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Lettura Lif 2023 - Murakami - La Strana Biblioteca


absolute

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Murakami Haruki - La Strana Biblioteca

 

Spoiler

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Cita

Una fiaba misteriosa sul potere della lettura: liberarci dalla prigione dell’infelicità.

Le biblioteche contengono storie. Le storie contengono universi. E certi universi possono essere molto pericolosi.

Tornando a casa dopo la scuola, uno studente si ferma in una strana biblioteca. Certo, anche la sua richiesta è un po' strana. Chiede alla bibliotecaria qualche libro che possa soddisfare la sua ultima curiosità (è un bambino curioso, il nostro protagonista): la riscossione delle tasse nell'impero ottomano. La bibliotecaria lo manda alla stanza 107. Qui l'aspetta un altro bibliotecario, ancora più bizzarro della prima: "aveva la faccia coperta di piccole macchie nere, come tanti moscerini. Era calvo e portava occhiali dalle lenti spesse. La sua calvizie non era uniforme. Tutt'intorno al cranio gli restavano ciuffi di capelli bianchi ritorti, come in un bosco dopo un incendio". E davvero una ben strana biblioteca, questa! Il bibliotecario accompagna il bambino attraverso un labirinto di corridoi e stanze, finché non arrivano in una stanza dove riposa un piccolo uomo vestito con una pelle di pecora. E qui le cose si fanno brutte: il bibliotecario e l'uomo-pecora spingono il piccolo in una cella. Il bambino rischia di fare una fine terribile se non arrivasse in suo soccorso una ragazza sconosciuta...

 

Libro scelto dal gruppo di lettura per inizio 2023.

 

@ Utente (Gruppo di lettura)

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  • Game Master

ok l ho letto.

 

Parte non spoiler (tipo gli youtuber) è un racconto breve con belle illustrazioni.

 

A leggerlo ci si può mettere benissimo un oretta, massimo due.

 

Però mi ha ricordato che per leggere, bisogna stare attenti, isolarsi dal mondo, dai rumori e dai numerosi pensieri che girano sempre per la nostra testa

e concentrarci sulla lettura, immaginando ciò che leggiamo.

Altrimenti capita che riga dopo riga, leggiamo e non capiamo niente e ci tocca rileggere e perdere pure tempo.

 

Per leggere, leggere bene intendo, ci vuole concentrazione, e non sempre riesco a trovarla.

 

Detto questo inizia la parte spoiler (quindi non leggete se non avete già letto)


c

Spoiler

ome al solito pareri contrastanti su questo libro.

 

Innanzi tutto, in quest eopoca, che drarà una vita, di ristrettezze economiche, 15 € mi paiono troppi perun libroche si legge in breve tempo. per carità, magari le illustrazioni sono anche belle, ma io faccio molta fatica ad apprezzarle, non sarò del campo.

 

punto due.

Alcune frasi sono bellissime. Come quelle riportate sul retrodel libro  Le biblioteche contengono storie. Le storie contengono universi. E certi universi possono essere molto pericolosi. Questa frase mi piace molto, perchè ognivolta che affrontiamo un libro, ci immergiamo in un universo diverso, sia se leggiamo un giallo ambientato nella londra moderna, sia se leggiamo una storia postapocalittica, sia se leggiamo @Lorusgra il mondo dal punto di vista di un gatto. Insomma, ogni storia appartiene ad universo diverso con la sua ambientazione, i suoi personaggi e le sue storie, e ci immergiamo completamente in questi, ed ognuno di noi, attraverso lo stesso libro, può creare universi differenti, e, eonsando a questo, ci possiamo anche liberaremomentaneamente dalledifficoltà della vita, oppure trarne qualche spunto per affrontarle.

 

il finale del libro mi ha messo un magone pazzesco. non so, avrei bisogno di qualche frase tranquillizzante per dormire bene. Speriamo che qualcun altro di voi lo legga, coì ne possiamo parlare assieme.

