Dopo anni sono tornata al cinema, fortunatamente per questo capolavoro in lingua originale, con la sala praticamente vuota.
Premessa: per me il cinema, la visione senza interruzione (c'è comunque stata una sospensione a metà film assolutamente non necessaria di 5 minuti) è qualcosa a cui non sono abituata. Da tempo rischio spesso che un film di un'ora e mezza finisca per durarne almeno il doppio, tra avanti e indietro e stop "intellettuali del cazzo" dove analizzo quello che accade (nel caso ve lo steste chiedendo no, non guardo spesso film in compagnia se non con chi mi sopporta). Perciò quello che scrivo ora è frutto di un'unica e ormai rara (per me) unico e continuativo momento di primavisione, in cui butto giù tutto quello che ricordo, le impressioni anche quelle false e chiessenefrega.
ATTENZIONE SPOILER. Anche perché non ho voglia di usare mille nuvolette per scrivere un breve messaggio
Non conoscevo il romanzo da cui è tratto il fillm, probabilmente lo andrò a recuperare. Il soggetto è semplice ma per questo non banale.
Bella, la protagonista è frutto di un esperimento in cui il suo salvatore, impianterà il cervello del figlio che porta in grembo al posto del suo.
Bella comincia a muovere i primi passi, a interagire con oggetti e animali, in una sorta di gabbia dorata predisposta da Godwin con l'aiuto di Max McCandles, uno suo studente che lo stima e accetta di buon grado di aiutarlo a monitorare i progressi di Bella.
Nella casa di Godwin, o semplicemnte God, come lo chiamerà Bella svilupperà presto prima un bisogno di scoperta del mondo esterno per poi passare alla scoperta del suo corpo. Molto presto scoprirà il sesso (che è solo la scintilla che darà via alla "liberazione" ), o meglio come provare gioia quando si vuole.
Dopo lo scarso tentativo di tenere Bella per sempre in casa sotto stretta sorveglianza è lo stesso God a spingerla ad uscire ad esplorare il mondo servendosi del malcapitato avvocato che sottovaluta Bella e il suo desiderio di scoprire non solo il mondo ma anche se stessa. Ed è entusiasmante la naturalezza, l'assenza di vergongna che il personaggio di Bella incarna. Come riesca a stupirsi di piccole cose. Perché sì, da adulti smettiamo di stupirci chi più chi meno, mentre Bella no. In contrasto con la sua figura è tutto una continua scoperta. Questa è anche il motore che la spinge a liberarsi di tutta una serie di figure maschili che tenteranno in tutti i modi di manipolare e costringere Bella a decisioni e scelte che non condivide fino a trovare la sua strada.
Il ritmo è piacevole, ci sono degli stacchi sembrano un omaggio a Lars von Trier e i cambi d'abito della protagonista nelle varie fasi un citazione a Il cuoco il ladro sua moglie e l'amante di Greenaway.
Ho particolarmente apprezzato la colonna sonora, la musica in questo caso è integrata come non mai, all'immagine.
Quest'ultima è ampiamente elaborata e usata a scopo narrativo, si passa dal bianco e nero iniziale a colori sgargianti e intensi dall'uscita nel mondo esterno.
A tratti grottesco, i pochi umani in sala a volte se la ridevano di gusto, cosa per me inspiegabile.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma me lo tengo per me. Intanto questo resoconto pieno di spoiler potrà bastare.
Vi lascio con una clip, il ballo che è un piccolo capolavoro nel capolavoro.