credo che in questo caso averlo visto al cinema sicuramente aiuta, io l'ho visto a casa, sarà anche per questo che l'ho apprezzato meno.

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4 minuti fa, absolute ha detto:

A me Gravity non è piaciuto molto ma non è così male. Parte da un'idea semplice e regge bene i tempi nel suo sviluppo. Inoltre ricordo che venne elogiato soprattutto per il sonoro, cosa non banale per un film ambientato nello spazio. Non è neanche il mio genere quindi capisco che non piaccia, ma dire che merita l'Oscar come peggior film è la stessa cosa di chi dice che Interstellar è una schifezza. Ogni tanto bisognerebbe saper distinguere tra gusto personale e giudizio generale.

 

Appunto Marco ha saputo cogliere meglio il coinvolgimento di Gravity, mentre per altri (come me) è stato più un racconto neanche troppo interessante. Credo che in questo caso averlo visto al cinema sicuramente aiuta, io l'ho visto a casa, sarà anche per questo che l'ho apprezzato meno.

Io l'ho visto al cinema

Coinvolgimento 0, pennichella over9000

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Anche a me Gravity non ha fatto per niente impazzire, anzi è stato di una noia mortale. The Martian sni è carino ma nemmeno tutto questo film secondo me, io adoro il genere sci-fi e se posso vi consiglio fortemente di vedere Arrival (molto bello secondo me), sennò il mio sci-fi preferito rimane comunque Gattaca 😄 interstellar devo ancora vederlo

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  • 5 mesi dopo...

Non guardate il film su Ted Bundy. A parte la prova attoriale di Zac Efron, che ha fatto un lavoro di immedesimazione straordinario, il film è irrispettoso verso tutte le vittime del serial killer. Passa quasi l'idea che Bundy non abbia ucciso davvero tutte quelle donne. Non dovevano fare vedere per forza gli omicidi, perché erano davvero estremamente perversi, terribilmente cattivi e vili, però doveva essere chiaro che era un mostro. Nel film sembra quasi un povero disgraziato che è stato accusato ingiustamente. È troppo empatico, troppo innamorato, troppo tutto. È molto pericoloso far passare una cosa del genere, perché ho già letto tweet di persone che, non conoscendo la storia, si chiedono se sia stato condannato giustamente o meno. 

Spoiler

Tra l'altro non hanno fatto neanche vedere che confessava sulle cassette dove si trovavano i resti delle vittime, né che faceva domande macabre al tipo che gli aveva preso le impronte dentarie. 

Se siete interessati, vedere il documentario su Netflix, ma lasciate stare il film.

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