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E Brexit fu...


DarkPhoenix

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Varie et eventuali...

 

http://www.internazionale.it/opinione/marco-mancassola/2016/06/25/brexit-referendum-italiani-londra

Bello spunto sul voto. È palesemente scritto da un pro-remain, ma nel discorso non attacca a fucile spianato i Brexiters, in un certo senso li spiega e ci si sente molto vicino.

È una riflessione come altre, ma a me è piaciuta, quindi ve la linko. u.u

 

http://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/2016/06/25/brexit-la-nostra-europa-era-un-altra

Articolo "potente" dal mio punto di vista. In un certo modo dà speranza (e dà un'indicazione, molto onerosa e impegnativa e, probabilmente per questo, esce così "potente").

Anche in questo caso, l'articolo a voi può non piacere, a me è piaciuto quindi ve lo linko. u.u

 

 

Riflessioni e pensieri in ordine sparso...

 

Sono ancora un po' perplessa, spaesata.

Mi sono ritrovata a chiedermi: "si, ma noi cosa vogliamo dall'europa?" perchè alla fine è questo il nocciolo della questione. C'è un indiscusso malessere che, però, è dato da una situazione che si è creata nel tempo (e che, se ha dei colpevoli, non li ha solo nei governi)(per quanto loro abbiano fatto del loro meglio per fare lo schifo). Il succo è: siamo in crisi economica (almeno per metà europa) causata da poteri terzi che se la comandano allegramente (il mitico pochissimopercento che si arricchisce mentre tutto il resto del mondo impoverisce), al tempo stesso abbiamo una guerra (quasi mondiale) in corso a uno sputo da noi (la Siria credo sia a non più di 3 ore di aereo dall'Italia (correggetemi pure se sbaglio))(Oh, mi stavo dimenticando l'Ucraina, che credo sia tutt'ora nel caos <.<') e siamo alle prese con flussi migratori interni ed esterni che nessuno sta affrontando in maniera seria.

 

E niente, quindi, che vogliamo dall'europa? Come la vogliamo?

 

Sempre perchè sono un'europeista convinta io la farei più coesa, anche proprio in termini di politica.

Ora ognuno si vota il suo governo che governa la propria nazione. Ogni tot votiamo per mandare dei rappresentanti del proprio paese nel parlamento europeo dove, questi rappresentanti, si uniscono in gruppi che più o meno rappresentano i partiti di origine. In tutto questo il parlamento europeo di tanto in quando promulga leggi molto importanti per tutti gli stati membri che, però, (così mi par di aver capito, correggetemi se sbaglio) poi i paesi membri possono comunque scegliere se seguire o meno.

Ecco, a me sembra sbagliato.

1) Un sistema in cui ognuno può comunque decidere se aderire o meno a quelle leggi mantiene delle grosse differenze fra i paesi (e no, in ambito di leggi secondo me non è necessariamente un bene avere tanta diversità) (ma effettivamente non so un ciuccio di legge, quindi commentate!)

2) Un sistema così crea inevitabilmente un forte stacco fra gli elettori e il parlamento europeo, che rimane un'isola lontana di cui si sente parlare solo ogni tanto, quando i paesi decidono di adeguarsi alle leggi.

3) Questo sistema ha permesso per anni a un po' tutti i governi di fare il cavolo che gli pareva dando poi sempre la colpa al parlamento europeo (d'altronde, almeno in Italia, per almeno una decina d'anni ci siamo sentiti dire che tutto ciò che non andava era colpa dell'europa)

Secondo me sarebbe più corretto avere delle elezioni dirette per il parlamento europeo, una cosa del tipo che io non voto i rappresentanti italiani ma voto per il "Gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo" (si, ho copia-incollato uno dei nomi dei gruppi) e, quindi, voto per il loro programma per l'intera europa. Votando solo i rappresentanti italiani io voto pensando solo al mio piccolo orto, avendo la possibilità di votare un partito europeo a senso pieno (quindi, per dire, potrei ritrovarmi a votare per un politico tedesco, invece che italiano) avrei, invece, la possibilità di votare pensando a un'ottica di dove vogliamo portare l'europa tutta...

