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Lettura Lif inverno 2023/2024 - Bulgakov - Il Maestro e Margherita


absolute

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Titolo: Il Maestro e Margherita

Autore: Michail Bulgakov

Anno: 1967

 

Spoiler

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Cita

«Il Maestro e Margherita è uno dei capolavori del Novecento, amato da lettori di ogni età in tutto il mondo, e leggerlo oggi può essere ancora più prezioso per saziare la nostra sete di libertà. Perché a volte lo scontro frontale non funziona; meglio essere furbi come il gatto Behemot.» – Gabriel Boninsegna per Maremosso

 

«Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell'inesistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere... Ma c'è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro... Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme. I fatti che accadono sono cosi fenomenali che alcuni spettatori devono essere ricoverati in una clinica psichiatrica... Un romanzo-poema o, se volete, uno show in cui intervengono numerosissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione... È qui che Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra: la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol' e Dostoevskij e in quel pazzo di Dio che è il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo.» (Eugenio Montale)

 

Grande classico della letteratura, Il Maestro e Margherita è il libro scelto per il gruppo di lettura per l'inverno 23/24. Inizio lettura a dicembre 2023. Si attendono commenti entro febbraio 2024. Buona lettura.

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  • 3 settimane dopo...
  • Game Master

In questo romanzo Bulgakov ha denunciato la repressione stalinista attraverso un capolavoro di fantasia, anche se nel romanzo c'è la giusta dose di tutto: critica sociale, satira, sarcasmo, cinismo e romanticismo. E anche riferimenti autobiografici.

 

La lettura è scorrevole, l'unica cosa che la rende un po' più ostica è che la trama non sia lineare.
Cioè, in un capitolo viene narrata una parte di storia, poi cambia capitolo e cambiano i personaggi, dopodiché si ritorna a parlare di personaggi e concetti precedenti nel capitolo successivo, e così via.
Si va avanti a piccole parti che poi si ricollegano, infatti sono presenti tre linee narrative che si intrecciano tra loro.
 

Nella prima parte un Demone nella società moscovita, invasa dall'ateismo, da' il via a una serie di eventi tragicomici, tra gatti che prendono il treno, magie e abiti che indossati svaniscono (in alcuni momenti mi ha riportato alla memoria Dino Buzzati con La Boutique del Mistero.)

 

A seguire ci sono le varie incursioni del romanzo scritto dal maestro all'interno del libro stesso, in maniera del tutto casuale.
Qui ci sono vari riferimenti autobiografici, infatti lo scrittore del romanzo perseguitato, decide di bruciare il suo manoscritto  e rinchiudersi volontariamente in manicomio per non cadere nella censura.
E in questa parte la narrazione si sofferma sul punto di vista di Ponzio Pilato e dei suoi tormenti nel periodo del processo.

Infatti, il libro si divide principalmente in due periodi storici, Ponzio Pilato a Gerusalemme e la Mosca degli anni 30.
Verso metà si ricongiungono i vari archi di tempo.

 

Infine la storia d'amore fedifraga tra il Maestro e Margherita; si parla di quanto Margherita sia disposta a patire e struggersi per avere ancora anche solo un ultimo momento insieme al suo amato, si parla di "manoscritti che non bruciano".

Con questo richiamo all'amore infedele e il libro, è stato rapido il collegamento a Dante, nel quinto Canto dell'Inferno con il libro galeotto e Paolo e Francesca.

Oltre questo ci sono molti riferimenti che non sarò mai in grado di individuare, anche perché utilizza la metafora all'interno dell'allegoria stessa, quindi i significati nascosti del libro sono davvero tanti.

 

Bulgakov, servendosi dei vari personaggi, rimarca su come gli uomini a volte siano in grado di riconoscere il bene, ma in  quanto uomini e assillati dal male, non trovano la forza di metterlo in atto.

 

C'è chi lo definisce il romanzo più bello del Novecento, e io anche se non li ho letti tutti sono già d'accordo 🤗

"Questo è un fatto. E i fatti sono la cosa più ostinata del mondo."


 

Modificato da Carmy
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L'ho letto qualche anno fa.

Non mi ricordo i dettagli, mi ricordo che mi era piaciuto molto.


