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Letteratura - Approfondimento Fantascienza/Cyberpunk


absolute

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Parlandone su telegram è venuto fuori il discorso con @Marco1306 e visto che potrebbe interessare anche ad altri ho pensato di aprire una discussione così da dare spunto di conversazione.

A breve dovrebbe uscire The Peripheral, una serie tv basata sull'omonimo romanzo di William Gibson. Non voglio qui parlare della serie, spero che ci sarà prossimamente una discussione apposita, ma parto da questo per parlarvi di questo scritto: Autore di Neuromante, romanzo del 1984, viene identificato spesso come uno dei fondatori del genere letterario cyberpunk. In Neuromante ipotizzava un futuro all'epoca molto visionario, ma che dopo quasi quarant'anni inizia già ad essere considerato meno fantascientifico di quanto si pensasse. Cito sempre il fatto che abbia introdotto diversi elementi palesemente ripresi in Matrix, tra cui una realtà virtuale alternativa a cui potessero collegarsi gli esseri umani tramite un collegamento cablato al cervello e così via.

 

Il cyberpunk pone le sue basi sulla tecnologia e la società, esplorando i possibili sviluppi di un'evoluzione simbiotica tra i due. Ovviamente è un genere che porta ad ambientazioni futuristiche e quasi sempre distopiche. L'ambientazione è spesso urbana, di degrado, inquinata, con elementi citati spesso. Si passa quindi da una città sullo stile della Los Angeles di Blade Runner, ad accessori tipo i caratteristici "mirror glasses", gli occhiali a specchio, tipo quelli di Neo, Morpheus in Matrix, e così via. Spesso è presente l'Asia, particolarmente il Giappone e la delinquenza, come la Yakuza. E ovviamente è sempre presente la tecnologia e come questa ha influito sulla società nel futuro (distopico) in cui ci si trova. Quasi sempre si concentra su una società cibernetica (da cui il nome) dove l'informatica e i computer sono oramai parte integrante della realtà tanto che spesso si hanno androidi o comunque persone con corpi interamente o parzialmente robotici. 

 

Una tematica che a me affascina è quella della realtà virtuale (tipo Matrix) insieme a quella in cui si affrontano tematiche sulla natura degli umani e di ciò che spesso viene definito "anima". Se un cervello umano fosse interamente digitalizzato e posto all'interno di un mezzo artificiale, questi potrebbe essere definito comunque un essere umano o qualcosa non si riuscirebbe a trasferirlo? Se fosse possibile fare tutto ciò, cosa distinguerebbe una copia o un essere generato interamente a tavolino da un essere umano? Un'intelligenza artificale potrebbe mai essere considerato un individuo senziente?

 

Su questo tema una delle opere che più mi hanno colpito è il film di animazione Ghost in the Shell (lo spirito nel guscio, ovvero, l'anima dentro un corpo cibernetico) che affronta proprio questo dilemma filosofico. Se a qualcuno interessa aprirei una discussione a parte, però.

 

Tornando a William Gibson, invece, è un autore che ha spaziato molto, anche all'interno del genere cyberpunk. Generalmente scrive romanzi strutturati in trilogie. Trilogie più concettuali che narrative, sono ambientate nello stesso universo narrativo, a volte ci sono personaggi ricorrenti, ma sono tutti romanzi a sé stanti e autoconclusivi. La prima trilogia, detta dello Sprawl (l'agglomerato, ovvero quello che oggi è definita come città diffusa, in cui le città si allargano inglobando aree sempre più vaste e in maniera disordinata) per l'ambientazione.

La serie di cui parlavo prima fa parte del ciclo Jackpot, iniziato proprio con The Peripheral, è uscito anche il secondo romanzo Agency (che non ho ancora letto) e penso che poi uscirà un terzo e ultimo romanzo che concluderà il ciclo (non nel senso che chiuderà una storia, perché in realtà come dicevo sono ideologicamente collegati ma sono tutte storie a sé).

 

Metto sotto spoiler l'idea di base di The Peripheral, non sono veri spoiler di trama, ma solo sull'ambientazione (in pratica dico meno di quanto sia presente nella quarta di copertina), ma secondo me affrontare il romanzo senza saperne nulla è ancora più avvincente, quindi magari vorrete evitare di leggere lo spoiler (il povero Marco se l'è già beccato a tradimento, mi spiace). Anche perché di base è un probabile spoiler della serie tv.

 

Spoiler

Gibson, in maniera molto visionaria, crea una connessione tra passato e futuro, facendo interagire le due realtà tramite una simulazione virtuale, basando il tutto non sul viaggio temporale, ma sul concetto quantistico di connessione di dimensioni parallele. O qualcosa del genere, l'ho letto diversi anni fa ed era molto difficile da assimilare come concetto, infatti lo volevo rileggere.

