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Lettura LiF - 2019 (maggio-luglio) SOLARIS


absolute

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Sapiiiii! Hai finito 😀 Io invece sono arrivata al capitolo 12 - I sogni

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Molto belle le descrizioni misteriose, davvero. E molto interessante il finale con Snaut. Noi, come lettori, viviamo l'ansia costante di Chris, ma non sappiamo come si sentono gli altri personaggi. Questo capitolo è stato una novità perché ci ha dato un assaggio del tormento di Snaut. 

 

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OK, non riesco a scrivere bene dal cel come sempre..

 

Allora, la mia idea è che Stanislaw si sia divertito un sacco a descrivere questo mondo, e la trafila dei personaggi sia un surplus narrativo di poco conto (o meglio: come se gli interessasse meno).

 

Il libro non è male ma, come detto, lo trovo invecchiato. E non ho visto tutta sta filosofia decantata 🙄 anzi, la problematica "chi siamo, perché siamo, come siamo" ormai è considerata sdoganata, quindi...

 

 

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1 ora ago, Sapia ha detto:

Il libro non è male ma, come detto, lo trovo invecchiato. E non ho visto tutta sta filosofia decantata 🙄 anzi, la problematica "chi siamo, perché siamo, come siamo" ormai è considerata sdoganata, quindi...

 

 

 

On 9/7/2019 alle 13:49, Sapia ha detto:

 

......................................................solaris è del 61

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Vittoria (Capitolo 13)

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Capitolo breve, quasi un epilogo. I Visitatori se ne sono andati. Mi pare evidente che Kelvin fosse conscio di ciò che stava accadendo e che non l'abbia fermato di proposito, salvo poi fingersi stupito, capiva bene che non poteva esserci altra soluzione ma la sua speranza irrazionale era difficile da sedare. Ancora una volta tocca a Snaut farlo tornare alla realtà, però magari a parti invertite lo avrebbe fatto anche Kelvin, d'altronde Snaut ha solo sperimentato le stesse esperienze prima di lui.

 

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36 minuti fa, Sapia ha detto:

@Glutammato  tu, invece, che ne pensi del libro? lo stai leggendo o ti limiti a cuoricinare in giro?

 

@absolute e il tuo, di pareri? a parte i riassuntazzi capitolo per capitolo?

 

 

Lo sto leggendo. Ho la brutta abitudine di leggere più libri contemporaneamente, inoltre faccio molta fatica a leggere a schermo.

Sono a pagina 174. Avevo già lasciato un commento prima. Per ora mi convince, spero di finirlo massimo settimana prossima

 

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Un'ora fa, Sapia ha detto:

 

quindi?

 

"Oramai è considerata sdoganata", nel 2019 forse, ma nel 1961?

 

Un'ora fa, Sapia ha detto:

 

@absolute e il tuo, di pareri? a parte i riassuntazzi capitolo per capitolo?

 

 

Ho già pronto il commento all'ultimo capitolo con considerazioni generali sull'intera opera, ma come ho già detto, posto volta per volta secondo il calendario di Matt4. Anche se, in effetti, il prossimo commento sarebbe da mettere venerdì e da giovedì sono senza computer, quindi forse lo metto domani sera.

 

39 minuti fa, Glutammato ha detto:

Per ora mi convince, spero di finirlo massimo settimana prossima

 

Posto che ognuno lo legge coi tempi che preferisce, teoricamente la data di fine lettura dovrebbe essere il 29 luglio. Nulla vieta di finirlo prima o dopo, scrivendo i commenti quando preferisce. Quindi leggi pure con i tuoi tempi, la lettura non deve mai essere vista come un obbligo o un peso.

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Come avevo detto, questa settimana ci sarò poco, quindi anticipo il commento finale.

 

Il Vecchio Mimoide (Capitolo 14) Conclusione

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Effettivamente l'epilogo sembrava il capitolo precedente, questa è quasi una postfazione. Una breve considerazione filosofica sul "dio imperfetto" e poi un semplice commiato al pianeta. Un modo per riflettere sull'intera vicenda senza però dare chiare risposte, la cui interpretazione è lasciata al lettore.
A me è piaciuto, anche se forse un po' meno della prima volta. Le tematiche sono davvero interessanti, ma ho trovato alcune carenze, non sempre vengono affrontate in maniera esaustiva, ad esempio il dialogo tra Snaut e Kelvin nell'ultimo capitolo è palesemente un vago accenno. Al contrario l'ho trovato un po' troppo prolisso sulle descrizioni tecniche specie quelle riguardanti l'oceano, i mimoidi e simili. Spezzano un po' il ritmo, anche se nel complesso si regge abbastanza bene. Comunque una piacevole lettura che dà buoni spunti, anche se immagino non sia un libro per tutti, sospetto che molti lo troveranno/avranno trovato noioso.


