Dragon Ball tra narrativa e feels
Qualsiasi autore, che sia di un anime, di un libro, di un film o di una serie televisiva, nel raccontare la sua storia punta ad appassionare lo spettatore tanto da catturarlo e fare di lui ciò che vuole, letteralmente. Divertirlo, incupirlo, farlo irritare, incuriosire, riflettere, prendergli il cervello e farglielo esplodere con un bel plot twist e sì, anche far spendere soldi per comprare il volume successivo o guardare il seguito.
Per fare ciò ci sono diverse tecniche di narrazione, per esempio tra le più utilizzate ed efficienti abbiamo l'uso dei misteri: crea un alone di mistero su un personaggio o un avvenimento e lo spettatore seguirà l'opera finché non sarà risolto. Nel frattempo usi le altre tecniche per emozionarlo e prima di risolvere quel mistero, ne apri subito un altro, e così via.
L'esempio più lampante che mi viene in mente pensando a questa tecnica di narrazione è il Maestro Eichiro Oda, autore di One Piece.
(Copertina del Primo Volume di One Piece)
Poi c'è il colpo di scena, il famoso plot twist prima nominato, che è un'arma a doppio taglio, poiché come non tutte le ciambelle vengono con il buco, non tutti i colpi di scena vengono bene. Risultare banali purtroppo è facile, ma se usato a dovere lo spettatore non dimenticherà mai la storia letta o vista e più saranno i centimetri della bocca rimasta aperta per lo stupore, più il colpo di scena è venuto bene.
Per fare esempi famosi vi cito "Il Sesto Senso", "I soliti sospetti", "Saw" o il meno famoso, ma altrettanto figo, "The Others" che consiglio caldamente di guardare.
(Locandine de: I Soliti Sospetti, Saw - L'enigmista, Il Sesto Senso. The Others)
E poi, tra le tante altre, c'è il totale ribaltamento di tutte le informazioni che abbiamo letto, visto e conosciamo, una delle tecniche che preferisco, perché capace di aprire nuovi mondi e storyline.
Detta così può sembrare il classico plot twist, quindi provo a spiegarmi meglio usando come esempio l'unico e inimitabile Dragon Ball, approfittando dell'occasione per elogiarlo un po'.
(Copertina del Primo Volume di Dragon Ball)
Dragon Ball è un caposaldo della cultura nipponica nel mondo e della produzione fumettistica del Sol Levante, tanto da poter distinguere un'era pre-Dragon Ball e una post.
Non importa se siamo nati negli anni 80, 90 o 2000, se ci piacciono o meno gli anime, se siamo nerd oppure no, perché tutti abbiamo visto almeno una volta Dragon Ball e ci siamo appassionati alle avventure del protagonista.
Questo non solo perché l'autore e Maestro (rigorosamente con la M maiuscola) Akira Toriyama ha usato un mix di elementi occidentali e orientali tra film, cultura e tradizioni, ma perché è un abile narratore.
Vero, dimentica avvenimenti da lui stesso scritti e addirittura personaggi (Launc, Jirobei, mi riferisco a voi, sì), ma di sicuro sa raccontare bene le sue storie.
(Il Maestro in una delle foto venute meglio)
Il primo vero ribaltamento nella storia di Dragon Ball avviene alla fine del secondo Torneo Tenkaichi quando, dopo che per ben 11 volumi abbiamo assistito ad avventure legate da un filo goliardico dove Son Goku batteva chiunque si trovasse davanti, Crilin, personaggio del cast principale, viene ucciso in pochi secondi da Tamburello (demone al servizio del Grande Mago Piccolo) che subito dopo riempie di mazzate pure il nostro eroe, lasciandolo moribondo.
(Sempre lui, porello)
Insomma, un momento prima si lotta per divertimento, il momento dopo si muore. E si deve lottare per sopravvivere.
Da questo capitolo si apre un mondo, letteralmente. Son Goku scopre il passato del suo Maestro, l'esistenza di un mondo divino e dovrà iniziare a fare uso del Ki, l'aura mediasettiana, che cambierà per sempre non solo la storia di Dragon Ball, ma di qualsiasi altro battle shonen fino alla fine dei tempi, probabilmente.
