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Quale coppia ti ha stupito?  

10 utenti hanno votato

  1. 1. Vota il tuo preferito!

    • "Sono Adijnuv Vobsok. [...]
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    • Camminavo veloce sotto la pioggia [...]
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    • Piumone su pelle [...]
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    • - Cari lettori, mi presento. [...]
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    • La morte felice
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    • Esigo ringraziare Ser Tonino [...]
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Messaggi raccomandati

  • Senior
Inviato

vote voting GIF by Election 2016

 

Avete a disposizione un voto.

Ci si può autovotare, ma cerchiamo di non pilotare i voti di coloro che non partecipano o in generale del pubblico votante.

 

 

Buona lettura 🙂

 

 

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Ho deciso di adottare l'album per permettervi di leggere più agilmente.

Ho fatto delle prove da cell e se zoomate, riuscite a leggere tutto! ❤️ 

Se riscontrate problemi, avvisatemi pure e posterò i testi qui sotto.

 

 

 

 

Inviato

Allora!

Innanzitutto, un "good job!" generale a tutti. Sono stata felicissima di partecipare a questo tipo di contest, e quindi intanto ringrazio il mio compagno @Knaves (e joppa che ci ha permesso di sperimentare). 

Ringrazio voi per aver condiviso le vostre idee e prototipi di felicità; può sembrare banale, ma è un tema da non sottovalutare e ognuno lo ha espresso come meglio poteva e sentiva.

 

Da quando sono in forum e partecipo ai contest ho sempre avuto modo di leggere testi piacevolissimi, siete tutti molto bravi.

 

Detto questo, passo alla votazione. Quella che ho trovato più affascinante e che mi ha lasciato subito qualcosa dentro è l'ultima, sulla serotonina. 

 

Anche le altre molto interessanti 

  • Senior
Inviato

Testi per chi non vede, non ce la fa, ecc.

 

Spoiler

1.

"Sono Adijnuv Vobsok. 
Ricordati il mio nome in giornata di pioggia".

Allora si alzò in piedi e si mise dritto. 
Il mento alzato, tono deciso, urlò "stai zitto".
Accese quel fiammifero da sopra il tavolino. 
"Adesso ascolterai del mio strano destino...
Con calma piatta ho affrontato questa vita"
Disse tenendo quel fuoco tra le dita.
"Ho passato giorni e notti al freddo e al buio,
sperando che finisse questo diluvio".
La voce tremolante come quella fiamma,
che danza sola nella stanza, colpa del karma.
"Il sapore aspro della solitudine
che mi ha accompagnato,
con le gocce umide che mi han bagnato,
mi portarono sulla via l' arcobaleno,
che a guardalo da lontano non sembrava vero".

Come questa campagna, questa periferia, 
che triste e bistrattata, da landa desolata,
ora prende colore, assume tutt'altro sapore.
Uguale era l'ardore, di chi non ha mollato, di chi l'accende e spegne tutta d'un fiato. 
Un vecchio detective, un cane arrabbiato, 
che punta alla caviglia e poi non molla il morso, che per provare gioia accetterà il dolore, 
donando del colore al bronco e al polmone.
La nuvola che aleggia, ora lo rende allegro. Sparita ogni ansia, leggero ogni pensiero. 
Nella mente ora é fissa quell'immagine,
sta cavalcando quell'arcobaleno.
I colori presi insieme creano il nero,
ma presi uno ad uno ti ricaricano le emozioni.


"Come la mia vita, che è sempre un sali e scendi, 
ma nonostante tutto ho continuato a credere".
Dal broncio del suo viso ora sorge un sorriso. 
Il legno del fiammifero è diventato cenere. 

"Sono Adijnuv Vobsok.
Ricorda che dopo la pioggia arriva sempre il sole."

 

 

2.

Camminavo veloce sotto la pioggia e come sempre senza fare caso a quello che mi circondava, ma poi il mio sguardo si incrociò con quello di Lei. Il tempo sembrò rallentare, lei mi passo accanto e in quell'istante in cui mi fu vicina il tempo si fermò del tutto. Ci guardammo nei occhi, ma alla fine ognuno di noi proseguì per la propria strada

Può un solo istante essere così importante?

Era passato giorni da quel momento, ma non riuscivo a togliermi dalla testa il suo sguardo. La profondità di quello sguardo…. La tristezza di quello sguardo.

