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Lo chiamavano Jeeg Robot


Hyè

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Lo chiamavano Jeeg Robot è un film del 2015 diretto da Gabriele Mainetti e scritto da Nicola Guaglianone e Menotti.

Il film è un omaggio alla serie manga e anime Jeeg robot d'acciaio di Go Nagai, della quale riprende alcune tematiche: il titolo, infatti, è uninside joke basato sul fatto che uno dei personaggi principali crede che Hiroshi Shiba, l'eroe della serie, esista nel mondo reale e lo identifica con Enzo, il protagonista.

 

 

 

Si tratta del primo supereroe italiano, e burino...l'ho simpatico.

Visto? Che ne pensate?

Modificato da Jace
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  • 2 settimane dopo...

In rarissimi casi lo sono, da come ne sentivo parlare pensavo che questo poteva essere uno di quei casi e invece era peggio di quanto avrei pensato anche senza le aspettative date dai commenti letti in giro.

Ripeto, è un film diverso, di sicuro per l'Italia è un passo avanti, ma non è che uno deve dargli più meriti di quelli che ha solo perché i concorrenti sono di infima categoria.

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Non so le aspettative che ti eri fatto Abso.

 

Faccio il resto del commento sotto spoiler perchè non so se e cosa spoilero, quindi nel dubbio commento censurata :pavido:

*Ho scritto la prima frase e già mi sono resa conto di aver fatto bene a mettere lo spoiler. Quindi non leggete se non avete visto il film e lo volete vedere u.u

Spoiler

Allora: la seconda parte del film (da quando c'è lo scontro a fuoco sul lungotevere/lui salva la pupa nella macchina) la storia diventa una storia abbastanza classica di supereroe: l'acquisizione dei poteri (in un modo ridicolo), il trauma (che coinvolge sempre un parente o un caro che muore), la creazione dell'antagonista (che è sempre uno con la rabbia per il mondo), la spinta buonista all'usare per il bene i propri poteri, la sfida fra eroe e antagonista, etc.

Questa parte del film non è nulla di nuovo (o meglio, è comunque degno di nota che l'antagonista muore. Che nella mia piccola esperienza coi supereroi non è così facile che l'antagonista muoia subito al primo arco narrativo).

Quello che a me è piaciuto è:

- la non patinatura del film. Ci sono sicuramente effetti speciali, ma rispetto ai film classici di supereroi questo è molto più "tera-tera". L'epicità del supereroe arriva solo nell'ultima parte ed è comunque mitigata dalle voci che commentano (che fanno molto programmi televisivi stupidi). In questo senso rimane molto attaccato alla nostra realtà e, essendo abituata a supereroi che si muovono in mondi molto diversi dai nostri (per quanto verosimili) questo è, per l'appunto, meno patinato (meno hollywoodiano).

- la principessa. Lei, la protagonista femminile è un personaggio stupendo. È la principessa dei cartoni (di Jeeg Robot) ma è anche la principessa di Super Mario, è la principessa per eccellenza e viene amata e salvata da lui, è classica. Ma anche no. È una donna complessa con tutte le sfaccettature di un ruolo che alla fine del film ti lascia comunque un paio di domande sulla natura del suo rapporto col padre. È un personaggio particolare proprio perchè racchiude caratteristiche prettamente classiche (viene salvata da lui, è lei che lo porta "sulla buona strada") ma allo stesso tempo ne ha di completamente dissonanti col personaggio classico (condivide con l'eroe la caratteristica di personaggio tormentato ed è, comunque, un personaggio forte, non di contorno).

- la prima parte del film. Precisiamo, non è un film di denuncia sociale, ma, comunque, ammicca a quella parte di Roma che è solitamente invisibile. E alla fine è questo che mi piace, che ammicca ma non mostra quella Roma. Non ne parla direttamente (se non in tre battute del supereroe a un certo punto, che lasciano il tempo che trovano) ma ammicca a quella parte di città (o, quantomeno, questa è l'impressione che ho avuto io).

 

In definitiva non è un film stupendo o incredibilmente bello, però a me è piaciuto e credo che, nel genere in cui si inserisce, abbia degli spunti interessanti.