Non so se riesco a spiegarmi, che finisco sempre per essere logorroica e scrivere ipercontorta...

Però si, noi ora quando votiamo per il sindaco piuttosto che per il primo ministro, votiamo (teoricamente) il programma che pensiamo sia il migliore per quella città o nazione tutta. Nel parlamento europeo, invece, votiamo qualcuno che vada lì a votare per il programma che pensa sia il migliore per l'europa (ma con un occhio di riguardo per la propria nazione di appartenenza). Questo crea, a parer mio, una mancanza di informazioni enorme perchè, in pratica, io voto alla cieca un politico che penso abbia più o meno le mie idee ma poi non ho la possibilità di dire al parlamento la direzione che vorrei fosse presa per tutta l'europa. Inoltre, essendo i rappresentanti nazionali ognuno ha un occhio di riguardo per la propria nazione di appartenenza e manca (almeno così sembra, anche dalle politiche fatte) una visione unitaria di dove portare l'Unione Europea.

 

Altra cosa che vorrei sarebbe una politica che porti ad amalgamare i diversi welfare e sistemi di leggi per il lavoro.

Con la Grecia (così come stanno facendo con il Portogallo e, in parte, con l'Italia) hanno fatto una porcata immonda, costringendoli a delle politiche che, in Germania o nei Paesi Bassi (esempi a caso =P) non sarebbero mai accettate dalla popolazione. Ecco, se avessimo un sistema di leggi unificato per il welfare o per le politiche del lavoro certe disparità sarebbero impossibili.

 

Infine mi piacerebbe che gli europei la smettessero di essere degli immancabili "cattivi" con la mania della vendetta.

C'abbiamo la storia europea (con due guerre mondiali che sono partite etrambe dall'europa) in cui, puntualmente, lo scopo dell'europeo medio era fare del male agli altri. Abbiamo preso i fuochi d'artificio e c'abbiamo fatto le armi da fuoco, abbiamo inventato la colonizzazione e lo schiavismo, abbiamo risolto una guerra mondiale in maniera così squilibrata e vendicativa da portare a una seconda guerra mondiale nell'arco di 30 anni (o meno, sono una mezza sega in storia, scusate)(se ho contato bene sono 23 gli anni, ho contato bene?).

Ora stiamo praticamente facendo la stessa cosa: abbiamo portato alla fame la Grecia (creando un forte sentimento anti-europeo in quasi tutti gli stati europei e portando a dei fortissimi attriti fra persone di nazionalità diversa) e ora, con la "fretta" di buttare fuori la Gran Bretagna stiamo facendo lo stesso.

E non mi sta tanto bene che quelli che sono politici, che dovrebbero fare il bene dell'Unione Europea, stiano invece reagendo di pancia, di vendette meschine, di dimostrazioni di potere per far capire al resto dei popoli chi comanda.

Ecco, vorrei un'Unione Europea un pochino più empatica e meno stronza, perchè il bene superiore lo capisco fino a un certo punto. E perchè, in questo caso, il bene superiore è l'Unione Europea, non l'Ubbidienza Europea.

 

 

Ok, quest'ultima parte è più uno sfogo che non altro, però nel mezzo c'è anche quello che vorrei per l'europa: un'unificazione vera delle politiche (intese sia nel senso di elezioni che di leggi/governo).

Voi cosa pensate? Come la vorreste/cambiereste l'Unione Europea?

[Ve lo chiedo perchè, nonostante siano ormai anni che è palese una disaffezione dei popoli nei confronti dell'UE, mi pare di non aver letto nessuna proposta concreta per cambiare il sistema (escludo le proposte di chi vuole sciogliere l'UE). E in qualche modo penso sia ora di forzare questa impasse: non ha senso dire solo no a chi vuole sciogliere l'UE senza proporre un'alternativa allo status quo che, mi pare inevitabile, deve cambiare.]

 

[Scusate il pippone logorroico >.<]

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Spoiler

 

L'altro giorno ho avuto una discussione con la mia capa che diceva che non si sentiva per niente europea e si sorprendeva di chi pensasse il contrario (cioè di me).