Comunque è avvincente come sia riuscito a reinventare un'ambientazione visionaria, che magari tra quarant'anni ci sembrerà meno fantascientifica così come è stato per Neuromante. (che pur rimane ancora fantascienza, ovviamente, ma la direzione che ha preso, anche la letteratura fantascientifica, è in quella direzione, basti pensare a Ready Player One, per dirne una).

Tra l'altro questa cosa mi ha ricordato un film che ho visto qualche anno fa e di cui non cito il titolo perché sarebbe spoiler, ma se l'avete visto penso possiate aver capito a quale mi riferisco.

 

Poi in realtà la mia conoscenza del cyberpunk si ferma qui, rivelandosi molto limitata, infatti approfitto di questa discussione per vedere se magari c'è qualcuno che possa aiutare me ad approfondire. Altri autori che ho letto sono Bruce Sterling (che ha proprio scritto insieme a Gibson e viene considerato il secondo padre del cyberpunk). Ho letto l'interessantissimo Snow Crash di Neal Stephenson. Libro molto interessante anche se piuttosto pesante perché l'autore è un folle che si lascia trascinare nell'approfondire tematiche arrivando a inserire saggi di antropologia/sociologia/crittografia all'interno di un romanzo di azione fantascienza. E mi sono lasciato abbindolare dalla trilogia di Takeshi Kovacs (tre romanzi con lo stesso protagonista) di Richard Morgan di cui è stata fatta una serie tv (Altered Carbon), ma in realtà è una serie più di azione dove la tematica cyberpunk è quasi marginale.

 

Insomma, è un genere che mi affascina e che mi piacerebbe approfondire di più, ho provato a dare qualche spunto, spero di trovare altri appassionati che possano darmi ulteriori spunti. Anche magari correggendo imprecisioni che potrei aver scritto.

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abs grazie mille per aver aperto il topic :beerbro:

 

hahahha non ti preoccupare per lo spoiler in quanto nella scelta di un libro trovo che siano utili per poter valutare al meglio quello che vorrei leggere.

 

Il genere fantascienza nella letteratura ha sempre affascinato, ma fino al momento non avevo mai avuto l'occasione di confrontarmi con tematiche cyberpunk anche perchè non conoscendolo ero in cerca di un autore da cui partire per poi approfondire meglio l'argomento.

 

Un sottogenere anche della fantascienza che fino adesso mi ha preso è quello dispotico che da come hai scritto è una delle ambientazioni del cyberpunk.  La svastica sul sole e 1984 sono due libri che ho amato.

 

Prossimamente poi mi vorrei buttare nella lettura di "Fondazione. Il ciclo completo" di Asimov, hai letto qualcosa di suo?

 

Tornando invece al cyberpunk da cosa mi consigli di partire con  Gibson

 

@ Utente (Gruppo di lettura) @ Utente (Lupus) @ Utente (Contest letterario)

 

 

 

Modificato da Marco1306
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7 ore fa, Marco1306 ha scritto:

abs grazie mille per aver aperto il topic :beerbro:

 

hahahha non ti preoccupare per lo spoiler in quanto nella scelta di un libro trovo che siano utili per poter valutare al meglio quello che vorrei leggere.

 

Il genere fantascienza nella letteratura ha sempre affascinato, ma fino al momento non avevo mai avuto l'occasione di confrontarmi con tematiche cyberpunk anche perchè non conoscendolo ero in cerca di un autore da cui partire per poi approfondire meglio l'argomento.

 

Un sottogenere anche della fantascienza che fino adesso mi ha preso è quello dispotico che da come hai scritto è una delle ambientazioni del cyberpunk.  La svastica sul sole e 1984 sono due libri che ho amato.

 

Prossimamente poi mi vorrei buttare nella lettura di "Fondazione. Il ciclo completo" di Asimov, hai letto qualcosa di suo?

 

Tornando invece al cyberpunk da cosa mi consigli di partire con  Gibson

 

@ Utente (Gruppo di lettura) @ Utente (Lupus) @ Utente (Contest letterario)

 

 

 

Ho  letto almeno una parte dei libri della fondazione, perchè non ho mai ban capito quando inizia e quando finisce, diciamo che ho letto fino al Mule completo.

 

Molto molto bello.

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13 ore fa, Marco1306 ha scritto:

Un sottogenere anche della fantascienza che fino adesso mi ha preso è quello dispotico che da come hai scritto è una delle ambientazioni del cyberpunk.  La svastica sul sole e 1984 sono due libri che ho amato.

 

 

Distopico non vuol dire cyberpunk, ma quasi tutti i cyberpunk sono distopici. La Svastica sul Sole è una ucronia, ad esempio. Quindi in realtà non li metterei nella stessa categoria.

 

13 ore fa, Marco1306 ha scritto:

Prossimamente poi mi vorrei buttare nella lettura di "Fondazione. Il ciclo completo" di Asimov, hai letto qualcosa di suo?

 

La Fondazione di sicuro ha fatto scuola. Non ha nulla a che vedere col cyberpunk però. Aprirei una discussione a parte.

