Essi vivono

[kado']

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Essi vivono

1988 ‧ Film drammatico/Thriller ‧ 1h 37m

3,5/5MyMovies4,5/5Coming Soon

Essi vivono è un film del 1988 diretto da John Carpenter. È tratto dal racconto del 1963 Alle otto del mattino di Ray Nelson e interpretato dal lottatore "Rowdy" Roddy Piper, da Keith David e da Meg Foster.Wikipedia

 

Prima data di uscita: 4 novembre 1988 (Stati Uniti)

Regista: John Carpenter

Budget: 4 milioni USD

Adattato da: Eight O’Clock in the Morning

Sceneggiatura: John Carpenter

[sigfried]

4 cuori, per la scena finale.

[absolute]

Un'idea decisamente interessante, una realizzazione con moltissimi difetti ma comunque godibile. Sarei davvero davvero curioso di vedere un remake con la tecnologia moderna per avere degli effetti speciali migliori e magari dando anche più coerenza alla vicenda. La critica sociale è decisamente interessante, non per nulla viene citato spesso, anche se in maniera impropria a volte.

 

Già che ci sono vi metto il link al racconto da cui è tratto, si legge in pochi minuti ed è molto bello, anche se condivide col film solo l'idea di fondo. https://medium.com/racconti-brevi/alle-otto-del-mattino-ray-nelson-147367f10064

 

Sondaggio serio. Secondo voi dire che nel film 

Spoiler

c'è una scena senza senso a metà

è uno spoiler?

Modificato 14 Settembre, 2017 da absolute

[sigfried]

Rispondo allo spoiler.

No, non lo è, per me.

Ma soprattutto, io noto che c'è una paura dello spoiler spropositata. Una volta non era così. Se ne dà troppa importanza. Un film non è un enigma, che una volta data la soluzione, esaurisce la sua funzione. Ci sono innumerevoli chiavi di lettura. Permettere che uno spoiler ti rovini la visione, vuol dire privarsi di tutto il resto che il film può offrirti.

Poi sì, ammetto che ci sono spoiler più fastidiosi di altri, e alcuni fanno girare le palle anche a me, che generalmente me ne frego se uno mi fa spoiler.

Ma anche in quel caso, si può godere uguale della visione, magari cercando di capire se la costruzione dello spoiler sia sensata, se c'è qualche indizio, cose così.

La paura dello spoiler penso sia una delle tante paranoie inventate da internet.

Comunque, penso siamo OT (un'altra paranoia inventata da internet, mentre nella vita vera i discorsi non seguono un tema, ma vivono di vita propria e sono, in virtù di questo, vibranti di dibattuto vero, e non si esauriscono in due commenti).

[Ospite Mefy]

Abs ti stavamo prendendo in giro. È vero che non abbiamo messo le faccine sorridenti, ma speravo che almeno tu ci avresti capito!

 

Secondo me non c'è una paura dello spoiler spropositata. Inoltre qualunque chiave di lettura del film (o di un libro o telefilm o fumetto) deriva anche (e soprattutto, oserei dire) dalla trama. Una volta che tizio x mi spoilera la trama io ho una visione influenzata dal racconto di tizio (che non è il racconto originale, ma una riproposizione, inevitabilmente), inoltre il messaggio, la chiave di lettura stessa, perde forza, perchè non si sono rispettati i tempi del racconto.

Per fare un esempio scemo: nessuna barzelletta fa ridere se sai come va a finire anche se te la racconta il miglior umorista del mondo. Con le storie è la stessa cosa: il messaggio perde inevitabilmente di forza se sai già come si svilupperà la trama.

Quindi no, per me non è una paranoia inventata da internet. È che con internet è più facile ritrovarsi di fronte a spoiler (perchè uno su fb linka qualcosa, perchè navigando a casaccio ti ritrovi su qualcuno che scrivendo di tutt'altro da riferimenti a film o libri spoilerandoli, etc).

 

 

Per quanto riguarda il film mi ritrovo con quanto scritto da Abs =)

[sigfried]

Sarà che solo io vedo ovunque gente che come accenni a un film, libro, anime, ti urla di star zitto, o decine e decine di meme sia in forma scritta che video dove si ironizza contro lo stronzo che fa spoiler, o non c'è un forum in cui non ti avvisano, pena la morte per tortura cinese, di stare attento agli spoiler, e se non sbaglio persino sky (o era netflix?) basava una pubblicità sulla prima visione contemporanea all'America per evitare gli spoiler.

Parlare è diventato più difficile che per un elefante danzare in una cristalleria.

 

E visto che si parla di SPOILER ne faccio uno

Il film, a differenza del racconto, a mio avviso abbastanza deludente, ha un'idea geniale. Parlo degli occhiali. Nel racconto il personaggio prende coscienza della realtà che lo circonda, svegliandosi da una sorta di ipnosi. Un'azione abbastanza banalotta, molto letterale e con un'unica chiave di lettura. Nel film per poter vedere la realtà il personaggio principale (e poi gli altri) ha bisogno di occhiali, metafora di un altro punto di vista.

Il topos in sé non è che sia del tutto nuovo, ma ha del genio perché è funzionale al sovrasenso. Perché l'azione di svegliarsi implica che tutto ciò che ci occorre per comprendere la realtà, è già in noi, basta saper cercare. Mentre, l'aver bisogno di un paio di occhiali, rimanda all'idea che ci occorra uno strumento, come può essere un libro, o in modo traslato la cultura, per accorgersi di quello che ci circonda.

Anche il fatto che nel racconto il personaggio si risvegli da solo, e grazie ad un'azione personale, salva il mondo, laddove nel film dietro la distribuzione degli occhiali ci sia una rete rivoluzionaria, può esser letto con la stessa chiave interpretativa: in altre parole si sostiene che l'uomo, da solo non riesce a essere del tutto consapevole, ma necessita di uno strumento comune, come atto di rivoluzione ad un indottrinamento generale.

Volevo chiuderlo meglio il pensiero, ma in linea di massima è questo, e ho troppo sonno per essere più chiaro.

 

 

 

[absolute]

Una banalità che mi sono dimenticato di dire. Tecnicamente è una moderna reinterpretazione del mito della caverna.

 

[Helder]

Leggerò il racconto prima di commentare.

Comunque la prima volta che l'avevo visto mi era piaciuto molto, ora sente un pochino il peso degli anni.

[absolute]

Concordo.

[Crisalide]

Abso io e Mefy stavamo scherzando, ecco, ho risposto al sondaggio serio!

L'idea era carina, anche il film non è fatto male, però concordo con Helder, si percepisce un sacco che è di secoli fa

[absolute]

Voi scherzavate ma Io mi sono comunque profondamente offeso.