Ma che bel topic che mi ero persa!
Io la maturità e il liceo in generale li ricordo con un misto di nostalgia, tristezza, rabbia, sollievo. Nostalgia per i momenti belli (copiare i compiti nell'ora di educazione fisica, divertirsi con i compagni, fare cazzate in gita, imitare i prof.); tristezza per tutte le volte in cui non mi sono sentita bene con me stessa (non mi piacevo allora, adesso invece sì), per il modo in cui alcuni compagni mi trattavano, per le ingiustizie subite; rabbia verso me stessa, perché se potessi vedere la me adolescente, la prenderei a schiaffi e la inviterei a reagire e a non farsi mettere i piedi in testa; sollievo perché, tra alti e bassi, sono contenta che il liceo me lo sia lasciata alle spalle.
Agli esami sono giunta con la consapevolezza che le cose sarebbero inevitabilmente cambiare una volta conclusa anche l'ultima prova.
I cambiamenti mi piacciono, quindi l'ho vissuta abbastanza bene. Per quanto riguarda lo studio, ricordo che nei giorni precedenti non avevo ripassato granché, avevo studiato per tutto l'anno, non mi serviva fare le due di notte per ripetere e ripetere e ripetere.
La prima prova era stata molto tranquilla, italiano non mi spaventava e anzi, mi piaceva e mi piace tutt'ora scrivere, quindi è stata addirittura piacevole.
La seconda prova è stata divertente: versione di latino. Ricordo i professori della commissione interna che avevano fatto uscire quelli esterni per permettere al genio della classe, che mai durante i compiti aveva aiutato gli altri (perché ripeteva come un mantra che "copiare non ci avrebbe aiutato a capire"), di dettare a tutti noi ciucci la versione xD
La terza prova era andata anch'essa molto bene. Avevo trovato quasi tutte le domande sul dizionario ahahahah 😂
All'orale un po' d'ansia l'avevo, ma non tantissima. Ricordo che ero capitata con una compagna che stava sempre sulle sue e il bulletto che ci misurava le tette col righello (tra l'altro gli avevo pure dovuto prestare l'Antigone perché lui ovviamente non ce l'aveva, libro che poi, chiaramente, non ho più riavuto indietro.
Coomunque, l'esame: mi hanno fatto dire pochissimo della tesina, poi mi hanno fatto domande su tutto il programma. Quella stronza della prof di italiano, che odiavo e che mi odiava, fece qualunque cosa per mettermi in difficoltà:
Marietta: parlami di un autore che abbiamo studiato.
Poi non ricordo quale autore proposi, ma lei mi fece virare su Pirandello.
Io: ok, parlo di Pirandello...
Marietta: di che opera vuoi parlare?
Io: Il Fu Mattia Pascal.
Marietta: oppure?
Io: ok, parlo di Uno, Nessuno, Centomila?
Marietta: oppure ancora?
Per fortuna poi una della commissione esterna le disse qualcosa del tipo: "Dai, falla parlare".
Alla fine risposi correttamente quasi a tutto. La domanda su storia andò così così, ma io e la storia siamo due cose opposte, non l'ho mai amata. Anche alla triennale quello di storia è stato l'ultimo esame xD
Dopo aver finito, mi sentii felice, col cuore leggero e libera. Una bella sensazione.