 

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Da cellulare sono molto impedita, scusate i mille post.

 

Non mi aspettavo questa piccola fiaba, comunque. È stata una piacevole sorpresa.

 

Molto 'storia infinita' :')

 

Sono soddisfatta, sono riuscita a tornare a tuffarmi in un libro, senza distrarmi.

 

 

E comunque, è così che Amazon è diventata un colosso 🥲

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  • Game Master
10 ore fa, Sapia ha scritto:

 

 

Sono soddisfatta, sono riuscita a tornare a tuffarmi in un libro, senza distrarmi.

 

Non ho capito la storia di Amazon, cmq anche a me, come dicevo, sarà per la brevità del racconto breve, l ho cmq letto senza subire distrazioni. Che è un po' il male del nostro tempo. Ammetto che anche io dovrei usare meno il Cell (ma non credo che farò mai) e mi sento sempre iperconnesso. Meno di una volta che cmq sentivo il bisogno di controllare 1025 volte il Cell per vedere se era successo qualcosa anche se erano le 2 di notte e ovviamente (come si giorno) nessuno mi cagava. Adesso diciamo che sono sulle 420 che è già meglio. No, questa sensazione di essere riuscito a leggere senza distrarmi e senza sentire il bisogno di fare altro (c'è sempre una scusa per fare altro, fare la spesa, lavare i piatti, dormire, sgranchirsi le gambe) mi ha gasato (ormai anche quando si guarda una serie tv diciamocelo non c'è la godiamo perché siamo con il Cell in mano, è anche per quello che prediligo serie bravi da 40 minuti,. così il mio cervello riesce a rimanere sveglio e concentrato). Saranno stati i disegni, le frasi brevi soggetto verbo complemento, i nomi facili (mi domando perché su certi racconti, con già 3500 personaggi (vd il trono di spade) quando arriva un altro,.che non sai se muorirá fra 3 righe o andrà avanti lo devi chiamare hyudvent che si confonde.ckn yhduiunt incontrato 30 pagine prima, non potevi chiamarli Gino e Bepi e facevi prima???),la scrittura grande. Ma la cosa che mi gasa di più è essere riuscito a finire il libro prima di @absolute, ok tutte le condizioni particolari e le attenuanti, ma si sembra come di aver battuto il Maestro in casa sua, un po' come quelle imprese epiche e sportive che si possono raccontare ai propri nipoti che ti ascolteranno a bocca aperta. Adesso la controprova c'è l avrò con ready player One, chissà quanto ci metterò a finirlo e chissà quanto sarò sconcentrato nel leggerlo, ma non vedo l ora di fare anche di quello il mio scalpo. La cosa di Amazon non l' ho capita cmq. Ci ho messo di più a scrivere il commento che a leggere il libro probabilmente, ma è molto importante anche questo suppongo, che fa parte della.appendice della lettura, la nostra vita non è a capitoli stagni m è tutto un continuum. Spero di non avervi annoiato troppo, come diceva un tale.

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Letto anche io. Lo stile narrativo di Murakami c'è tutto anche se in chiave più infantile del solito. Anche la scrittura è più secca e diretta, per adattarsi al genere delle fiabe. Di sicuro un racconto molto allegorico e meno banale di quello che potrebbe sembrare. Per quanto mi riguarda ho un rapporto travagliato con Murakami. Continuo a leggere suoi libri trovandoli ben scritti e a loro modo interessanti ma c'è sempre qualcosa che mi stona nel complesso. Questo racconto non fa eccezione. Ha del potenziale ma mi sembra rimanga troppo inesplorato. 

Non ho apprezzato particolarmente le illustrazioni che comunque si adattano bene alla narrazione. Capisco la contrarietà di Hex per l'acquisto, ma un libro non vale quanto il tempo che ci metti a leggerlo. Fermo restando che sono contento di averlo preso in biblioteca e non comprato.

