Né di Eva né di Adamo di Amélie Nothomb
Asobu, tu play
In giapponese tutto quello che non è lavoro si chiama asobu
Giocare, ossia non lavorare, ossia vivere
Giocare a vivere
Questa è la cosa che più mi ha lasciato il ricordo di questo libro
E' una di quelle cose piccole e inutili che però ti resta come un marchio
Mi è piaciuta tantissimo, o per o meno mi è piaciuta tantissimo la mia interpretazione :)
Tutto il romanzo mi è piaciuto molto
Le differenze di lingua e di abitudini, di pensiero, tradizione, comportamento
Sembrano, probabilmente sono, così profonde che è affascinante leggere di come si possano sempre trovare unione e compromesso
Mi è piaciuto moltissimo poi il viaggio sul monete Fuji , ma ancor di più il suo solitario, duro, rischioso, simbolico
Non so quanto ci sia di vero e quanto sia romanzato, ma credo che ci siano viaggi che spesso ho iniziato, e non so quanto io abbia trovato il coraggio e la capacità di finire veramente
Il finale poi lo trovo elegante
Molto, molto elegante
Credo di aver trovato un nuovo amore in Amélie Nothomb (e in chi me l'ha consigliata! :) )
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