Intervengo sulla questione anche se ritengo che le uniche che possano esprimere le loro opinioni sull'aborto siano le donne (e che comunque tra loro solo la donna gravida possa prendere decisioni in merito al proprio corpo).
Trovo un po' semplicistico dire che "tanto puoi darlo in adozione", perché la gravidanza non è una condizione normale e ininfluente sulla vita di un individuo come potrebbe essere un raffreddore.
Innanzitutto, non esistono gravidanze sicure al 100%, quindi obbligare qualcuno ad avere una contro la sua volontà, può mettere a rischio la sua salute.
In secondo luogo, esse sono lunghe, avere all'interno del proprio corpo un feto che non si desidera di avere deve essere un'esperienza estremamente spiacevole.
In terzo luogo, la gravidanza comporta una serie di conseguenze che non solo possono essere fisiche, ma anche anche sociali e lavorative (ad esempio, possono ostacolare nel proseguire gli studi o in alcuni casi possono essere motivo di un licenziamento).
Quindi secondo me, si tratta di un onere troppo grosso da imporre a qualcuno che non lo desidera.
Un figlio si fa in due, dal tuo discorso sembra che l'unica persona da colpevolizzare sia la donna, quando anche il ragazzo (che non potrebbe rimanere incinta) avrebbe potuto prendere precauzioni (senza contare che i metodo anticoncezionali possono non funzionare).