Di Bulgakov è il libro che ho letto più volte. L'autore del mio libro preferito. L'autore del romanzo più bello mai scritto. Il libro che ha tormentato Bulgakov stesso per anni, pensate che fino in punto di morte ne parlava ossessionato al punto da desiderare di cambiarne alcuni passaggi convinto che il romanzo non fosse ancora pronto. Oggi sappiamo che è un capolavoro, ovviamente parlo de Il Maestro e Margherita e se non l'avete ancora letto recuperatelo!
Cuore di cane l'avevo già letto, Uova fatali l'ho letto con voi.
Racconti di fantascienza che nonostante la tematica "impegnativa"(?) sono divertenti, fluidi, leggeri, si leggono in mezza giornata senza alcuna fatica e in poche pagine secondo me riesce a esplicitare gran parte del suo pensiero, trovando persino anche il modo di citare altri racconti, lasciandoci spunti per qualcos'altro da leggere. Sono una acuta (e sicuramente attuale tramite alcuni parallelismi) critica alle istituzioni sovietiche del tempo, alle molteplici contraddizioni del regime, alla burocrazia, alla libertà dei singoli compromessa.
In Uova Fatali si verve di una Mosca dislocata in una realtà distopica (non so se sia esatto definirla così, forse no) durante una strana invasione causata da alcuni esperimenti scientifici, dunque proprio da chi dovrebbe occuparsi, con competenza, della tutela del popolo, facendone gli interessi. Eppure sarà proprio l'incompetenza delle autorità, rappresentata da chi ha il compito di utilizzare uno strano strumento che non riesce nemmeno a comprendere, ma che utilizza nella totale negligenza, che causerà eventi spaventosi.
Anche in Cuore di Cane troviamo una satira verso il regime di Stalin in chiave sempre fantascientifica, ma anche molto realistica.
Le tematiche sono sempre super attuali, ma qui tratta anche il rapporto tra creatore e creatura, in chiave strettamente politica. Infatti troviamo il dottore che modifica il cane randagio facendogli assumere alcuni tratti umani; parla come un essere umano, assume una posizione eretta pur mantenendo gli istinti di un animale. Tra i momenti divertenti e i paradossi, con il cane che si iscrive al partito e comincia a fare dei pasticci enormi con le sue azioni, sono già chiarissimi i riferimenti. In particolare nel modo in cui ci parla di come il dottore voglia creare un "uomo nuovo", ma che in realtà resterà per sempre schiavo, servo e dipendente dai suoi padroni che lo stanno semplicemente manovrando.
Bulgakov, in entrambi i racconti non salva nessuno, critica le istituzioni e critica gli intellettuali troppo influenzati dai poteri politici. Lo fa quasi sempre servendosi di una immaginifica satira grottesca, strabiliante nella riuscita.
Al povero Bulgakov, durante il regime, fu impedito di pubblicare le proprie opere, quindi chiaramente in entrambi i racconti emerge tutto il suo soffocante disappunto in tal senso.
Io li ho apprezzati tantissimo entrambi, Cuore di cane ha una piccola marcia in più, ma sicuramente letture travolgenti.
Ammazzate i rettili, salvate Mosca!