It Stephen King
Ho provato tristezza all’ultima riga
Già sapevo mi sarebbero mancati i miei amici, e mi mancano
Per due giorni qualunque altra lettura è stata impossibile, la mia mente era ancora li
Derry e il suo incubo, storia maledetta di una città partorita dall’abisso
Questo gruppo di “perdenti” è la rappresentazione perfetta dell’infanzia, di quel momento della vita dove tutto è possibile, dove tutto è sopportabile, dove tutto finisce con una risata
Ogni personaggio è una caratteristica ben precisa dell’insicurezza, della debolezza, del disagio del sentirsi e dell’essere diverso dalla massa
I drammi familiari, il troppo amore e il troppo dolore all’interno delle case di quei sette ragazzi è la cosa che mi ha dato più tormento, molto più di It stesso
It è il male, è l’odio in ogni sua forma , è la prevaricazione, la violenza, la cattiveria cosmica che non so perché mi fa meno effetto, quasi l’avessi accettata come una parte indiscutibilmente presente dalla creazione stessa del mondo , inevitabile
Mi ha fatto più male invece il dolore più intimo, più personale
I terrori del singolo, le singole insicurezze, il senso di disagio, di non appartenenza , il non sentirsi adeguati ai propri sentimenti, il considerarsi perdenti
Subire i soprusi dei più grandi, il bullismo quotidiano, quello si che è il vero orrore
Come sempre accade, come sappiamo, è l’unione che rende forti
E’ sentirsi accettati, amati, che permette ad ognuno di noi di superare i propri blocchi e limiti
Questo hanno fatto questi meravigliosi, coraggiosi, irresistibili bambini e io li ho amati tutti, ognuno come una proiezione di me bambina, orgogliosa dei successi, emozionata per i batticuori
Insieme a loro ho vissuto poi il passaggio all’età adulta, la fine di quel tempo che sì, si dimentica, come se non fosse mai esistito, come se fosse un sogno che svanisce piano piano al risveglio…
Forse è proprio questo l’aspetto più inquietante, non si smette di essere piccoli tutto ad un tratto, con una grande esplosione, come uno di quei palloncini pubblicitari con gli slogan.
E un giorno ti guardi allo specchio e ti trovi a faccia a faccia con un adulto
Il bambino che hai dentro cola fuori, trapela come aria da una foratura in una gomma.
Ho sentito molto le storie nelle storie, mi hanno completamente rapita
King ha un modo di scrivere che a me risulta totalizzante
Ho fatto incubi notturni per quasi tutto il tempo di lettura, ho commentato a voce alta mentre leggevo in metro, ho avuto un senso di nausea vero e fortissimo in alcuni punti
Non ho mai visto il film, non so che effetto mi farà, dubito che si sia riuscito a portare su pellicola quell’enorme e meticoloso lavoro introspettivo
Mi incuriosiscono gli effetti speciali però, quello si, sperando che It nella sua forma di ragno non venga appiattito e banalizzato
Non ho amato moltissimo la fine, in più di una delle varie conclusioni, ma anche questa volta devo dire che King non delude davvero mai!
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