Due ombre marcano il sentiero della notte. Una teme le sbarre, l'altra la fiamma che avanza. Il terzo, ignaro, è il ponte su cui camminano.
Il vaso di pandora!
Questa invece è la dinamica che ha portato ad agire Lorenzo.
Marco Santi temeva, ma non era sicuro che ciò avrebbe comportato un crollo economico.
Giulio Moretti aveva già subito le conseguenze delle azioni di Damiani
Federico era stato escluso dal testamento, ma al momento del suo arrivo lo zio non era morto, proprio per l'esclusione dal testamento non aveva motivi di ucciderlo ma anzi, doveva convincerlo di fare altrimenti.
Emma Rinaldi non aveva una motivazione così forte da portarla ad uccidere Damiani.
Chiara Bellini era stata scoperta da Damiani, ma non c'era scritto da nessuna parte che lei sapesse
Sofia Romano, poteva rientrare fra quelle papabili, ma il particolare che doveva distorcere da pensarla assassina sta nel fatto che era lei che temeva Damiani e Damiani non aveva nulla da poter usare per ricattare lei.
Anna Caruso era un altra possibile assassina. Lei però era la persona su cui Ettore indagava per conto del professore.
L'indizio indicava Ettore, che era l'unico che rischiava la galera dalle azioni del professore, e Livia che era la "fiamma" di Damiani, e che stava per subire l'azione del prof in modo imminente.
Il ponte su cui camminano è Lorenzo che ha subito soprusi e maltrattamenti da parte di Damiani, e sta per sfogare tutti i mali rinchiusi. Come all'apertura del vaso di Pandora.