È pur sempre un film sui superereoi ma è un film deliziosamente europeo/italiano nel parlare dei superereoi.

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Ho premesso che non è il mio genere. Ho premesso che ne avevo sentito parlare bene. Ho premesso che rimane un film diverso, molto al di sopra della media italiana. Ma non è che siccome in Italia il cinema fa schifo allora bisogna esaltare un prodotto appena sufficiente. Io ammetto di essere ipercritico verso i prodotti italiani proprio perché sono "troppo italiani". Però sono pronto a ricredermi, visto che l'ho citato posso dire che Boris mi è piaciuto molto e funziona proprio perché è italiano. In questo film, invece, ho visto un tentativo di adattare un genere che non ci appartiene (o apparteneva, per chi si reputa soddisfatto) e adattarlo a noi. E sotto questo aspetto mi trovo d'accordo con i soddisfatti, sono riusciti a rendere bene una storia di supereroi adattandola all'Italia. Però rimane un film sui supereroi e rimane vincolato ai suoi limiti, tant'è che riprendono, come ha giustamente elencato Mefy nello spoiler, tutti i cliché del genere senza aggiungere nient'altro. Per me questo è un limite. Non è un film brutto, non è fatto male, ma a Hollywood questa è ordinaria amministrazione, non è che siccome qui in Italia tutto fa schifo allora bisogna gridare al miracolo. Di sicuro non ne parlo male, ma non mi sento neanche di parlarne male. È un film che dimenticherò molto presto e sarei curioso di vedere come ne parleranno tutti quelli che ora ne sono entusiasti tra un paio di anni. Ad ogni modo sì, ero influenzato dai commenti molto positivi e speravo che fosse un film che, nonostante il genere, potesse andare oltre. Invece è solo un (altro) film di supereroi con la sola differenza che una volta tanto è italiano e ne sfrutta bene l'ambientazione.

Sul discorso nazionalità, mi sembra davvero ironico il fatto che il "primo supereroe del cinema italiano" (come è stato definito) abbia un nome anglofono di origine giapponese. Come dire, non siamo capaci neanche di inventarci un nome italiano...

 

Detto ciò, sicuramente parlo con la delusione a caldo del post visione e soprattutto sono ipercritico per via dei commenti positivi che trovo ovunque (che mi hanno anche spinto ad avere aspettative superiori al solito), quindi sarò contento di riparlarne tra un paio d'anni e confrontarmi con quelli che magari avranno, come me, smaltito l'impressione del momento.

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Si, sull'eccessiva positività hai ragione.

E ti dò anche pienamente ragione sul fatto che non è riuscito ad andare oltre. Però le premesse c'erano e, a parere mio, resta comunque un film gradevole.

 

Poi se aspetti un paio di mesi a malapena mi ricorderò la trama, ma io sono pesciolina rossa, quindi non conto :tongue_smiley18:

 

 

 

 

[Per curiosità mia, non ricordo se ne avessimo parlato, cosa ne pensi di "The hateful eight"?]

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2 ore ago, Mefy said:

[Per curiosità mia, non ricordo se ne avessimo parlato, cosa ne pensi di "The hateful eight"?]

 

Abbastanza deludente, film fine a sé stesso, un po' come Death Proof.

 

2 ore ago, Hyè said:

Però ci siamo inventati il cattivo, 'o zingaro.

E comunque nessun supereroe hollywoodiano è andato al derby.

 

Ah, giusto, mi ero dimenticato:

 

Spoiler

Bisognerebbe far esplodere il parlamento (citazione di V per Vendetta) oppure lo stadio durante il Derby. Ecco, lì ho riso, l'accostamento delle due cose mi ha quasi ricordato Italiano Medio, ci stava l'autoironia tipicamente italiana.

 

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  • 4 anni dopo...

L'ho visto due volte, la seconda mi è piaciuta molto rispetto alla prima. 

Forse sapevo cosa aspettarmi e l'ho guardato con occhio diverso. 

 

Lo Zingaro penso sia uno dei personaggi più fighi del film, come caratterizzazione l'ho preferito a Jeeg. 

Tra l'altro non so se definire Jeeg supereroe o antieroe 🤔

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