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Madre!


kado'

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Madre!
2017 ‧ Film drammatico/Film di mistero ‧ 2h 1m
 
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Percentuale di utenti che hanno gradito questo film: 52%
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Madre! è un film del 2017 scritto, diretto e co-prodotto da Darren Aronofsky, con protagonisti Jennifer Lawrence e Javier Bardem.Wikipedia
 
Prima data di uscita: 14 settembre 2017 (Germania)
Botteghino: 44,5 milioni USD
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Lo vidi al cinema, vi è piaciuto?

film molto criticato, io l' ho apprezzato, ma non mi ha fatto impazzire.

Resta per me un buon prodotto, non uno dei migliori del regista. 

Anche abbastanza contorto e ricco di riferimenti, decisamente poco commerciale, ecco.

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Senza Iperbole a spiegarlo il film sarebbe stato direttamente un no. Così meh. Credo di essere troppo poco religiosa per apprezzarlo, i personaggi mi hanno perlopiù irritato e basta =/

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57 minuti fa, DVonTeese said:

mah, che per apprezzarlo bisogna essere religiosi, non direi proprio

comunque in effetti i personaggi hanno irritato molti

 

12 minuti fa, kado' said:

 

 

Bisogna essere assai poco religiosi per apprezzarlo. Vedilo come il prequel un tantino pretenzioso di una settimana da Dio.

 

 

Questo film fa parte di quello che io definisco il filone dei religiosi delusi. Ci sono tematiche che si possono sentire appieno se si è cresciuti con un'educazione religiosa. Le caratteristiche dei personaggi (lui megalomane egocentrico, lei sottomessa a lui, Eva che è lunica che lo mette in discussione) hanno perfettamente senso ma a me danno al più fastidio perchè trovo i personaggi stupidi.

Capisco a livello logico quanto sia forte aver fatto di lui un personaggio egocentrico e megalomane, ma non mi provoca il sentimento che mi provocherebbe se fossi cresciuta religiosamente.

 

Però riconosco che se i personaggi irritano comunque un messaggio passa/arriva.

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@Mefy

Credo invece che alcune tematiche possano essere sentite particolarmente a prescindere dall' educazione religiosa. Perchè si parla di quanto l' essere umano sia responsabile della rovina della Terra
E qui mi viene da pensare: magari fosse colpa della religione.
Bardem è un poeta, uno scrittore, che simbolicamente rappresenta un Dio inteso come conoscenza, consapevolezza. Che irrita ed appare stupido perchè con il suo personaggio si vuole rappresentare un concetto astratto ed assoluto: donare senza ricevere, dare disinteressatamente. Motivo per cui Madre Natura(Jennifer Lawrence) consapevole della natura dell' uomo(interpretata abbastanza bene da Michelle Pfeiffer), tenta continuamente di dissuaderlo, fallendo.
Non mi dilungo molto, perchè a mio parere poi ci sono tutta una serie di idee correlate a quelle già espresse che si perdono spesso nella lunghezza della trama.

In alcuni punti ho avuto un calo di attenzione, insomma il risultato non ha reso giustizia all' intenzione.
Nella sostanza forse avrei dato un voto di 2, perchè credo addirittura che i riferimenti religiosi, tutto sommato, smorzino l' impatto. Se fosse stato espresso lo stesso concetto in assenza dell' impalcatura Biblica, sarebbe scaturito un messaggio molto più crudo, e realistico.

 

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Uhmm, a me lui non pare affatto esprimere il concetto di donare disinteressatamente, anzi. Lui a me sembra un essere fortemente egoista. Non dà nulla a madre natura ma non dà nulla nemmeno agli altri. Ogni suo gesto, azione, è finalizzato solo alla propria gloria, gli altri esistono solo se lo glorifcano e solo per quello.

 

1 ora ago, DVonTeese said:

 

Credo invece che alcune tematiche possano essere sentite particolarmente a prescindere dall' educazione religiosa. Perchè si parla di quanto l' essere umano sia responsabile della rovina della Terra

[...]