Giudizio complessivo sufficiente, non lo consiglierei in giro ma neanche sconsiglierei, di sicuro non imprescindibile nella bibliografia di questo autore, ma mediamente una lettura gradevole.

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Primo avvicinamento, per quanto mi riguarda, a Murakami e, in generale, alla letteratura nipponica, se escludo la fallimentare esperienza con Kenzaburo Oe, abbandonato molto presto in quanto risultatomi ostico, assai complicato da leggere (opinione non definitiva basata solo su un primo tentativo di lettura).
Con Murakami, invece, le pagine si susseguono molto velocemente grazie a una lettura coinvolgente, che mi ha proiettato in un mondo che potrebbe tingersi delle accezioni del fantastico e del surreale, ma che tutto sommato, procedendo con la lettura, mi sono accorto essere molto simile al mondo reale nel momento in cui ho tradotto il simbolismo metaforico permeato nella storia. Con ciò non voglio dire che vi sia una chiave di lettura atta a spiegare le vicende narrate, ma è proprio qui il punto di forza di questo racconto: il lettore è libero di trovare la propria direzione dei sensi, può percorrere la strada immaginaria e immaginifica che più sente propria. Una libera e personale interpretazione. Questa abilità nel creare un mondo onirico, dove non risulta strano interloquire con un uomo-pecora o con una ragazza trasparente, mi ha ricordato quanto i giapponesi abbiano nel sangue questo particolare modo di utilizzare la fantasia; vedasi Hayao Miyazaki. Abilità veicolata dagli ottimi disegni di LRNZ, che non mi aspettavo di trovare qui; una gradita sorpresa! Meno gradito, invece, è stato pagare 15 euro per 73 pagine scritte a caratteri cubitali su carta patinata e copertina rigida. Sinceramente avrei preferito che questa storia venisse trattata come un racconto, quale è, preferendo l'uso di carta, copertina e font normali piuttosto che camuffarne le sembianze e piazzarlo in mezzo ai romanzi per venderlo al prezzo di questi ultimi. Rimane il fatto che vorrò approfondire Murakami! Cosa mi consigliate come seconda lettura?
Voto: 3+/5.

 

Il 18/1/2023 at 00:04, Sapia ha scritto:
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Chiesi allo storno che in realtà era una ragazza ...

 

...

[..]disse la ragazza che in realtà era uno storno

 

L'ultima volta che presi dei funghi allucinogeni pronunciai la stessa frase!

 

Il 18/1/2023 at 11:16, Hexdrinker ha scritto:

Meno di una volta che cmq sentivo il bisogno di controllare 1025 volte il Cell per vedere se era successo qualcosa

Non sono soggetto a questi meccanismi ma, in ogni caso, proprio per evitare di essere disturbato da suonerie di notifiche o interrotto da chiamate, spengo il cell quando leggo. Prova così; spegnilo; magari ti rassegnerai al fatto che lo schermo sarebbe spento se lo prendessi in mano e pian piano ti abituerai persino a non pensarci più mentre leggi.

 

Il 22/1/2023 at 11:20, absolute ha scritto:

un libro non vale quanto il tempo che ci metti a leggerlo.

Vero, ma un libro inteso come prodotto finito di una lavorazione ha un prezzo a prescindere dalla storia che contiene e in questo caso mi sento in accordo con chi dice che è elevato. O meglio: hanno cercato di alzare le qualità fisiche del prodotto, tranquillamente evitabili, per poterci ricavare un cospicuo tornaconto.

 

 

Modificato da ZecK_Hartia
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Il 25/1/2023 at 23:30, ZecK_Hartia ha scritto:

Vero, ma un libro inteso come prodotto finito di una lavorazione ha un prezzo a prescindere dalla storia che contiene e in questo caso mi sento in accordo con chi dice che è elevato. O meglio: hanno cercato di alzare le qualità fisiche del prodotto, tranquillamente evitabili, per poterci ricavare un cospicuo tornaconto.

