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Tutti i contenuti di Bubi
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tutti i giocatori gestiti dalla Doyen hanno poco interesse per il calcio
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Mah, alla Juve conveniva giocarla, avrebbero vinto a mani basse. Mentre ora l'Atalanta avrà modo di gestire meglio le sue forze e presentarsi al completo. Perciò non capisco il motivo per cui la Juve si sia schierata per non farla giocare, forse a Buffon facevano male le ossa. Parlando sempre di energie, io non credo che il Milan riuscirà a raggiungere la top 4. Troppi impegni.. al massimo arriva quinto. Questa forma fisica non può durare in eterno ed in alcune partite difficili avrà bisogno anche dei gol di Kalinic o Silva. Se loro non si svegliano saranno dolori.
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è un Imp
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voto pilotato <.< chiedo:
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2 stelle Una per Tom Hardy e l'altra per la marmellata.
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Perciò è Stranger Things senza i mostri? Mi potrebbe interessare.. ma solo se i bulli sono fighi come Steve Harrington v.v
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Spesso mi confondo tra due serie, American Crime (ABC) ed American Crime Story (FX). Le vorrei iniziare entrambe! Penelope non sta benissimo con i capelli ossigenati..
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Io propongo The Magicians perché non l'ho visto e mi hanno detto che è trash (volevo proporre The Royals ma mi sono messo la mano sulla coscienza)
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Tanta fatica a tifare per il Milan e poi in estate si finirà in Lega Pro. tante grazie a Berlusconi che doveva far rientrare i capitali per salvare Mediaset..
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Aggiunte e modifiche al DB ruoli [solo personaggi testati]
Bubi ha risposto a kado' nella discussione Database Ruoli
Scusate ma la roba del ruolo che nasconde il tesoro l'avevo scritta in un post in Off Topic, ora non ricordo nulla! Però mi pare che appunto la cosa di nascondere il tesoro/abilità fosse molto simile al Bullo ma dava modo di non essere "ingiocabile" per gli avversari. L'unico ruolo di cui ho paternità è il Sopravvissuto. Quello è quasi invincibile v_v poi mi dovrei ricordare di pagare spingere qualche master a provare la mia coppia di Indemoniato/Contadino Imperfetti... -
Siamo a Shenzhen nel sud della Cina, 10 milioni di abitanti a ridosso di Hong Kong. Ci sono un imprenditore, due banche e un tribunale: il cinese è titolare di una holding insolvente, le banche creditrici gli hanno fatto causa e il tribunale ha stabilito che, per saldare i debiti, il patrimonio della holding vada all’asta. Una storiella orientale apparentemente insignificante se il cinese con il patrimonio all’asta su Taobao (eBay cinese) non fosse Yonghong Li, l’imprenditore che ha pagato 740 milioni alla Fininvest per comprarsi il Milan. L’ordine è arrivato dal tribunale del distretto di Futian: «Vendete all’asta il 2 febbraio» (data poi rinviata) la partecipazione (11,39%) che la cassaforte di Li possiede nella società di packaging Zhuhai Zhongfu, quotata alla Borsa di Shenzhen. Valore circa 60 milioni, ma il ricavato andrà a risarcire le banche. Pochi giorni fa, inoltre, la China Securities Regulatory Commission, la Consob di Pechino, ha comunicato l’avvio di indagini per presunti illeciti sul mercato commessi dalla holding che si chiama «Shenzhen Jie Ande»: ha tenuto nascoste per mesi la sentenza e l’insolvenza. IL DOCUMENTO + Il Milan e la cassaforte vuota In sostanza, mentre era inseguito dai creditori in patria, il 48enne finanziere residente dal ’94 a Hong Kong chiudeva in Italia, sotto i riflettori di mezzo mondo, una delle più costose acquisizioni calcistiche della storia, accreditandosi (e accreditato) come un grande e ricchissimo imprenditore dai mille interessi. Ma molto riservato. La sua credibilità, storia e consistenza patrimoniale l’ha riassunta in un documento consegnato alle parti nella trattativa e fatto circolare dagli uomini di Li, anche di recente, senza modifiche. Tra gli asset fondamentali, oltre alle