Il registro della storia cambia e con esso lo sguardo del lettore. La vittoria di Goku, le sorti dei protagonisti, non sono più scontate come un tempo, anzi. Nel corso di questa saga vengono uccisi Chaozi (Rif in Italia), il Maestro Muten e niente popò di meno che il Drago Shenlong (o Shenron che dir si voglia). L'essere che dovrebbe rimettere tutto a posto grazie ai suoi straordinari poteri. Il lettore non sfoglia più le pagine del manga con goliardia, ma con tensione.
(Chissà chi sono)
Il secondo ribaltamento, forse quello più importante poiché ha fatto entrare la storia nella storia, è l'arrivo di Radish sulla terra. Così iniziano le avventure "Z", anche se nel manga non c'è una vera e propria distinzione tra le due serie e tutto ciò che conoscevamo ora non ha più senso.
Goku in realtà si chiama Kakaroth e appartiene ad una razza guerriera aliena che compie genocidi per rivendere i pianeti ai migliori offerenti. Mica cazzi.
Da qui la storia cambia totalmente direzione, si evolve assumendo tratti fantascientifici ed è una continua escalation al potere tra un power up e l'altro.
Inizia quindi la saga di Namecc, riconosciuta dalla maggior parte dei fan come la migliore di tutta la storia dragonballiana, dove Toriyama ci mette tutto se stesso e si vede. Continui cambi di fazione tra i diversi personaggi in gioco per la conquista delle sette sfere del drago di Namecc (esatto, stile lupus v.v), intrecci narrativi semplici, ma efficaci, combattimenti coreografici e tensione che aumenta volume dopo volume.
(Ufficialmente lo scontro più lungo degli anime, più di ben 3 ore)
Ci viene infatti presentato Freezer che è al di la di qualsiasi cosa mai visto prima. Di nemici potenti se ne vedono tanti, ma nessuno è come lui. Se qualcuno è ritenuto forte, per esempio il Capitano Giniew, Freezer sarà semplicemente più forte, molto più forte.
Grazie ai livelli di potenza introdotti nella saga precedente, sappiamo che il suo Ki ammonta a 120 milioni. Goku, al pieno delle forze, arriva a 3 milioni.
All'epoca, quando eravamo bambini che leggevano quelle pagine per la prima volta o quando tornavamo a casa da scuola di corsa per non perdersi nemmeno la sigla, non conoscevamo il concetto di power up e non potevamo immaginare come Goku sarebbe stato in grado di battere quel mostro. Quel nemico che faceva paura persino a noi, all'apparenza invincibile e irraggiungibile. La tensione era alle stelle e Dragon Ball raggiunge il climax della lotta narrando un evento che è entrato prepotentemente nella storia dell'animazione:
(In quarta superiore, all'ennesima replica della Mediaset, siamo usciti tutti di corsa per non perderci questa scena.
La prova che noi maschietti siamo essere semplici)
Nel resto della storia non ci sono stati più ribaltamenti o momenti di vera tensione narrativa, causa forse del disinteresse (e quasi nausea) dell'autore verso la sua opera, che pur restando impressa in milioni e milioni di fan, scema sempre più andando avanti, soprattutto nell'ultima saga con protagonista il demone rosa.
O almeno, nel manga. Nell'anime sono riusciti ancora una volta a fare un piccolo miracolo, visto i precedenti, sfruttando le stesse dinamiche, ma magari ne parlerò in un altro articolo, in futuro.
(Spoiler lol)
Insomma, spero si sia capito cosa intendo per ribaltamento dell'opera e la differenza con un normale plot twist.
E quindi vi chiedo, benché sia l'unione di tutte queste tecniche e di molte altre a distinguere un'opera buona da una mediocre, cosa vi ha tenuto maggiormente incollati ad uno schermo o a delle pagine delle vostra storia preferita?
Gli intrecci? I misteri? I continui colpi di scena? I personaggi?
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Un altro articolo lunghissimo😭
Giuro che non lo faccio apposta, ma cercherò di contenermi di più in futuro!
E niente, alla prossima!✌️
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