Nella sostanza forse avrei dato un voto di 2, perchè credo addirittura che i riferimenti religiosi, tutto sommato, smorzino l' impatto. Se fosse stato espresso lo stesso concetto in assenza dell' impalcatura Biblica, sarebbe scaturito un messaggio molto più crudo, e realistico.

 

Su questo sono molto d'accordo. Se il concetto madre natura fosse stato espresso senza l'impalcatura biblica probabilmente mi sarebbe piaciuto di più (e l'avrei anche sentito più credibile).

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50 minuti fa, Mefy said:

Uhmm, a me lui non pare affatto esprimere il concetto di donare disinteressatamente, anzi. Lui a me sembra un essere fortemente egoista. Non dà nulla a madre natura ma non dà nulla nemmeno agli altri. Ogni suo gesto, azione, è finalizzato solo alla propria gloria, gli altri esistono solo se lo glorifcano e solo per quello.

E' vero che si insiste molto su questa gloria. Ma attenzione, lui apre la sua casa a tutti e da suo figlio alla folla.

In una scena dice alla Lawrence "loro hanno bisogno di me, sono tutto per loro" . Da solo non si basta.

Credo sia lui, piuttosto, ad esistere solo in funzione degli altri, o comunque in funzione della reverenza che gli riservano (e ai miei occhi, in effetti, appare coerente, essendo le divinità costruzioni dell' uomo. Ma qui mi fermo, perchè è un' idea mia personalissima che non vuole urtare la sensibilità di chi è credente)

:D

 

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6 ore ago, DVonTeese said:

Se fosse stato espresso lo stesso concetto in assenza dell' impalcatura Biblica, sarebbe scaturito un messaggio molto più crudo, e realistico.

 

 

Io non posso fare a meno di mettermi nei panni degli autori. Senza l'impronta biblica temo sarebbe stato difficile seminare indizi e riferimenti che riconducessero intuitivamente al rapporto tra creato e creatore. Tutto sommato la definirei anch'io così: un'impalcatura che per comodità ha origine nel mito della creazione più universalmente riconosciuto, ma che (almeno per come la vedo io) ha il solo scopo di reggere il tema del creato/re durante l'introduzione di un punto di vista inedito, critico e umanizzato (quello della Madre). Certo non è una visione illuministica del tipo "uomo che crea la divinità"... ma questa versione di Dio capace di mutare in funzione dell'uomo mi sembra comunque molto lontana dalla visione classica e biblica solitamente condivisa dai religiosi.

Tl;dr: mettendo da parte l'origine ci vedo molto di funzionale e ben poco di devoto, per non dire religioso. 

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Due stelline, ma di quelle piccole...ne avrei data una, però aveva un caos che trascinava, si doveva vedere come finiva.

Purtroppo, se non ci fosse stato Iperbole, io avrei archiviato ad un "lei era la casa" seguito da un "mah" per tutto il resto, anzi vorrei sapere da @Iperbole se lui c'è arrivato durante la visione o post lettura di critiche sparse in giro. 

E adesso vorrei sapere che schifo era quella quaglia nel cesso :13:

 

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1 ora ago, Crisalide said:

Due stelline, ma di quelle piccole...ne avrei data una, però aveva un caos che trascinava, si doveva vedere come finiva.

Purtroppo, se non ci fosse stato Iperbole, io avrei archiviato ad un "lei era la casa" seguito da un "mah" per tutto il resto, anzi vorrei sapere da @Iperbole se lui c'è arrivato durante la visione o post lettura di critiche sparse in giro. 