 

 

Sicuramente, anche a me stonano cose del genere. Tuttavia non è sempre così, ci sono casi in cui può avere senso e che valorizzano, anche un semplice racconto, con un'edizione dedicata. Ma concordiamo tutti, penso, che non era questo il caso. Anche le illustrazioni, che possono piacere o meno, secondo me potevano essere più incisive o aggiungendo altre tavole o più dettagli. Messe così sembrano solo intermezzi che servivano per aumentare il numero di pagine. In un libro con più racconti possono avere senso, ma qui provocano reazioni come le vostre. Poi io, specie in casi del genere, mi sono tutelato prendendolo in prestito in biblioteca. Spesso ho comprato libri solo dopo averli presi in prestito, quando ho trovato meritassero l'acquisto. È anche bello comprare a scatola chiusa, ma poi capitano episodi come questo. Rimane il fatto che soldi spesi per i libri, per me, non sono mai uno spreco.

 

Il 25/1/2023 at 23:30, ZecK_Hartia ha scritto:

Rimane il fatto che vorrò approfondire Murakami! Cosa mi consigliate come seconda lettura?

 

 

Ah, dipende, nonostante abbia letto più titoli a me Murakami non ha mai convinto. Ne riconosco i punti di forza e di sicuro è un abile scrittore, ma a livello di contenuti mi lascia sempre un senso di insoddisfazione, non tanto per l'ambiguità o il lasciare in sospeso alcuni passaggi, quanto proprio a livello di messaggio. Sarà che la dimensione fantastico-onirica che permea spesso le sue storie, a volte esplicitamente a volte anche solo indirettamente, non è proprio nei miei gusti. In un racconto come questo ci può stare, ma in un romanzo (spesso anche lungo), dopo un po' mi stona. Ma è questione di gusti personali.

Di quello che ho letto a me non è dispiaciuto L'Uccello che Girava le Viti del Mondo, poi di sicuro 1Q84 è tra i suoi più famosi come anche Kafka sulla Spiaggia. Personalmente sconsiglio Norwegian Wood che viene da tutti considerato il suo romanzo migliore, l'ho trovato superficiale e molto furbo. Certo non da buttare, d'altronde ho iniziato con quello e non ho accantonato l'autore, il che fa capire che anche se non è uno scrittore che mi piaccia particolarmente, lo ritengo spesso valido. Di quelli che non ho letto ho sentito parlare molto bene de L'Assassinio del Commendatore.

Quindi forse dovresti provare con Norwegian Wood, d'altronde è oramai confermato che io ho opinioni discordanti con la maggior parte del pubblico.

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  • 3 settimane dopo...

Nonostante sia un libro piccino, ho finito di leggere solamente pochi giorni fa il libro che abbiamo scelto insieme "La Strana Biblioteca" di Murakami.

 

In passato ho già letto altri libri di Murakami, trame che rispetto a questa forse raccontano uno scenario più "drammatico". 
In questo caso l'ambientazione è stata quella di una dimensione onirica che mi ha accompagnato per tutta la lettura portandomi a  pensare che alla fine il racconto potesse terminare con il protagonista che d'un tratto si risveglia da un sogno (aka Gargamella).

Ho trovato particolare il fatto che a nessun personaggio sia stato dato un nome, nemmeno al protagonista stesso, che oltretutto non viene mai descritto nemmeno per le sue caratteristiche fisiche, ma solo per la sua personalità.

Ma del resto ha senso così, considerando che ogni personaggio viene ritratto simbolicamente e tutto sia una sorta di allegoria (anche se sul finale penso di non aver colto a pieno alcune sfumature di essi).

A parte questo, mi è piaciuto leggere un libro che parla di libri in una cornice un po' pulp.

Ho sempre letto che lo stile di Murakami si ispira a quello di Kafka, e con questo piccolo racconto forse il paragone con "La Metamorfosi" ,seppur pallidamente, sembra quanto meno più azzeccato del solito. 

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