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Inviato (modificato)

Titolo: Un ragazzo

Autore: Nick Hornby

 

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Spoiler

Will Freeman è un londinese trentaseienne, ma con molte caratteristiche e interessi da ragazzo, che vive di una rendita lasciatagli dal padre. Frequenta riunioni di genitori single, allo scopo di conoscere giovani mamme sole e piacenti. Ma gli capita di incontrare un ragazzino, Marcus, i cui genitori si sono da poco separati. Coinvolto nelle situazioni e nei problemi di un adolescente difficile, a poco a poco si trova a vestire i panni di padre.

 

Modificato da Famu
  • 3 settimane dopo...
Inviato (modificato)

Ci ho messo un po' ma l'ho finito. Bello, anzi bellissimo. Non so perché non l'avessi finito ai tempi della scuola, probabilmente perché allora era una lettura imposta. 

Una storia semplice, in cui non ci sono colpi di scena eclatanti o grandi eventi, e va bene così, perché in Un ragazzo il dramma è il dramma della vita, la tragedia dell'essere tutti irrimediabilmente soli.

Ma il romanzo si conclude con una nota di speranza, che ci dice che a volte è possibile mettere da parte il cinismo e trovare persone da amare e che ci amino a loro volta. Ed è proprio quello che Will e Marcus trovano l'uno nell'altro.

Consigliatissimo a chi ama le storie quotidiane. 

Modificato da Famu
Inviato

L'ho iniziato ieri. Sarà che ho appena finito una lettura ostica e sto ascoltando un audiolibro che non mi entusiasma, i primi due capitoli mi hanno sorpreso per la loro fluidità nonostante la semplicità. Poi lo ammetto, conservo una buona impressione del film (di cui però ricordo a stento la trama) e dunque sono favorevolmente propenso a giudicarlo positivamente. Vediamo se sarà anche per me, come per te, una bella lettura, le premesse ci sono tutte. Anche perché ultimamente ho poco tempo per leggere e ci vuole qualcosa di gradevole che mi invogli.

Inviato
18 minuti fa, Famu ha scritto:

Dovrei recuperare altri suoi lavori in effetti

A me invece non ha mai entusiasmato. Febbre a 90 l ho letto ma.non mi è piaciuto. Non buttiamoci giù iniziato ma mai finito. Vediamo su questo se mai riuscirà ad arrivarmi

  • 2 settimane dopo...
Inviato
15 minuti fa, Sapia ha scritto:

@Famu rispetto a quando l'avevi letto a scuola, l'hai percepito diverso? I protagonisti, lo stile...

Assolutamente sì, e anzi, sono contenta di non averlo mai finito all'epoca e di essermi goduta la lettura completa ora, perché a 14 anni non avrei colto tutte le sfumature e non l'avrei apprezzato allo stesso modo. 

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Finito lo scorso fine settimana. In realtà l'ho letto in pochi giorni ma dopo le prime quaranta pagine causa impegni personali l'ho messo in pausa per un mese, Infatti è un libro piuttosto scorrevole. Oggi ho rivisto anche il film che ricordavo pochissimo. Ovviamente ha notevoli differenze ma per lo più lo spirito è mantenuto abbastanza, anche se sono riuscito a leggere il libro senza pensare a Hugh Grant che in realtà non mi ha convinto molto nel ruolo di Will. Ma passiamo al libro.

Di Hornby non avevo ancora letto nulla, come dicevo ha uno stile scorrevole e riesce ad intrattenere bene mettendoci anche un po' di riflessioni interessanti in mezzo ad un'impronta apparentemente banale. Non mi ha entusiasmato ma l'ho trovato gradevole, abbastanza britannico (mi ha ricordato Coe in alcune parti) e non escludo di leggere altro in futuro, anche se non a breve termine. Le tematiche sono affrontate un po' superficialmente ma credo sia voluto per immedesimazione nel punto di vista del protagonista dodicenne, tuttavia ho apprezzato alcuni passaggi. Ad esempio mi sono segnato questo passaggio (da leggere solo se avete finito il libro, visto che è tratto dalla parte finale)

 

Spoiler

Will rimase lì seduto senza sapere cosa fare e con la sensazione di essere l'uomo più stupido del mondo, ma quando le cose si calmarono sembrarono arrivati in un luogo diverso, un posto dove riuscivano a essere più affettuosi e meno tesi l'uno con l'altra. Rachel fece il caffè, trovò qualche vecchio biscotto alla crema e si sedette con lui al tavolo di cucina.
«Non hai bisogno di un senso. »
«No? A me pare di sì. »
«No. Vedi, ho pensato a te. A come devi essere tosto per fare quello che fai. »
«Cosa? » Per un momento Will fu del tutto disorientato.
«Tosto», « Fare quello che fai »... Queste non erano frasi che venivano usate troppo spesso parlando di lui. Cosa cazzo aveva detto a Rachel che faceva? Che lavorava in miniera? Che insegnava a giovani delinquenti? Ma poi si ricordò di non aver mai raccontato a Rachel alcuna bugia, e il suo disorientamento assunse un aspetto diverso. «Che cosa faccio? »
«Niente. »
Questo era appunto ciò che Will pensava di fare. « Quindi com'è che devo essere tosto per fare questo? »
«Perché... la maggior parte di noi pensa che il senso abbia a che fare col lavoro, o i figli, o la famiglia, o cose del genere. Ma tu non hai nessuna di queste cose. Tra te e la disperazione non c'è niente, eppure non sembri una persona molto disperata. »
« Sono troppo stupido. »
«Non sei stupido. Quindi com'è che non metti mai la testa nel forno?»

 

Comunque lettura gradevole e mi fa piacere aver trovato anche l'occasione per rivedere il film, stranamente caduto nel dimenticatoio (non lo ricordavo quasi per nulla) anche se coincide col periodo in cui ho iniziato a vedere film con grande assiduità.

Inviato
1 ora fa, absolute ha scritto:

Finito lo scorso fine settimana. In realtà l'ho letto in pochi giorni ma dopo le prime quaranta pagine causa impegni personali l'ho messo in pausa per un mese, Infatti è un libro piuttosto scorrevole. Oggi ho rivisto anche il film che ricordavo pochissimo. Ovviamente ha notevoli differenze ma per lo più lo spirito è mantenuto abbastanza, anche se sono riuscito a leggere il libro senza pensare a Hugh Grant che in realtà non mi ha convinto molto nel ruolo di Will. Ma passiamo al libro.

Di Hornby non avevo ancora letto nulla, come dicevo ha uno stile scorrevole e riesce ad intrattenere bene mettendoci anche un po' di riflessioni interessanti in mezzo ad un'impronta apparentemente banale. Non mi ha entusiasmato ma l'ho trovato gradevole, abbastanza britannico (mi ha ricordato Coe in alcune parti) e non escludo di leggere altro in futuro, anche se non a breve termine. Le tematiche sono affrontate un po' superficialmente ma credo sia voluto per immedesimazione nel punto di vista del protagonista dodicenne, tuttavia ho apprezzato alcuni passaggi. Ad esempio mi sono segnato questo passaggio (da leggere solo se avete finito il libro, visto che è tratto dalla parte finale)

 

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Comunque lettura gradevole e mi fa piacere aver trovato anche l'occasione per rivedere il film, stranamente caduto nel dimenticatoio (non lo ricordavo quasi per nulla) anche se coincide col periodo in cui ho iniziato a vedere film con grande assiduità.

A me fa piacere che sia stata una lettura gradevole più o meno per tutti fino a ora. È andata meglio dell'altra volta la mia proposta ahah

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