E adesso vorrei sapere che schifo era quella quaglia nel cesso :13:

 

mi pare che abbia spiegato DVon tutto ahah

 

il tema principale che aronofsky ha voluto sviluppare in questo film è il rapporto che è presente tra l'uomo e la Terra (o natura, fai te)

a farne da cornice è la bibbia 

la bibbia perché il ruolo del protagonista è la rappresentazione del creatore, i primi due ospiti quella di Adamo ed Eva, i loro figli sono Caino ed Abele, l'agente pubblicitario è l'araldo di Dio, il bambino morto Gesù seguito dal pentimento della folla (tale scena rappresenta l'eucarestia, il bimbo è l'ostia, il suo sangue il vino credo)

la lawrence invece è la casa che a sua volta è la Terra stessa 

 

nel film assistiamo inizialmente alla vita tranquilla della coppia, ma tale tranquillità è interrotta dalla rottura del lavello/lavandino (non ricordo, ha a che fare con l'acqua) e ciò nella bibbia rappresenta l'inizio di qualcosa (ora su due piedi non ricordo la faccenda, né la bibbia io l'ho letta, ma penso che ciò abbia a che fare con la creazioni degli oceani, azzardo) e da qui arriva il caro Ed il quale di notte è assistito dal Javier a causa della rottura della costola (scena del bagno, si intravede del sangue sulla schiena di Ed) che darà vita ad Eva l'indomani. Questa è attratta dal piano superiore (che a sua volta è il paradiso terrestre) tanto che assieme al marito si avventura nella stanza per infine trovare la famosa pietra che altro non è che la mela. Poi arrivano i fratelli, ma questo lo sappiamo già: una cosa ci tengo a precisarla e cioè che dal momento che la casa era abitata dai soli Javier e Jennifer, l'atmosfera era pacifica e si respirava un clima di ubbidienza reciproca, con l'arrivare dei due tipi la Terra inizia ad avere delle fitte e perciò ad indebolirsi (questo credo perché essa, o ella, non è in grado di sopportare forze esterne) ma oltre a ciò il clima cambia e nuovi sentimenti nascono ovvero la curiosità (Eva per il cristallo/mela e per la situazione sessuale dei due tipi), il dolore (costola d'Adamo), l'ossessione (il fumo), la mancanza di contegno (Eva ed Adamo) e l'inizializzazione del famoso perdono (c'era bisogno di un momento come quello della rottura del cristallo per far meditare il creatore sul perdonare, a fine film, tutti i presenti in casa). Questo provoca uno squilibrio in lei, ma lui con queste mancanze trova un modo per dare vita all'opera che fa leggere subito a lei. 

ora però non so quali fossero le intenzioni del regista ma la dimensione temporale va un po' per i fatti suoi perché l'araldo/agente pubblicitario era già a conoscenza del lavoro del creatore. telepatia? non so, sta di fatto che in madre natura inizia a crearsi un senso di frustrazione e delusione. Di qui a poco hanno un figlio e passati i nove mesi (meno credo perché quando chiama l'agente il libro sarebbe dovuto andare pubblicato a breve, comunque) inizia ad arrivare gente in casa. In una sola notte la gente aumenta, sembra quasi si moltiplichi, ed assistiamo ad eventi che riguarda vivamente il rapporto uomo-natura.

C'è da specificare che una volta in casa, per la folla diventa la loro proprietà.

 

Il furto. Elementi della folla cercano oggetti da portare con se e ciò mi porta a pensare al rifiuto del concetto di proprietà privata e ciò richiama un ulteriore frase-chiave sia del film che della vita contemporanea ossia "condividi". Oggigiorno la gente condivide tutto e diciamocelo: la nostra vita è in mano a costrutti tecnologici, per dirla in breve, la nostra è la vita d'altri.

la guerra. non che ci sia molto da parlare su questo punto ma mi fermerei a pensare che un uomo un giorno affermò "il battito di una farfalla in Cina può provocare un uragano in America", o è simile chissene, sta di fatto che l'uomo è in grado di provare sentimenti e se messi in contrasto creano inasprimenti tali da creare disastri. 