Il concetto di Europa è difficile da inculcare in un Paese che ha fatto la propria storia sui mille campanili: ci sentiamo diversi (rivali?) dagli abitanti di un paesino poco distante, alcuni anche dal vicino di casa di un altro quartiere/rione/contrada, figuriamoci ad essere accomunati ad altre nazioni.

Al di là del folklore o della simpatica rivalità sportiva (ad esempio), questo concetto permane anche quando si parla di argomenti più seri.

Senza alcun dubbio, una politica europea diversa ci spingerebbe, probabilmente, ad accettare con maggiore facilità anche il concetto di Europa unita e conseguentemente ad evitare di diventare dei leavers.

 

Non siamo gli Stati Uniti d'America, qui ci sono realtà molto diverse fra loro e il processo di unificazione e amalgama non può avvenire dal giorno alla notte, tanto più che come sottolinei tu ci siam fatti la guerra fino all'altro ieri. Del resto il processo di unificazione dell'Italia è stato altrettanto travagliato, sconnesso, ancora oggi le disuguaglianze persistono.

Non siamo gli USA, però l'idea di una serie di governi federali che fanno capo ad un unico Presidente e ad una capitale centrale a me piacerebbe. Come dici tu, anziché stare a votare X o Y che manda i suoi delegati al Parlamento Europeo, sarebbe bello avere coalizioni, partiti europei con i loro programmi da valutare e votare. Una campagna elettorale in giro per l'Europa, una serie di progetti che parlano a tutti noi, da Lisbona a Dublino, da Helsinki ad Atene.

 

Ora come ora l'Europa politica è vista, almeno dall'Italia, come un maestro che dà i compiti a casa e ci mette un brutto voto. Il flusso è a senso unico: "loro" dicono cosa dobbiamo fare "noi". Non dico che sia proprio così, dico che questa è la percezione che arriva a me e penso a molti di noi.

Così non si avverte un senso di dialogo. C'è un problema, un'emergenza, una crisi e arrivano risposte dall'alto verso il basso, non un rapporto alla stessa altezza. Se avviene un terremoto in una regione d'Italia, lo Stato italiano non è che fa spallucce o volta la testa dall'altro lato nei confronti della propria regione, ma manda aiuti e dalle altre regioni ci si mobilità per aiutare chi è in difficoltà. Se l'Italia (o la Grecia, o la Spagna eccetera) ha un'emergenza da affrontare (vedere alla voce "migranti"), sarebbe bello che l'Europa si muovesse nello stesso modo.

 

Insomma, manca questo senso di mutuo soccorso, se vogliamo chiamarlo così; manca il senso di unificazione dato anche da una politica un po' troppo circoscritta a Bruxelles e Strasburgo (e Berlino, a onor del vero) e che non parla a tutti i cittadini europei.


 

 

 

In estrema sintesi: sono fondamentalmente d'accordo con Mefy. :fior:

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Senza un unico sistema fiscale non andiamo da nessuna parte.

Possiamo riempirci di tutti gli idealismi che vogliamo, ma quando un tedesco ti fa concorrenza ed impoverisce un italiano e distrugge completamente un greco le chiacchiere stanno a 0.


Quando il pescatore nel RU non può pescare per mantenersi perché esistono "quote" e il suo "cugino" in Olanda pesca il pesce per lui e lo ESPORTA nel SUO paese, nel RU. Quando chi produce il latte in Italia fa prima a buttarlo che a venderlo perché esistono "quote" e lui può produrre solo un certo tot, mentre il suo "cugino" in Finlandia produce il latte per lui e lo ESPORTA nel SUO paese, in Italia. Cosa volete andare a dire a questi due che non hanno i soldi per mangiare? Che Volete un Parlamento Europeo? Che Volete "più" Europa? Quelli vi ridono dietro, my friends.

 

Da praticamente unico "Leavers" qui dentro, posso dirti, Mefy, che prima vorrei più Italia e poi più Europa.

