2017.08.01
Lo squallore di un
momento che fa eco
nel temp'avanti
e addietro
mi scuote e mi squaglia
in modo tale
da far del gelo che mi culla
vittima del riscaldamento globale.
Come annegare in un sorriso
e guardare il mondo crollare,
il mio.
Se i fili della vita vibrassero
in accordi di comprensione,
la conoscenza sarebbe
saggezza e non rimedio.
Ma io resto vento che canta
tra foglie figlie della foresta,
fra letti di ghiacciai,
sui deserti della mia ragione e
tutti quei luoghi che vedrete mai.
Io batto il tempo dell'empatia
che come pioggia lava via
i detriti dai sopravvissuti
fra le macerie
di tutti i miei passati.
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