il regime. l'araldo, oltre ad essere colui che ha annunciato a tutti la notizia, risulta essere una figura priva di senso etico e la si vede eliminare i propri oppositori e quasi non lo fa contro natura stessa

il cannibalismo. la folla divorando il bambino mostra l'essere umano com'è in realtà, egoista.

l'adorazione. in un'era di following e followers adorare il creatore è obbligo morale e civile.

il perdono. e qui ricorre la parabola

(ce ne saranno altri di punti su cui riflettere, ma ho sonno e non me ne vengono in mente altri :P )

 

il film si conclude con l'esplosione della casa, del mondo e della folla ma c'è un particolare che è sfuggito a molti: tutti muoiono per mezzo della benzina o comunque un componente inorganico e ciò vuole sottolineare come la natura non uccide per mano sua stessa, o non saprei condurmi ad altro

 

per quanto riguarda il wc, non so. 

altra cosa: se il paradiso terrestre è lo studio, cosa rappresenta la parte sovrastante lo studio? questo non l'ho capito

come non ho capito perché la terra chiami la polizia e perché assuma quel liquido giallo. 

 

concludo con una mia riflessione

il regista vuole sottolineare come dio non sia l'essere perfetto giacché, qualora lo fosse, ogni suo tentativo dovrebbe andare a buon fine ed invece si vede ogni qualvolta sconfitto dai mondi che lui crea quindi, forse, l'intero film riflette anche sull'inesistenza di un dio o sull'esistenza di un dio sbagliato e perciò noi non saremmo altro che persone sbagliate, creazioni insignificanti o forse il dio sbagliato è l'uomo stesso, nel film si vede come Javier gioisce per la gloria ottenuta sulla Terra e diventa umano al contempo, o no?

 

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11 minuti fa, Crisalide said:

Io ti ho chiesto se queste cose le avevi capite durante la visione o per ricerche correlate però ò.ò

ma io l'avevo già visto ahah

una volta visto e capito l'andazzo ho messo insieme le carte e tratto le miei conclusioni affiancandomi anche ad altri mezzi

 

e comunque ops

vuoi sapere la verità? ho letto solo "cosa è la quaglia?" e ricordandomi che nonricordochi l'altro giorno sul canale ha detto "poi spiegaci bene cosa significa questo e questo", allora mi sono messo a scrivere 

scusa, ho agito d'impulso leggendo "cosa è la quaglia?" :sddd:

 

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  • 4 settimane dopo...

Approfitto di questo topic perchè il film, fra le altre cose, parla del rapporto "creatore/autore-opera creata".

Ora negli ultimi tempi mi è capitato di imbattermi in un paio di articoli che parlano delle "macchie" (non saprei bene come altro definirle, in modo generico) degli autori (nello specifico principalmente registi) e mi sono ritrovata un po' incastrata in una domanda a cui non so rispondere.

 

- Come reagire di fronte all'opera di un autore di cui si disapprovano alcuni comportamenti

 

Per fare un esempio: Polanski è un regista condannato per lo stupro di una minorenne. Si è quindi reso colpevole di un comportamento disdicevole (<.<) che inevitabilmente influenza in negativo il giudizio nei confronti della persona. Al contempo, però, ha fatto film (ho visto il pianista che a me è piaciuto) che sono considerati bei film.

 

La domanda è un chiedersi come ci si dovrebbe porre di fronte ad autori di cui si riconosce la bravura e al contempo si disapprova il comportamento.

 

Per me la risposta non è affatto scontata. Perchè se è vero che è ovvio condannare un gesto come uno stupro non trovo così consequenziale condannare le opere, perchè l'autore è colpevole, ma le opere non lo sono.

Al contempo è anche difficile tracciare una linea precisa. Ci sono esempi  di registi che fanno cose palesemente scorrette (<.<) nei confronti degli attori, però sono anche scorrettezze che è incredibilmente facile ridurre al "era per far entrare gli attori nella parte".

 

 

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