 

13 ore fa, Marco1306 ha scritto:

Tornando invece al cyberpunk da cosa mi consigli di partire con  Gibson

 

Non saprei, io ho iniziato da un libro a caso e mi è andata bene. Considera che Gibson si è evoluto tanto anche in base all'epoca in cui scriveva. I primi romanzi possono risultare un po' più ostici, mentre gli ultimi sono certamente più attuali e ricercati. Io l'ho conosciuto col ciclo di Bigend e mi ha conquistato col primo: Pattern Recognition (L'Accademia dei Sogni, non so perché hanno sempre stravolto i titoli dei romanzi, anche perché il titolo dell'originale è sempre il titolo di un capitolo del libro e in italiano scelgono sempre un altro capitolo, valli a capire...). Però io ritengo convenga sempre iniziare dal primo libro in ordine cronologico, quindi direi Neuromante.

 

5 ore fa, Hexdrinker ha scritto:

Ho  letto almeno una parte dei libri della fondazione, perchè non ho mai ban capito quando inizia e quando finisce, diciamo che ho letto fino al Mule completo.

 

Molto molto bello.

 

Molto interessante infatti, io ho letto tutto tranne i prequel, ma onestamente non mi ha fatto impazzire, non quanto il cyberpunk, almeno.

 

13 ore fa, Hexdrinker ha scritto:

Di Ghost in the Shell, seppure ci fosse lei, l unica cosa che ricordo è che l ho dovuto vedere in tre tranches perché mi addormentavo sempre 

 

Io parlavo del film di animazione, purtroppo il film con Scarlett Johansson è men che mediocre e dimentico sempre che l'abbiano fatto.

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11 ore fa, absolute ha scritto:

 

Distopico non vuol dire cyberpunk, ma quasi tutti i cyberpunk sono distopici. La Svastica sul Sole è una ucronia, ad esempio. Quindi in realtà non li metterei nella stessa categoria.

 

 

si si certo, ho solo semplificato molto il tutto. Sono due sottogeneri differenti quello che volevo dire, per vedere se avevo capito bene, è che comunque tematiche dispotiche erano presenti nel filone cyberpunk.

Grazie per la precisazione sula svastica sul sole. 

 

11 ore fa, absolute ha scritto:

La Fondazione di sicuro ha fatto scuola. Non ha nulla a che vedere col cyberpunk però. Aprirei una discussione a parte.

 

si si questo si, scusami io tendo a divagare XD

il mio sulla fondazione era solo per fare un cenno sulla letteratura di fantascienza. Comunque si si apriamo poi pure una discussione a parte.

 

11 ore fa, absolute ha scritto:

 

Non saprei, io ho iniziato da un libro a caso e mi è andata bene. Considera che Gibson si è evoluto tanto anche in base all'epoca in cui scriveva. I primi romanzi possono risultare un po' più ostici, mentre gli ultimi sono certamente più attuali e ricercati. Io l'ho conosciuto col ciclo di Bigend e mi ha conquistato col primo: Pattern Recognition (L'Accademia dei Sogni, non so perché hanno sempre stravolto i titoli dei romanzi, anche perché il titolo dell'originale è sempre il titolo di un capitolo del libro e in italiano scelgono sempre un altro capitolo, valli a capire...). Però io ritengo convenga sempre iniziare dal primo libro in ordine cronologico, quindi direi Neuromante.

 

 

grazie mille allora lo cerco e lo metto da parte.

vero quello che dici sui titolo, adesso faccio una digressione ahahaha .... questo alterare i titoli lo si vede anche nei film i titoli in inglese vengono stravolti in italiano e quindi lo stesso avviene anche nei libri.

spero di non dire una sciocchezza, ma anche lo stesso the peripheral il titolo in italiano è stato stravolto?

 

 

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Distopico e dispotico sono due parole diverse, attenzione.

 

The Peripheral in italiano è stato pubblicato come Inverso. Strano che l'ultimo Agency abbia conservato il titolo originale in effetti.

 

Comunque di cyberpunk ci sono tantissimi altri autori e titoli ma non ho ancora approfondito a sufficienza. Se trovo tempo e voglia prossimamente cerco un articolo che avevo letto dove c'era una bella lista.

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50 minuti fa, absolute ha scritto:

Distopico e dispotico sono due parole diverse, attenzione.

 

Grazie errore mio, intendevo distopico 

 

Cita

The Peripheral in italiano è stato pubblicato come Inverso. Strano che l'ultimo Agency abbia conservato il titolo originale in effetti.

 

Se lo avessero cambiato sarebbe stato assurdo, nella sua semplicità è più che comprensibile 

 

Cita

Comunque di cyberpunk ci sono tantissimi altri autori e titoli ma non ho ancora approfondito a sufficienza. Se trovo tempo e voglia prossimamente cerco un articolo che avevo letto dove c'era una bella lista.

 

Grazie se riesci a trovarlo ci do più che volentieri una lettura.

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