Faccio veramente cosí scrivo?
Era un giornata nuvolosa e il bus non arrivava.
Una luce illuminó i miei occhi: il mio (ex) Samsung Galaxy Next Turbo vibrava ripetutamente nella mia tasca.
La tentazione era troppo forte, ma lo colsi come avrei colto un qualsiasi fiore appena sbocciato e... lo sbloccai.
Arrivó il bus e lo rimisi a posto, nella tasca, senza controllare le motivazioni di quella vibrazione e iniziai a spintonare tutti affinché riuscissi ad accaparrarmi il mio posto preferito, ma l'autista era in numero 4, quello col dono dell'intelletto, quello che apre ogni volta la seconda portella. Oramai ero in fila verso la portella numero uno spintonando un bambino paffuto alto la metà mia, ma questo non importa in fin dei conti. Quello che importa è che il bambino paffuto ed alto la mia altezza fratto due si permise di rubarmi il mio posto preferito per poi appoggiare il suo zaino dei Power Rangers sul sedile vicino, segno inconfutabile di zona riservata o vietata. Mi sedetti ad un posto qualsiasi, forse con una di quelle vecchine gentili che vogliono stare dal lato del finestrino, non ricordo bene. Durante il tragitto i miei pensieri girovagavano sul bambino paffuto e alto la mia altezza fratto due quando d'un colpo, mentre lo immaginavo allo spiedo, sbranato dai lupi, pensai al gioco Lupus In Fabula, gioco di strategia in cui bisogna rogare cittadini da lupo e cercare lupi da contadino, quindi presi il mio telefono Samsung Galaxy Next Turbo e scrutai la persona posta dal lato del finestrino con fare sospetto digitando con fare furtivo la password poiché il blocca schermo conteneva materiale poco idoneo all'utenza e forse un poco pervertito. Andai subito sull'iconcina di Internet, scrutando attentamente la persona seduta dal lato del finestrino con fare sospetto affinché non vedesse lo l'immagine sullo sfondo dal contenuto molto non idoneo all'utenza e forse un poco pervertito. Quindi ora era il turno di navigare sulla rete e togliere le ricerche dal contenuto inidoneo all'utenza e forse un poco pervertito quando, ironia della sorte, quel tremore avvertito istanti prima sul marciapiede aspettando l'autobus si ripresentó: la sveglia suonó la melodia "Gotta Catch 'em All" e tutti gli individui del bus ebbero un sobbalzo: la persona vicino al finestrino, presa da un attacco isterico, incominció a urlare come l'indemoniata del film "L'Esorcista" sputando liquido verde dalla bocca, i cinque soggetti che erano soliti sedersi sugli ultimi cinque posti incominciarono a ballare, per quel che era possibile, il Can Can, invitando il primo soggetto che capitava loro a tiro, il bambino paffuto alto la metá esatta della mia incominció a rotolare per tutto il bus con fare sospetto mentre l'autista ebbe un attacco isterico e si alzó dal posto guida gridando "Mi fa schifo guidare, vado a ballare il Can Can".
Come logico che sia, il bambino paffuto alto la mia altezza fratto due, prese il possesso del mezzo e cominció a guidare sulla corsia di sorpasso a 220 Km/h. Il destino di tutti era segnato, saremmo morti ma una luce accecó i miei occhi: il mio telefono Samsung Galaxy Turbo Next ora raffigurava l'immagine delle gemelle nel corridoio del film "Shining"... non era un'immagine, era un universo parallelo!
Non so ancora constatare cosa successe dopo, ricordo solo che la mia vicina di posto era sotto di me e, quando mi risvegliai ero disteso su un pavimento di mattonelle bianche e nere, sembrava una scacchiera. Allora le due gemelle del film "Shining" comparvero dall'oscuritá. Mi esplicitarono che mi avevano salvato da una spiacevole catastrofe e che, se avessi voluto, avrei giocato con loro per l'eternitá ed io accettai.
I loro nomi ormai oramai sono ben noti: le gemelle del film "Shining" che mi salvarono dall'irriparabile catastrofe su quel pavimento che rassomigliava ad una scacchiera erano Merî e Joppa.