Non è progresso andare in Inghilterra a fare i camerieri.

 

 

Modificato da CloseYourHeart
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L'articolo del guardian è illeggibile, ma l'intero guardian dopo la brexit lo è per cui non sono sorpreso.

 

"The SNP currently looks like the most credible political force in the UK"

Rido per non piangere.

 

Mi permetto:

Were you a Remain campaigner? Are you sore about the referendum result? Check out these 10 top self-comforting strategies.
1.) Call every white person who voted Leave a "racist", ignoring the fact that Europeans are also white. Make sure you ignore and marginalise ethnic minority leave voters.
2.) Claim that the (huge) turnout wasn't high enough. 72%? It should have been at least 75%! 80%? It should have been 85%! Make sure to keep moving the goalposts.
3.) Make a stupid e-petition demanding another referendum, just like the socialists did when Labour lost last year. We need to keep having referendums until we get the "right" result.
4.) Get over-excited about the economy, even if the impact has been pretty boring and mundane. Pretend that your 2:2 in English Literature makes you an expert on currency markets.
5.) Attack the very idea of Democracy, because it's only a good thing when it goes the way you want it to. Working class voters don't know what's good for them, but middle class liberals definitely do.
6.) Share memes bashing Brexit, ignoring the unwelcome and uncomfortable realisation that you are in the minority of public opinion.
7.) Boldly claim that Scotland will leave the UK, forgetting that A) they can't afford to B) the EU can't afford to take them C) 1.6m remain votes don't cancel out 2m NO votes.
8.) Make fun of Boris Johnson while sweating slightly and really hoping he doesn't become Prime Minister.
9.) Learn absolutely nothing from the campaign, blaming the result on everyone but yourself. Scaremongering and bullying are clearly the best tactics to use, there's no way they could possibly backfire.
10.) Curl up in a ball and cry yourself to sleep while listening to "Ode to Joy".

 

P.s. Il Meme lo farei a parti invertite: A seguito della brexit parliamo già di aumentare il debito pubblico di ulteriori 40 miliardi perché lo stato vuole risalvare le banche a seguito della crisi borsistica di Milano, al contrario la borsa di londra invece tiene. Have fun.

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L'articolo di Randall me l'ero segnato, ma ancora non ho avuto tempo di leggerlo.

 

Sul fatto che l'immigrazione sia un fattore importante (usato spesso da spauracchio) penso che tutti noi siamo d'accordo. Non capisco quindi il riferimento al "poi non dite che non ve l'avevamo detto" ma ammetto che ci sono riferimenti nello scritto di Mentana a cose che non conosco, quindi probabilmente mi sto perdendo pezzi >.<

[Comunque il "quesito" all'inizio è terrificante <.<']

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21 ore ago, Mefy said:

L'articolo di Randall me l'ero segnato, ma ancora non ho avuto tempo di leggerlo.

 

Sul fatto che l'immigrazione sia un fattore importante (usato spesso da spauracchio) penso che tutti noi siamo d'accordo. Non capisco quindi il riferimento al "poi non dite che non ve l'avevamo detto" ma ammetto che ci sono riferimenti nello scritto di Mentana a cose che non conosco, quindi probabilmente mi sto perdendo pezzi >.<

[Comunque il "quesito" all'inizio è terrificante <.<']

 

L'Europa è da almeno il 2015 (se non prima) che sta virando prepotentemente verso destra, la Brexit NON è la prima avvisaglia come erroneamente si potrebbe credere. E se l'UE non prende di petto la questione è destinata a crollare, il quesito è quello che effettivamente accade/accadrà se lasci l'intera questione dei migranti ad un'entità sovranazionale. Chiaramente tutti voteranno contro e se Hofer vince in Austria (come probabilmente andrà) allora dal 2 ottobre ne vedremo delle belle. Olanda, Francia già iniziano a pensare di sfilarsi anche loro, a confronto io che proponevo politiche alla canada-australia non sembro così estremo, eh? :supponenthe:

Chi è causa del suo mal pianga se stesso, io mi godrò il crollo :zmoon:

Modificato da CloseYourHeart
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