Nonostante l’avessi sperato non ero più riuscito a rivederla, ma non mi arresi oggi mi sentivo che poteva essere il giorno giusto

Seduta su una panchina contemplavo il cielo notturno. I miei pensieri si rivolgevano a lui. La dolcezza del suo sguardo, se pur breve e fugace, mi aveva conquistata. Per un breve, brevissimo istante avevo di nuovo sentito il brivido della Felicità. Senza sapere il perchè. Un rumore improvviso alle mie spalle mi fece sussultare. Nel bagliore della Luna rividi lui. Volevo scappare, ma una forza misteriosa mi teneva ferma..

-Ciao...-

Bisbigliai. Il suo sguardo rifletteva la luce della Luna. Uno strano senso di Felicità mi pervase.

 

-          Ciao..

Lei all’improvviso si voltò e stava per andarsene.

-          non andartene … ti ho cercata tanto. Siediti qui con me.

Lei si sedette vicino a me e alla fine, dopo un lungo silenzio, trovai la forza di parlare.

-          Fino adesso mi sono sempre chiesto cosa sia la felicità… frasi del tipo “la felicità è nelle piccole cose” ho sempre pensato che fossero più da baci perugina che la effettiva realtà. Eppure … eppure è bastato un semplice sguardo per farmi pensare invece che è così “Le piccole cose sono di gran lunga le più importanti” ora so cosa è la felicità”

- Io.. pensavo di aver dimenticato il significato della Felicità. Ma ora inizio a credere che averti incontrato possa essere ciò che mi serviva per essere Felice...

 

-          Lo penso anch’io, ora non ci resta che scoprirlo vivendolo.

 

 

3.

Piumone su pelle

Pastiera soffice.

Finalmente le ferie.

 

 

4.

-Cari lettori, mi presento. O forse...no, non mi presento. Leggetemi e basta, vogl...

 

-Leggeteci.

 

-Scusa?

 

-Leggeteci, ho detto. Di solito ti piace parlarmi, confrontarti, sfinirmi, lamentarti. Non saresti felice se mi presentassi?

 

-Se è questo che vuoi... Ci presentiamo. O forse no... Non ci presentiamo.

 

-Questo giochetto del presentarsi e non presentarsi me lo devi spiegare. Stare nella tua testa è un lavoraccio. Quindi, non saresti felice nel presentarmi? O lo saresti nel non presentarmi? Ora hai confuso anche me.

 

-Dobbiamo discuterne proprio ora? 

 

-Sbaglio, o volevi farti conoscere dal nostro pubblico tramite infinite chiacchiere e macchinosi pensieri?

 

-Questo è quanto cercavo di dire prima che tu facessi il tuo ingresso scintillante sul palcoscenico della mia mente, assieme a questa tua brillante, imbarazzante idea della felicità. Sembra te l'abbiano cucita addosso.

 

-Cosa? La felicità?

 

-Questa fastidiosa joie de vivre che mi distoglie dalle cose davvero importanti.

 

-Io e il mio abito non siamo cose importanti?

 

-Le tonalità accecanti di quel tuo vestito mi hanno fatto perdere il filo del discorso.

 

-Da quando i tuoi flussi di pensiero seguono un filo?

 

-Da quando mi hai messo in testa questa cosa della felicità...

 

-Oh, bene. Sbaglio o inizi ad essere meno riluttante in questa triste landa desolata che è la tua mente? 

 

-Frena, abbiamo un pubblico da intrattenere.

 

-E tu un filo da seguire.

 

-La cui fine mi porterà...

 

-Alla felicità!

 

-Mi addolora stroncare il tuo entusiasmo, davvero, ma bisogna stare attenti a non intrecciare troppi fili assieme. Vedi, ho ammesso poco fa che il concetto che tanto elogi e di cui tanto vai fiero, è riuscito a penetrare nella mia testa. L'ho ammesso, sì, di fronte ai nostri lettori. Nel momento stesso in cui è entrato però, ha iniziato a rimbalzare da ogni parte, toccando ogni centimetro delle pareti della mia testa, causando un assordante rumore e provocandomi un terribile mal di testa. Tu che sai tutto, tu che sembri essere così all'unisono con la felicità, tu che ti mescoli talmente bene a lei da produrre un suono soave ed armonioso... Sai dirmi perché non riesco a sentire questa dolce melodia dentro di me?

