La porta d'ingresso si aprì e un vento freddo investì il locale.
Un brivido scosse Pride e, stringendosi nell'impermeabile scuro, vide Jace scivolargli sullo sgabello accanto.
<Whisky. Doppio ghiaccio>. Bofonchiò al barman, che si mise scazzato al lavoro.
<Quindi?>. Chiese Pride. <Quanti ne hai selezionati?>.
<5>. Rispose Jace bevendo il primo sorso di Whisky. <È tutto qui>.
Gli consegnò un fascicolo che finì subito nella tasca interna dell'impermeabile.
Pride per la prima volta guardò il castano negli occhi.
<È la nostra ultima possibilità...>.
<Lo so>. Aggiunse l'amico.
<La nostra ultima possibilità per poter vivere liberi...>.
A distanza di cinque minuti l'uno dall'altro, i due uomini uscirono dal locale. Una pioggia battente infieriva su Pride, che corse verso la macchina, posteggiata poco lontana.
Aprì il fascicolo e lesse:
*Manfri, il Master*
Mente organizzata e spirito critico sono le armi vincenti di questo soldato.
Abile organizzatore di missioni, appare cinico e freddo, ma il suo stare dietro le quinte nasconde un desiderio di teatralità e sangue.
Se vi nascondete nell'ombra state attenti, perché lui sarà lì e per voi potrebbe essere la fine.
Pride lo conosceva bene. Era stato uno dei primi membri unitosi alla Resistenza fondata da lui e Jace. Da una parte era contento di averlo in squadra, sapeva di poter contare su di lui, ma dall'altra un brutto presentimento frenava i suoi spiriti.
Poi, continuo:
*Minias, la Vedova Nera.*
Occhi di ghiaccio e un corpo attraente quanto letale.
È solita uccidere i suoi nemici con il veleno e da qui il soprannome.
Sinuosa come un serpente, è esperta di arti marziali, perciò difficilmente verrà colta impreparata.
Pride conosceva bene anch'essa, d'altronde era difficile sfuggire al suo fascino, anche se per sfortuna non era mai riuscito a cadere nella tela della donna. O per fortuna, dipende dai punti di vista. Era contento di non averla come nemica.
Prosegui:
*LoL, detto il super.*
Un pugno e del nemico non vi è più traccia.
Ciò tuttavia non lo diverte, per questo motivo è solito lottare con un bastone.
Gli stolti lo deridono, ma è l'ultima cosa che fanno.
A differenza degli altri era molto giovane. Riconosceva il suo valore, ma temeva per la sua incolumità.
*Mefy, il Picchio*
Calma e risoluta. Allo stato zen sa consigliare e indicare la via giusta ai suoi uomini, ma quando messa in pericolo o sottopressione mostra una spietatezza non indifferente, e abilità combattive elevate, oltre che riflessi atletici..
Un'altra dei primi ad essersi uniti alla Resistenza. Era sempre stato la più misteriosa di tutti, non parlava quasi mai di se, ma sapeva di potersi fidare.
Quando lesse l'ultimo nome sgranò gli occhi.
*Jace.*
Per quanto la sua esperienza nelle missioni sarebbe stata fondamentale, era innegabile che non fosse più un giovanotto. Sarebbe potuta essere l'ultima missione del suo vecchio amico...
Poi capí. Sarebbe proprio stata la sua ultima missione.
Chiuse il fascicolo e sospirò.
Sarebbero stati loro a tentare l'ultima missione per rovesciare quell'infame governo che guidava senza scrupoli il suo popolo verso un'oscuro destino. Una terribile dittatura che da anni costringeva il suo popolo alla fame, alla guerra, alle malattie, al terrore, alla morte.
Dovevano mettere fine a tutto questo.
Dovevano.
Per questo comprendeva il sacrificio di Jace.
Un numero sconosciuto gli fece squillare il telefono.
<Che te ne pare?>.
<Ottima scelta, Jace. Sapevo di poter contare sul tuo giudizio>.
<Quando ci vogliamo incontrare?>.
<Il prima possibile. Dobbiamo decidere tutti insieme quando e come affrontare le varie fasi di questa ultima missione. Facciamo domani?>.
<È mercoledì sia>.
<A presto allora. Stava per chiudere la chiamata quando Jace disse un'ultima frase>.
<C'è la faremo Pride. Vedrai>.
L'uomo sospirò nuovamente.
<Lo so, Jace. C'è la dobbiamo fare>.
La partita comincia, alle 21:30 @Manfri dovrà dire la sua squadra da 2 presone.