Leggendo l'articolo alla fine ho scoperto che Lem preferiva il film di Soderbergh a quello di Tarkovskij. Che cosa triste da leggere, ma evidentemente non voleva che il suo romanzo fosse trasposto e dunque ha preferito la versione più insulsa per questo motivo. Anche perché Tarkovskij se ne prende diverse di licenze di adattamento, specie sulle tematiche.

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Ho finito anche io la lettura. 

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Il libro mi è piaciuto nel complesso. È scritto bene e non è eccessivamente prolisso (tranne in un paio di capitoli). È bella la mitologia inventata dallo scrittore perché sembra molto reale. Le domande su chi siamo, l'idea del pianeta purgatorio in cui i personaggi devono espiare in qualche modo le proprie colpe, le reminescenze di Frankenstein e della letteratura sull'intelligenza artificiale sono state tutte  tematiche molto interessanti, ma, come avete già detto voi, a volte vengono solo toccate senza essere approfondite troppo. Avrei preferito un maggiore approfondimento dei personaggi, dei rapporti che li legavano e del loro passato. Ma ho notato che è proprio un modo di scrivere di quegli anni (e anche di prima) quello di non soffermarsi troppo sulla psicologia dei personaggi, di accennarne solo i caratteri. Ci sono libri più moderni che, pur non essendo dei capolavori, pur essendo anche molto adolescenziali, trattano meglio questo aspetto. 

Comunque sono contenta di aver letto Solaris, anche perché di fantascienza non avevo mai letto nulla. È stato un buon libro come iniziazione al genere. 

 

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  • 4 settimane dopo...

Finalmente sono riuscita a terminare, scusate l'attesa. Ovviamente per il prossimo libro eviterò la lettura a schermo, decisamente stancante specialmente la sera tardi. Il prossimo l'ho già trovato. Ma lo prenderò a tempo debito.

Recupero dopo i commenti ai vari capitoli, spero di non riportare nulla di già detto. Nel caso approfondirò con un commento successivo.

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Ricordo che il mio ultimo commento fosse relativo alla prima apparizione dei visitatori (in particolare di Harey).

 

 

 

Nel complesso: ho apprezzato lo stile, chiaro e anche nel caso di descrizioni, non troppo prolisso. Mi piace la scelta dell'autore di dedicare un intero capitolo sulle varie conformazioni  "espressioni" del pianeta, le descrizioni rendevano bene. Se avessi avuto un'edizione cartacea probabilmente ci avrei disegnato a lato. 

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Inoltre in questo capitolo, l'autore vuole già lanciare un input su quella che potrebbe essere la vera "natura" del pianeta, rendendo più chiara la questione con gli ultimi due e le ipotesi di Snaut e Kelvin.

 

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Avrei voluto si fosse approfondita di più la natura dei visitatori degli altri astronauti. Ma in realtà non era necessario. Non avrebbe aggiunto nulla alla narrazione. Forse non avrebbe aggiunto nulla neanche alla caratterizzazione degli altri personaggi.

 

Riporto delle annotazioni che avevo trascritto durante la lettura per la questione ontologica (potrei essere imprecisa per quanto riguarda l'uso di determinati termini e/o autori ma tutto ciò che ho studiato in materia risale a diversi anni fa. Si accettano correzioni e suggerimenti!):

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La questione dell'anima: se ne fa riferimento nel momento in cui Kelvin esegue le analisi del sangue ad Harey. Ipotizzerà che i visitatori siano fatti di neutrini (tra l'altro scoperta abbastanza recente per l'epoca anche se già ipotizzata da Fermi). Lo scienziato ricerca nel sangue delle molecole a riconoscibili, si aspetta di vedere le vibrazioni degli atomi quando invece arriverà a sovraccaricare gli strumenti. Poiché i visitatori non sono altro che ricordi essi sono fatti della stessa "pasta" dei ricordi, ovvero qualcosa di così infinitamente piccolo da non riuscire ad essere identificabile. Inoltre i ricordi, non sono associabili ad un punto preciso nel cervello o ad una determinata disposizione delle cellule neuronali. Questo mi aveva fatto pensare alle questione dell'insieme delle parti e dell'anima in Tommaso d'Aquino (l'anima che deve trovarsi nel tutto e in ogni parte del suo corpo) in riferimento al fatto che, per quanto i visitatori venissero eliminati del tutto o molto danneggiati (come il tentativo di suicidio con l'ossigeno liquido) essi riuscissero a rimettersi insieme fino a tornare allo stato originario. Forse è una forzatura ma è stato il primo collegamento.

 

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La perfezione del ricordo e quindi del visitatore. Il fatto che la loro struttura e integrità sia necessariamente legata al campo gravitazionale del pianeta. Credo sia un riferimento all'Iperuranio e dunque all'archetipo. In questo caso credo si tratti di una vaga citazione.

