Dal mio punto di vista l'opera è totalmente slegata dalla condotta di un autore, e salvo casi legati appunto alle opere (esempio un'opera biografica), la valutazione critica della stessa non ne deve venire influenzata.
Entrando in un museo, per esempio, molto spesso non si ha idea di come gli autori delle opere esposte abbiano vissuto la loro vita, e se pregavano tutti i giorni.
Durante il medioevo, ma specie nel rinascimento fino almeno alla controriforma, per esempio, un artista era spesso considerato al di sopra di una persona comune, e non furono rari i casi di perdoni papali di atti anche molto gravi. L'impunità era la prassi..
Quello che voglio dire è che se uno guarda un Caravaggio, non lega necessariamente la storia di omicidi e peccati legati all'artista in sé, ma, anzi, tutto ciò ne aumenta in qualche modo il fascino. Allo stesso modo un Benvenuto Cellini, o gli stupri legati alla Gentileschi, e chi più ne ha più ne metta...
La cosa della quale forse conviene parlare è come reagire di fronte a quelle opere che nascono proprio a causa di comportamenti che si disapprovano. Primo esempio che mi viene sono alcune fotografie anche molto famose scattate in momenti in cui magari il fotografo poteva aiutare piuttosto che scattare dietro la macchina fotografica. Da qui si aprono discorsi molto lunghi, legati alle singole foto, e alle intenzioni di ogni singolo autore in quel preciso istante, e in poche parole non se ne esce più.