La sensazione più precisa che ricordo è come si viene totalmente immersi nella lettura e nelle vicende dei personaggi: i sentimenti e le emozioni che provano loro li provi anche tu mentre leggi.

E' quasi stancante, perché non sono sempre emozioni positive, anzi, per gran parte del tempo ricordo di aver provato ansia e un senso di ineluttabilità che si trascinava durante la giornata anche una volta chiuso il libro.

Sì, immagino che questo sia quello che bene o male si vorrebbe sempre provare leggendo un libro, ma non capita sempre. Con questo libro invece me lo ricordo distintamente.

E' stata una bella esperienza e la consiglio.

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  • 2 settimane dopo...
Il 18/12/2023 at 00:36, absolute ha scritto:

Noooooo. È una riduzione. Non merita alcun taglio. Anche se è letto molto bene pure su raiplay, consiglio la versione integrale.

 

Mi era sorto il dubbio fosse una riduzione e dunque l'ho acquistato. Spero di riuscire a iniziarlo in questi giorni...ho diversi titoli in corso di cui mi mancano pochissime pagine (terribile)

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  • 2 settimane dopo...

Alla fine l'ho riascoltato su audible. Mi avevano segnalato una nuova traduzione e ne ho approfittato per rileggerlo, visto che era proprio quella presente su audible, di Margherita Crepax, quando ai tempi avevoletto la storica traduzione (Einaudi) di Vera Dridso. Non ho notato grandi differenze linguistiche, è stato comunque piacevole. Devo ammettere che il ricordo era un po' diverso, alcune parti le ricordavo meno prolisse, ma rimane un gran romanzo. Nella postfazione Francesco Cataluccio diceva che Bulgakov stesso aveva detto che la sua intenzione era scrivere un romanzo che poi fosse ripreso e riletto, anche a pezzi, un po' come una Bibbia. Ed effettivamente ci sono tante parti piene di particolari che ad una seconda lettura risaltano maggiormente. In realtà mi pare di aver riascoltato qualche anno fa anche la summenzionata versione ridotta della Rai, in cui già mi ero accorto di questo piacere della riscoperta. Devo dire però che con questa rilettura integrale ho approfondito meglio e, ad esempio, la parte finale (le ultime 60-70 pagine) me le ricordavo meno e più vagamente. Rimane un romanzo per me bellissimo, coinvolgente, capace di divertire, far riflettere e affascinare, per temi e narrazione molto bislacco e originale. Non risente minimamente del passare del tempo, forse può risentirne un minimo per il fatto che i lettori moderni non sono più abituati ad un certo tipo di letteratura meno immediata, si preferisce la rapidità di trama e azione di Netflix oramai. Ma questo è un romanzo che va assaporato, assimilato e meditato, perché per quanto abbia risvolti fantastici e siparietti più leggeri e vezzosi, nell'insieme rimane un grande Romanzo del novecento capace di toccare temi e argomenti molto meno banali di quanto si possa pensare ad un primo sguardo. I personaggi sono tutti avvincenti, anche quelli secondari vengono presentati in maniera tanto precisa e suggestiva che anche nell'irrealtà del racconto risultano coerenti e sensati. Ogni evento è tanto surreale quanto perfettamente incastrato in una narrazione che fa pensare non potesse succedere altrimenti. E la fantasia dell'autore non è poi così campata per aria come potrebbe sembrare, con i continui riferimenti politici e sociali dell'epoca in cui alcuni aneddoti vogliono solo ridicolizzare il contesto storico in cui Bulgakov ha vissuto. 

Che dire, un romanzo entusiasmante ed eccezionale, riconosco che, specie di questi tempi, possa risultare un po' ostico ad un lettore occasionale, ma per me è uno di quei casi in cui merita lo sforzo e spero che davvero qualcuno ne abbia approfittato per riscoprire un piccolo gioiello come questo.

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  • 3 mesi dopo...

Lo sto iniziando adesso, dopo aver abbandonato tristemente l'audiolibro che probabilmente lascerò come sottofondo vista la piacevole interpretazione di M. Popolizio dopo aver terminato la versione cartacea.

Sono ancora alle prime pagine (che avevo già ascoltato). Magari a metà scrivo un commento, scorre abbastanza velocemente, ricco di particolari senza risultare stucchevole e pomposo.

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