famose e fantomatiche miniere di fosfato, c’è anche l’11,39% di Zhuhai Zhongfu, detenuto tramite la cassaforte Jie Ande. Occhio alle date: quella partecipazione era dal 2015 in pegno, cioè in garanzia, alla Jiangsu Bank a fronte di un prestito. Soldi mai più rimborsati tant’è che nel maggio 2016 la banca fa causa alla holding di Li, a quel punto già insolvente, e il 7 febbraio 2017 il tribunale del popolo di Futian ordina che il pacchetto in pegno vada all’asta. Parte immediato il ricorso della holding Jie Ande. Intanto a Milano, il 13 aprile 2017, il cinese di Hong Kong chiude con Fininvest (600 milioni di plusvalenza consolidata) l’acquisto da 740 milioni del Milan, dopo aver fatto «girare» centinaia di milioni off-shore e con un prestito da 300 milioni (a tassi fino all’11% con scadenza 15 ottobre prossimo) del fondo americano Elliott. Le credenziali? Tutto ok A metà maggio, dall’altra parte del mondo, il tribunale respinge il ricorso della holding di Li (gestita da un prestanome) confermando la vendita coattiva a favore della Banca Jiangsu. A default conclamato a Shenzhen, il nuovo proprietario del Milan presenta a giugno in Lega Calcio le credenziali su onorabilità e solidità. Tutto a posto. Il Milan è iscritto al campionato, e parte una faraonica campagna acquisti da 200 milioni. Chiesta la liquidazione per bancarotta Sotto Natale, l’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, è a caccia di 3-400 milioni per rifinanziare il prestito da 300 milioni del fondo Elliott, quando il tribunale cinese fissa al 2 febbraio l’asta di giudiziale. Senonché l’8 gennaio arriva un’altra tegola per il povero Li: a inseguirlo è la Banca di Canton, a cui non ha pagato i debiti, e che chiede la liquidazione per bancarotta della holding Jie Ande. Nel frattempo dall’Italia lo avvisano delle notizie di presunte inchieste per riciclaggio, poi smentite, sulla compravendita del Milan. Li rompe il silenzio e garantisce che tutto si è svolto «con la massima trasparenza, regolarità e correttezza». A Shenzhen l’asta su Taobao del 2 febbraio viene rinviata, perché c’è la richiesta di liquidazione per bancarotta della Banca di Canton che si accavalla alle pretese risarcitorie della Banca di Jiangsu. A Milano è tutto tranquillo, perché in ogni caso «i soldi sono arrivati» e Li «ha rispettato tutti gli impegni». L’operazione impossibile «Non abbiamo riscontrato nulla di pregiudizievole a carico di mister Li Yonghong che dispone di adeguate risorse finanziarie per realizzare l’operazione», scriveva a Fininvest il suo advisor finanziario, Marco Samaja, capo di Lazard Italia. Oggi sappiamo che mister Li ha esibito sul tavolo della trattativa le credenziali di una sua società-cassaforte che era già da tempo insolvente. Ha barato? E può un oscuro finanziere, sconosciuto in Cina e altrove, che mai si è occupato di calcio neppure a livello amatoriale e che presenta tra i suoi “gioielli” una holding quasi fallita per pochi milioni non restituiti, impegnarsi da solo in un’operazione da un miliardo (campagna acquisti e aumenti di capitali compresi)? Non bisogna essere un banchiere della Rothschild per rispondere che non e’ possibile. Eppure lui ce l’ha fatta, con la Rothschild come consulente. E da Rothschild, dove è vicepresidente della controllata inglese, viene il consigliere di amministrazione del Milan Paolo Scaroni, ex numero uno di Eni ed Enel e buon amico di Berlusconi. I tre volti di Mister Li A questo punto i casi sono tre: 1) Li è realmente molto ricco, finora ha tenuto nascosto il suo vero tesoro che forse non può far emergere, e non paga i debiti perché è distratto; 2) Ha fregato tutti ed è un mitomane; 3) Si è prestato a interpretare la parte in un gioco più grande di lui nel quale i soldi e le garanzie non sono suoi; 4) l’importante è che il Milan non finisca su Taobao. Fonte : Corriere della Sera (Milena Gabanelli) http://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/cassaforte-che-ha-comprato-milan-era-gia-vuota/2ee58002-1344-11e8-bbf7-75f50a916419-va.shtml
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contest letterario [VOTAZIONI] Il Mare
Bubi ha risposto a ~ Josephine nella discussione Contest Letterario
votato la C -
Stasera provo a guardarlo. Anche se questa coppia di bishōnen non è che mi intrighi molto.
