@Loudo
Se vuoi partire da quel presupposto, ovvero che se il master fa tutto bene e si va a scendere, allora dovresti riformulare semplicemente l'attribuzione di quel fattore sul totale.
Detta in altri modi, se il master fa tutto bene si becca al massimo un +1 sul totale, gli altri tre punti li ottiene valutando altro.
Leggo che i criteri che vi interessano sono: la qualità organizzativa, la neutralità, la presenza, e l'equilibrio nella scelta dei ruoli.
Ipotizziamo una partita media, master neutrale, presente, buona qualità organizzativa, al massimo la questione può nascere sull'equilibrio nella scelta dei ruoli.
Ergo le polemiche/critiche varie possono nascere solo per quell'ultimo punto, di standard è un sistema che vi fa avere sempre ottimo con sporadicissimi buono.
Vuoi renderlo meno accentuato?
Raggruppi la qualità organizzativa, la neutralità, la presenza in un fattore e chiedi ai giocatori di assegnare un +1 o un +0 in base a questo criterio.
Stacchi il fattore equilibrio nella scelta dei ruoli e chiedi ai giocatori di assegnare un punteggio da 0 a 3 in base a questo criterio.
Inizierà come minimo a comparire una maggiore quantità di buono, perché dare un 3 ad un set vuol dire sposarlo proprio.
Chiaramente il voto sul set andrà motivato e quindi nasceranno anche le polemiche conseguenti, non so quanto tu le voglia, ma tant'è, i contro te li becchi comunque, asd.
Chiaramente questo è solo un esempio, puoi applicare però il ragionamento a quanto ti interessa vuoi che venga valutato, un sistema così, soprastante, più che il master valuta l'equilibrio nella scelta dei ruoli, ovvero più che altro la partita e non il master, dipende insomma da cosa vuoi che si valuti. Di contro con un sistema del genere avrai che i master tenteranno di accontentare quanto più possibile i giocatori nei set proposti per ricevere proprio quel 3.
Sulla logica punitiva, in merito al far uscire le valutazioni, si può dare di standard anche 2 Ottimo in più che vanno a pesare sulla media finale se il master le fa uscire entro la settimana stessa dai retroscena, ma sì, mi rendo conto che è sempre un gatto che si morde la coda.