 

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La questione del riconoscimento e del contatto: non si può entrare in contatto con una entità che non sia antropomorfa. Da qui la conseguente necessità della creazione di visitatori antropomorfi.  La coscienza del pianeta/creatore  che affronta le limitazioni della mente umana antropocentrica. Questa però all'occhio umano viene vista e sperimentata come una vera e propria "maledizione" e una messa alla prova. Ciò che verrà usato come intermediario sarà appunto lo specchio dell'anima. Snaut farà riferimento alla questione della "cecità" del pianeta e dell'impossibilità, da parte di Solaris, di scindere i l'anima, il ricordo dal tutto e di riconoscerne i corpi. Bello anche il successivo riferimento all'imperfezione di Dio. Qui partirebbe in pippone ancora più lungo ma ve lo risparmio. Poiché prima mi piacerebbe trovare qualcosa di affine per un parallelismo/confronto sulla questione.

 

Credo che dietro quest'aspetto del pianeta ci sia anche una visione del pianeta terra come organismo (anche questa è un'interpretazione, tra l'altro l'ipotesi Gaia verrà formulata solo negli anni 80 da Lovelook). In questo caso l'autore offre un uomo totalmente focalizzato su di se, che non si occupa dei segnali d'allarme che un pianeta (come organismo vivente) possa inviare per comunicare con chi lo ospita.

 

Dopo i megapipponi sotto spoiler devo dire che mi sono piaciuti molto gli ultimi capitoli. Ho apprezzato il finale e sono curiosa di leggere altri scritti dell'autore.

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Di sicuro offre tantissimi spunti di discussione. Tratta diverse tematiche, sia in maniera originale sia con riferimento ad altre opere, come hai giustamente fatto presente. Non approfondisce tutto quindi hai fatto bene a scrivere le tue impressioni, ad alcuni riferimenti non avevo fatto caso. Di sicuro è un romanzo molto interessante che va molto al di là della semplice storiella fantascientifica che uno potrebbe recepire ad una lettura superficiale. Anche io sono curioso di leggere altro, ma penso che rimanderò perché non è un autore facile e bisogna affrontarlo col giusto spirito.

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2 ore ago, Glutammato ha detto:

Finalmente sono riuscita a terminare, scusate l'attesa. Ovviamente per il prossimo libro eviterò la lettura a schermo, decisamente stancante specialmente la sera tardi. Il prossimo l'ho già trovato. Ma lo prenderò a tempo debito.

Recupero dopo i commenti ai vari capitoli, spero di non riportare nulla di già detto. Nel caso approfondirò con un commento successivo.

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Nel complesso: ho apprezzato lo stile, chiaro e anche nel caso di descrizioni, non troppo prolisso. Mi piace la scelta dell'autore di dedicare un intero capitolo sulle varie conformazioni  "espressioni" del pianeta, le descrizioni rendevano bene. Se avessi avuto un'edizione cartacea probabilmente ci avrei disegnato a lato. 

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Inoltre in questo capitolo, l'autore vuole già lanciare un input su quella che potrebbe essere la vera "natura" del pianeta, rendendo più chiara la questione con gli ultimi due e le ipotesi di Snaut e Kelvin.

 

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Riporto delle annotazioni che avevo trascritto durante la lettura per la questione ontologica (potrei essere imprecisa per quanto riguarda l'uso di determinati termini e/o autori ma tutto ciò che ho studiato in materia risale a diversi anni fa. Si accettano correzioni e suggerimenti!):

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Dopo i megapipponi sotto spoiler devo dire che mi sono piaciuti molto gli ultimi capitoli. Ho apprezzato il finale e sono curiosa di leggere altri scritti dell'autore.

C'è poco da aggiungere. Bellissima analisi, davvero complimenti. 

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Ho dimenticato di riportare gli appunti sull'indeterminismo ontologico e i suoi collegamenti con le espressioni assunte dal pianeta 

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se in questo caso si dava per vera la possibilità che si trattasse davvero di un Dio imperfetto e ancora in divenire.

 

Brevemente da wiki. è solo uno spunto e come sopra può essere anche questa ritenuta una forzatura.

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L'indeterminismo ontologico ammette l'esistenza della contingenza quale fattore di causalità nel divenire della materia. Esso si oppone quindi al determinismo che pretende una rigida concatenazione necessaria tra cause ed effetti di tipo necessitaristico. Alla credenza nel dominio assoluto della necessità teorizzata dal determinismo, l'indeterminismo, pur ammettendola, ne nega la cogenza assoluta nel divenire della materia. È però con il principio di indeterminazione di Heisenberg avanzato da Werner Heisenberg nel 1927 che l'indeterminismo nel mondo subatomico riceve la sua definitiva ratifica.

 

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