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boh io oggi sono andato a Bassiano e mi sono emozionato tra le montagne, poi fate voi v.v cmq Meri RESISTI
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6 settimane passano in fretta
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00.01 (è_é)
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Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario MF tra le ipotesi allo studio ci sarebbe anche quella della creazione di una nuova società (media company) in cui il Milan conferirebbe tutti gli asset capaci di generare ricavi: dai diritti tv (in particolare quelli della Serie A), allo stadio (gli incassi delle partite) e alle sponsorizzazioni. Il tutto al fine avere un veicolo solido, una sorta di good company con introiti certi e prospettici attraverso la quale andare poi a chiedere un nuovo robusto finanziamento, di almeno 250 milioni (il doppio dei 123 milioni prestati di fatto al club rossonero tramite i due bond emessi nei mesi scorsi sulla borsa di Vienna e integralmente sottoscritti da Elliott), garantendo al nuovo investitore la possibilità di cartolarizzare gli stessi ricavi operativi. In questo modo, secondo l’impostazione allo studio della società e dei consulenti, ci sarebbe la possibilità di rimettere in carreggiata almeno il bilancio civilistico del Milan, che potrebbe chiudere formalmente in utile (grazie alla cessione degli asset alla newco) e sarebbe pertanto in grado di garantire un importante dividendo da distribuire poi all’azionista di maggioranza, ovvero la Rossoneri Sport Investment dell’imprenditore cinese Yonghong Li. La stessa holding di diritto lussemburghese troverebbe in maniera più semplice buona parte di quei 180 milioni che, parallelamente al club calcistico, deve rimborsare entro l’autunno al fondo Elliott. L’operazione, nella sua struttura, è molto simile a quelle realizzate da Inter e Roma con Goldman Sachs. L’unica grande differenza è che in questo caso una parte consistente della nuova finanza che arriverà nelle casse del Milan sarebbe girata alla holding, che di fatto scaricherebbe gran parte del suo debito sul club. Se lo schema fosse quello tratteggiato da MF, infatti, ad operazione realizzata il debito finanziario del Milan passerebbe dagli attuali 123 milioni a circa 250 milioni, mentre quello della holding da 180 milioni a circa 53 milioni (che dovrebbero poi essere o rifinanziati o rimborsati a Elliott attraverso risorse dell’azionista). Ma questa è una pazzia Berlusconi è riuscito a vendere il Milan ad un delinquente che è molto ma molto peggio di Pallotta o Thohir. http://www.calcioefinanza.it/2018/02/14/newco-maxi-dividendo-rimborsare-debito-rossoneri-sport/
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Ho scritto di là. Qui mi limito a dire (seriamente v_V) che il regista di Madre andrebbe mandato in carcere a priori dopo aver diretto questo "film".
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Tutti gli artisti hanno dei lati oscuri che in qualche modo trovano la strada per esprimersi nelle loro opere. Poi ci sono dei casi dove si commettono degli errori dove, spinti da forti emozioni (a cui un artista è costantemente soggetto), si perde il controllo delle proprie azioni anche nella realtà. Se un artista compie un delitto, allora ci sarà un organo istituzionale con il compito di giudicarlo e magari mandarlo in galera. Non credo sia giusto fare da giudice e giustiziere riguardo il comportamento di un'altra persona, specialmente quando i suoi comportamenti non incidono nella nostra vita o quando non siamo a conoscenza dei dettagli delle sue presunte malefatte. Al massimo posso dire che il suo film/libro/canzone/videogioco faccia schifo In breve, giudica l'opera, ma fatti i fatti tuoi riguardo la vita privata dell'artista.
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Oro e argento, Fontana e Pellegrino. Mi sono perso le gare
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serie tv The End Of The F***ing World
Bubi ha risposto a ~ Josephine nella discussione Libreria Serie TV
Questo thread mi ha ricordato che non ho ancora finito 13 Reasons Why Vedo similitudini, magari metto nei segnalibri anche questa qui.. la ragazza sembra abbastanza carina. -
Intanto ascoltate tutti l'inno ufficiale perché merita! GO TO THE PYEONGCHANG
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Un film che non va da nessuna parte, in questi casi si dovrebbe apprezzare il viaggio, ma non è che sia avvenuto molto di significativo durante il film. Un paio di scene sono state molto belle, ma il resto mi è parso vuoto. E non mi riferisco alla mancanza di dialoghi (anche perché vista la qualità del doppiaggio si stava meglio senza), ma ad un eccessivo minimalismo nella freddezza delle emozioni e nel ridurre la dimensione narrativa a due singoli individui che, appunto, non comunicano molto tra loro. Da questo nasce una storia romantica senza tante basi, sembra vuota, come ci viene mostrato dalla bilancia alla fine del film. Però se ci togliamo anche la storia d'amore, allora questo film che lo abbiamo guardato a fare? Diciamo che se vogliamo scorporare il film, ci sono da salvare alcune scene: la bellissima scena del "piedino", il ritorno a casa del pugile, e il tragicomico caso di omicidio che poi si rivela essere altro. (e mi tocca dare 3 stelle perché ne ho date 2 ad Annabelle )
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Secondo me la terza stagione dovrebbe essere interamente dedicata agli unici due personaggi interessanti della serie: Steve e Billy. S3: Steve Harrington and Billy Hargrove's Things S3: H&H Things 10/10
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