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🎦 Una tomba per le lucciole


kado'

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Coraggio, iniziamo questa terapia di gruppo con qualche curiosità:

  • Fu il primo dei lungometraggi Ghibli diretti da Isao Takahata (cofondatore del celebre studio insieme al più noto Miyazaki). Per esigenze di produzione fu prodotto e presentato in contemporanea con Il mio vicino Totoro.
  • Il film si basa su una storia vera: è tratto infatti dall'omonimo racconto semi-autobiografico di Akiyuki Nosaku, che durante la guerra vide perire la sorella a causa della malnutrizione. Nel realizzare il film, Takahata ha però tratto ispirazione anche dalla propria personale esperienza di sopravvissuto ai bombardamenti aerei di Okayama.
  • Takahata non ha mai accettato l'accostamento critico del film al filone anti-guerra. 
  • Per celebrare il 60º anniversario dalla fine della II° Guerra Mondiale, nel 2005, venne prodotta e trasmessa una versione live-action della storia, questa volta narrata dal punto di vista della zia dei protagonisti.
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Per me è stato fatale. 
Ho pianto praticamente dalla prima musichetta di background fino al finale. Mi hanno salvato le gloriose pecore della LiFtv da singhiozzoni.

La ost ha davvero un impatto gigantesco, ogni volta mi sono emozionata quasi peggio di quando ascolto la opening di neon genesis evangelion.

I temi trattati sono estremamente toccanti proprio perché molto realistici, come qualcuno ha detto ieri.

È straziante vedere un bambino 

Spoiler

Dover badare a se, alla sua sorellina, dover seppellire tutti i suoi cari e lasciarsi morire, quando a quell’età avrebbe dovuto giocare come e con i suoi coetanei.

Un film bellissimo, che non riguarderò per salvare il mio povero cuore, ma che sicuramente consiglio.

Inoltre esiste un live action più recente, disponibile su YouTube. Non so dirvi nulla sulla qualità del prodotto però.

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Pietra miliare dell'animazione giapponese. Un dramma visto e stravisto ovunque, specie nel cinema, quello della guerra, questa volta affrontato togliendo la "guerra", ma facendone vedere gli effetti dal punto di vista di un bambino. Di sicuro non hanno puntato su particolari tecniche nella realizzazione, pur trattandosi di un lungometraggio molto curato per l'epoca e gli standard dell'epoca (i lavori successivi dello studio Ghibli raggiungeranno una qualità migliore in seguito, anche se i lavori di Miyazaki appaiono quasi sempre più caratteristici rispetto a quelli di Takahata) qui si puntava più alla storia, molto struggente. Non è tra i miei film preferiti dello studio Ghibli ma di sicuro vale la visione e va visto per l'impatto socio-culturale che ha avuto, senza considerare che è un film diverso su un tema fin troppo abusato.

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Non riporterò qui il commento al film erroneamente postato nel topic relativo al quiz, ma volevo aggiungere una curiosità in cui mi sono imbattuta recentemente nel corso della lettura di "L'incredibile viaggio delle piante" di Stefano Mancuso. 

 

In Giappone esiste un termine per definire coloro che sono sopravvissuti alla bomba atomica, il termine è hibakusha, letteralmente "persona esposta alla bomba". Venne scelto di utilizzare questo termine al posto di "sopravvissuti", poiché l'utilizzo di quest'ultima avrebbe inevitabilmente offeso i moltissimi morti di quella tragedia (riportato testualmente). E ancora gli hibakusha sono felici di questo appellativo e probabilmente nessuno di loro avrebbe sopportato di essere chiamato "sopravvissuto".

 

Con il termine Hibakujumoku sono indicati invece gli individui vegetali sopravvissuti alla bomba quindi letteralmente "alberi che hanno subito un'esplosione atomica", su ognuno di essi vi è appeso un cartellino giallo che indica la specie vegetale e la distanza dall'ipocentro dell'esplosione, in Giappone chiunque li conosce e li rispetta, in molti si recano a Hiroshima per "incontrarli". Tra questi il più vicino Hibakujumoku è un salice piangente (370 m dall'ipocentro) ricresciuto dalle radici rimaste "illese".

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