 

-Scusate...

 

-E tu? Da dove esci? Non doveva essere un elaborato in coppia?

 

-Sì cara, ma tu sei già duplice di tuo.

 

-E quindi, che volevi dire?

 

-Che sono finiti i caratteri.

 

-E dunque?

 

-Niente, chi vuol esser lieto sia.

 

 

 

 

5.

La morte felice

In un salone espositivo numerosi avventori osservano opere distribuite nello spazio. Al centro, un arista crea la sua opera, dando vita ad un happening. Sono tutti abbastanza disinteressati, tranne un anziano, che si avvicina.

 

-          Salve, suppongo lei sia l'artista.

 

-          Le pare possa essere un visitatore particolarmente invadente?

 

-          Non saprei, leggo qui il titolo "molecola della felicità". Lei non mi sembra per nulla felice.

 

-          Decisamente no se mi si incalza con domande inutili. Cosa vuole sapere?

 

-          Mi dica di questa felicità. È una sveglia quella lì? Che fa tic-tac?

 

-          Non capisco se lei è qui solo per infastidirmi o per qualcos'altro... dia un occhio o le serve una lente? Ho raccolto una serie di oggetti che mi hanno reso felice, nel corso della vita, in un qualche modo: le chiavi della mia auto, un anello, frammenti di foto. La sveglia? Si più o meno, serve a farmi capire quanto ci metto ad assemblare l'opera, nulla di più.

 

-          Guardi, se mi presta la lente lì, che sta usando per l'opera, sarei molto felice, permette?

 

-          Ma si certo tenga pure, anzi quasi quasi le cedo anche il posto... vuole continuarla lei?

L’anziano prende a esaminare l’opera con la lente. L’artista, staccato un megafono dall’opera, inizia a declamare una poesia.

Io Signori oggi ve lo assicuro, ve lo giuro

l’ho davvero cercata tanto Lei

nelle strade, sotto i ponti, nei campi

di fiori ne ho colti

ma poi era un attimo e subito era già sparita

così

la vedevo nelle case dei nonni, nei ricordi sepolti

nelle fotografie non mie

ho preso a collezionare cose e caos

l’ho nutrita quel tanto che serve a renderla visibile per poco

e poi l’ho cercata

nell’atto della creazione

in un pensiero logico inattaccabile

nella dimostrazione fisica del peso della materia

nella chimica che scorre nelle vene

 

la trovavo nei volti, negli sguardi di pochi

nel tenersi per mano, nel fottersi piano

Oggi vi dico che la felicità è qui e ora.

 

Tutti i visitatori si accalcano intorno all’artista. Sono molto felici, esultano e si abbracciano. L’artista posa il megafono e spiega:

 

-          Ecco, credo che il senso della vita consista nel morire felici. Consapevoli della propria felicità.

 

-          Scusi, sto esaminando qui, con la lente, ma se stacco questo filo rosso dalla sveglia che succede?

 

-          Provi, la felicità consiste anche nello sperimentare.

 

-          Va bene, grazie.

 

L’opera d’arte-bomba esplode. Muoiono tutti, al culmine della felicità.

 

 

6.

Esigo ringraziare Ser Tonino
carceriere de' più tetri fantasmi
ora naufraghi, ora dormienti
Fors'anche sepolti
negli abissi dei tuoi ricordi

 

Desidero celebrare Suor Tonina
custode di misericordia e sorrisi
per l'empatia
Lente che ritrae il creato
così come lo vede la divinità

 

Vorrei rievocare serotonina
singolare artificio del perdono
m'è arduo ritrovar la vena:
non si rincasa che da morti
da questa lontana terra
nota come Rehab.

 

Inviato

Ho letto tutti. Sono felice che sia stato un contest partecipato e divertente, anche i contenuti non sono male. Alcune idee sono state originali, altre simpatiche. Quello che mi è piaciuto di più è stato" la morte felice", che mi ha ricordato un po' il racconto di Ammaniti in "l'ultimo capodanno dell'umanità". 

 

Dopo la votazione vi sveleremo i retroscena. Bravi ancora. 

Ospite Knaves
Inviato
19 minuti fa, Lena ha detto:

Perché non continui tu

 

Fai arrabbiare cocchino. 

 

Sono troppo pigro, trovati un altro fomentatore.

 

Oppure ti basta aspettare un paio di settimane.

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