Copio quello che ho scritto sulla mia pagina Facebook:
Quando era stata annunciata una donna nella parte, ero molto, molto scettica, perché avevo visto il personaggio principale sempre con le fattezze di un uomo e credevo avrebbe avuto un effetto straniante vedere una femmina nella parte. Pensavo avrebbe minato le basi su cui si fonda la mitologia della serie. E invece sono contenta di essermi ricreduta.
Mi sono accorta che probabilmente la ragione principale per cui non riuscivo a farmi andare a genio l'idea, era il modo in cui era stata presentata questa opzione. Prima dell'annuncio, già durante la stagione 10 di Doctor Who, ho avvertito la sensazione che dopo aver visto Missy e il generale donna della stagione 9, il prossimo Dottore dovesse PER FORZA essere una donna. Perché non era, e non è tuttora, giusto far passare l'idea che se il protagonista di uno show è un uomo, allora quella serie è maschilista e in quella serie le donne non sono rappresentate. Non è così. Doctor Who è probabilmente la serie televisiva più inclusiva di tutte. E di modelli per le giovani donne e per le bambine ce ne sono sempre stati. C'erano le companions. Le incredibili, meravigliose donne che ricordavano al Dottore cosa significa essere umani.
Eravamo già rappresentate prima che arrivasse Thirteen.
E in ogni caso, dov'è scritto che una donna, eterosessuale, che sta bene nel proprio corpo, non possa sentirsi rappresentata da un uomo?
Sapete quando si è bambino e si gioca alle serie TV o ai cartoni animati e ognuno è un personaggio diverso? Io non ero sempre una ragazza. Se giocavamo a Dragon Ball volevo essere Vegeta. Perché non è il genere che conta quando ci si identifica in un personaggio di finzione, sono le caratteristiche. E se non ne trovavo a me affini in Bulma o in Chichi, allora che male c'era a sentire di essere più simile per carattere a un uomo?
In Doctor Who, il Dottore ha sempre rappresentato tutti, indipendentemente dal sesso.
Il clima polemico, la spinta forte verso questo cambiamento, mi avevano reso particolarmente scettica.
Da un lato, erano eccessive le proteste dopo la scelta (gente che ha scelto di boicottare la serie senza dare neppure il beneficio del dubbio al tredicesimo Dottore), dall'altro, c'era stata, in precedenza, una campagna a favore fin troppo persistente, che evidenziava la NECESSITÀ di una donna al timone.
Ora come ora mi chiedo: è davvero stata una scelta consapevole, oppure una forzatura nella speranza di evitare ulteriori polemiche (che ci sono state comunque)?
Pensate che la strategia pubblicitaria di BBC quest'anno si fonda proprio su queste polemiche. L'ultimo video promozionale dei Drama della rete si chiama "Welcome to the Revolution" e mostra solo le protagoniste degli show del canale.
Fortunatamente, la gestione del cambiamento è stata fatta in maniera intelligente. Il Dottore lo trova irrilevante, è sempre lo stesso personaggio, sempre il Dottore che abbiamo conosciuto fino a ora.
Ora c'è da capire se la nuova gestione funzionerà. A cambiare non è stato solo il Dottore, è cambiato lo showrunner e sono cambiati gli scrittori, così come abbiamo detto addio a Murray Gold per quanto riguarda il reparto musicale.
In realtà quello che mi è piaciuto davvero è stato solo il nuovo Dottore.
Ho trovato Jodie Whittaker davvero convincente. È la prima volta che vedo la Whittaker in un ruolo brillante e non drammatico, quindi, per me, è stata una piacevolissima sorpresa. Lei, che ha saputo immediatamente calarsi nei panni di un alieno millenario, è stata l'unica ragione che mi ha fatto riconoscere la serie, perché per il resto è stato tutto nuovo, tutto diverso e, devo dire, non in maniera entusiasmante.
L'episodio non aveva una sua identità.
Da una parte sembrava un procedural, visto che il Dottore e compagni si sono concentrati soprattutto sul lato investigativo.
Dall'altra, l'alieno, le ambientazioni, la cinematografia mi hanno ricordato un film Marvel. Non che non sia una fan io stessa, ma ho faticato a vedere ciò che rendeva Doctor Who una serie unica.
Se a questo aggiungiamo l'assenza dei titoli di testa e della TARDIS, non fosse stato per la protagonista avrei avuto difficoltà a vedere la puntata.
La verità è che il cambiamento non basta. Non bastano i nuovi companions con disabilità. Ci vuole dell'altro. Cose che spero di vedere nei prossimi episodi.
Anche perché per ora non sappiamo nemmeno che tipo di Dottore sarà quello di Jodie. L'abbiamo vista cercare di ricordare chi è, e abbiamo percepito una certa sensibilità e la capacità di costruire cose con tantissime cianfrusaglie. Ma sono tutte caratteristiche che già conoscevamo. Il Dottore ha sempre avuto un lato dolce, nonostante quello di Capaldi tendesse a mostrarlo meno. Ha sempre avuto genio inventivo. Eleven ha costruito una TARDIS in The Doctor's Wife, tanto per dirne una.