2017.10.24
Non mi sono mai fatta mancare
albe e tramonti
e tramontana
fra i capelli
a sparpagliare i pensieri
che ordini e conti,
mentre io li fondo e confondo,
creo e disfo, ci gioco
e figuriamoci se li ammutolisco.
La fiscalità delle attenzioni
come economia quotidiana
a costringermi equilibrista
fra calcoli e equazioni
che non voglio abitare.
E chiedo scusa se i miei
sorrisi fuori luogo
feriscono gli occhi,
è che soffocare il dolore fra i denti
ha insegnato alla bocca
a stridere di gioia,
è che il piombo della vita
lo metabolizzo in leggerezza.
E se il mio mondo precipita
io posso sempre volare,
o sciogliere le nubi in guazza
e col fango giocare
quando il cielo minaccia tempesta
e io non ho intenzione di affogare.
Ed è che
l'inseguire alibi
lo trovo da stolti,
io preferisco danzare nuda
fra le lune di tutti i miei volti.
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