Intanto parto da qui e rispondo con un: non lo so, dipende va valutato attentamente il contesto e il soggetto.
Quando a fronte di problematiche relative ad aggressioni in classe, da parte di alcuni studenti nei confronti di coetanei e non, con relativi progetti legati ad affettività (percorso agghiacciante e ridicolo promosso dalle ats locali) e violenza di genere già avviati, ci si è posti con il corpo docente, la possibilità di radunare soggetti problematici e non per la visione di un titolo scelto ad hoc ci ho riflettuto e sto acnora cercando quale possa essere la soluzione migliore.
Dopo la visione di American History X sono abbastanza certa non avrebbe avuto gli effetti auspicati sul pubblico in questione, a mio parere.
Immagino già chi, senza troppi intoppi, avrebbe trovato terreno fertile per continuare a giustificare le proprie azioni, in contesto scolastico come altrove. Mi lascio comunque un margine di dubbio, ma non sono disposta a scommetterci su. La visione del titolo scelto andrebbe poi seguita da un'attenta analisi, condotta in maniera quasi impeccabile da un docente di cui loro si fidano e di cui hanno stima. Il percorso non può essere la solita restituzione con temino. Serve che ci si guardi davvero e si parli apertamente e se ne continui a parlare, più volte, da qui alla fine dell'anno. Che la questione non venga mai accantonata davvero, ma che venga ripresa su più fronti ovvero da angolazioni diverse, cercando di indurre una riflessione.
Come docente posso farlo certamente, ma il contesto estremamente povero di alternative culturali non mi è certamente di alcun aiuto.
Molti di loro sono profondamente annoiati, sono così annoiati dalla vita e dalla routine che non sono in grado nemmeno di immaginare ci possa essere un'alternativa. Mi trovi in ogni caso d'accordo, il docente dovrebbe stimolare lo studente ad un comportamento rispettoso, la retta via non so quale sia, nemmeno io.
In questo caso però Cameron è un "padre" a tutti gli effetti. Non è un caso che Derek si avvicini a lui (e che per certi versi si lasci avvicinare) poiché ritrova in lui la figura che del defunto padre. E qui torniamo all'educazione familiare @K.limitededition, giusto? Lo standard lo sappiamo tutti, è comodo. La sfida è quella di educare alla diversità nel rispetto reciproco.
Le criticità maggiori potranno sì venire dalla famiglia, ma non solo, i modelli da cui prendere ispirazione ambo le parti con comportamenti devianti (o negativi) oppure positivi, sono già intorno ai ragazzi. Ma la questione per me fondamentale è la qualità dello sguardo, che tempo dedichiamo all'altro? che cosa approviamo degli altri e che cosa disapproviamo? Ma spesso e volentieri se guardiamo all'altro lo facciamo nella maniera più semplice a noi concessa in questo momento attraverso un'osservazione statica, distaccata e falsata.
Ma tornando al film: Derek non viene scelto a caso, ha una visione perfetta dell'idealogia che va professando, non a caso mette insieme e raduna un gruppo di nazistoidi e finisce per diventarne il leader sul terreno di gioco. Ma saranno proprio le suee ferre convizioni a farlo vacillare e innescare in lui il mutamento.
Al di là della brutalità di certe scene il focus è senz'altro sulla scintilla che innesca il cambiamento.
Nel film stesso è già presente il tema della maturità. Il fratello attraverso il racconto di sé riesce ad individuare dove e quando inzierà a venir plagiato,ma è solo dopo la confessione di una violenza subita che divengono lampanti le incongruenze, di un modello di cui si era sentito inevitabilmente attratto a sua volta.