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Death Note - Netflix


sigfried

Messaggi raccomandati

In principio erano  @N ™ ed @L Lawliet. Li devo taggare per ovvi motivi.

 

Avverto subito che ci possono essere degli spoiler. Non tantissimi, e nulla che chi conosce l'opera originale, non sappia già. Se non avete letto Delitto è Castigo, e non conoscete la storia, forse è meglio evitare di leggere.

Inoltre, ammetto che il Death Note Netflix sia solo un pretesto per esplicare le mie idee su cosa debba essere un remake, e il senso dell'arte. Ovviamente non ho la pretesa di essere esaustivo, né di essere nel giusto. Per cui mi piacerebbe soprattutto confrontarmi con voi, e sentire il vostro parare.

Dunque l'OT non è solo accettato, ma anche caldamente consigliato, se non obbligatorio.

Taggo un po' di persone, che storicamente la pensano diversamente da me. Ma mi piacerebbe sentire il parere di tutti.

@Mefy @kado' @Knaves @Lemon @absolute ... e non mi fa taggare più nessuno, amen.

 

 

Sono sempre stato dell’idea che remake e trasposizioni non debbano essere identici all’originale, perché la fruizione non aggiungerebbe niente sia alla storia che al divertimento dello spettatore, ma non deve mai, mai in nessun caso, tradire il senso dell’opera rifatta o adattata.

 

In altri termini, la trama può differire, i personaggi fare scelte diverse (esplorando le possibilità insite nella storia) ma la psicologia dei personaggi e il pensiero/morale/ideali dell’autore devono coincidere.

 

Fatta questa premessa, passiamo a Death Note di Netflix. E dico subito che mi sono bastati cinque minuti per definirlo una sc’chifezza, alla napoletana, che non merita visione.

 

E questo non per gli innumerevoli cliché e stereotipi che danno quella fastidiosa sensazione di déjà-vu e sciatteria; o per la regia a metà tra videoclip e film dell’orrore di serie B; e neanche per la sceneggiatura di cui bastano pochi dialoghi per far capire che gli autori ci hanno messo sette secondi per scriverla; o per la musica digestiva più che diegetica. No. Il motivo per cui ho smesso subito di guardarlo, è perché il Death Note non viene lanciato a caso sulla Terra da un annoiato Ryuk, ma vien fatto cadere proprio ai piedi di Light, e subito dopo, lo stesso Ryuk appare a Light (in una scena che definirla ridicola è farle un complimento) e lo obbliga a usare il quaderno, suggerendogli anche come uccidere.

 

Dunque, sin dall’inizio vediamo che Light è stato scelto da un fato ineluttabile, a cui non può opporsi. Questo lo assolve da qualsiasi colpa. E senza colpa non c’è giudizio né – soprattutto – condanna. Light fa l’unica cosa che gli è concessa. E quindi viene a mancare il libero arbitrio. L’opposizione. La ribellione. La volontà. Senza la possibilità di scelta, il giudizio diventa una preposizione senza senso. E senza giudizio, lo spettatore non può identificarsi, né fare il tifo a favore o contro: in altre parole, non può appassionarsi.

 

Tutto ciò tradisce il senso dell’opera originaria. Infatti, sia nel manga e che nell’anime, Light viene subito presentato come un ragazzo sveglio ma annoiato, intristito dallo squallore del mondo, dalle sue brutture, un mondo che definisce schifoso; trova il Death Note per caso; e a quel punto si chiede se ha il diritto di uccidere dei parassiti.

 

Non è, quello di Light, un pensiero nuovo e originale. C’è stato Raskol'nikov, in Delitto e Castigo di Dostoevskij. Raskol'nikov si chiede se un uomo di un’intelligenza superiore ha il diritto di uccidere chi considerava inferiore. Light fa la stessa cosa. Ciò che differenza i due è il fine. Raskol'nikov uccide per un interesse personale. Light lo fa per creare un mondo migliore. Non solo; ci sono altre differenze. Raskol'nikov mentre fa calare l’ascia sulla vecchia usuraia, si rende conto di oltrepassare un confine da cui non si può tornare, perché riconosce la sacralità della vita. Light non riconosce questa sacralità, e davanti all’ammonimento di Ryuk, che l’avverte che a chiunque usi il Death Note sarà riservato un destino crudele, ne rimane impassibile. Anche l'epilogo di Raskol'nikov e Light è diverso. Raskol'nikov intraprende un’isterica odissea fatta di rimorsi e allucinazioni, un viaggio nel degrado e nella colpa, fino a ricevere il castigo, che non è lo sconto della condanna, ma l’aver preso coscienza della colpa. Light ben presto perde di vista il suo nobile, se pur folle, ideale, e pur di non prendere coscienza della colpa, arriva ad uccidere innocenti o chiunque sia per lui un ostacolo.

 

Tuttavia il paragone non è forzato. Se ho accostato uno dei più grandi romanzi di sempre a un manga, è perché, come detto, entrambi rispondono, o tentano, alla domanda che ognuno di noi si è fatto: l’uomo ha il diritto di uccidere?

 

Partendo dalla stessa domanda, si hanno due risposte diverse, due protagonisti diversi, due storie completamente diverse. Nel film di Netflix viene a mancare tutto questo. Ogni sovrappiù di senso viene eliminato da una scelta di sceneggiatura che trasforma l’intera opera in un banale duello intellettivo tra Light ed L, infarcito di morti alla Final Destination.

 

Non so se il film Netflix abbia una trama interessante e come si sviluppi successivamente. Neanche mi interessa. Per assurdo potrebbe avere una trama geniale, più divertente dell’originale. Ne dubito, ma anche in quest'ipotesi non resterebbe che una sterile trama. E già dai tempi di Omero, si sapeva che tutte le possibili trame erano state già sperimentate. Ciò che rende un film, una serie, o un romanzo, meritevole del tempo speso, sono le domande implicite che l’opera scaturisce, domande che non devono fornire risposte (l’arte non dà mai risposte) ma fornire nuove domande, per vedere la realtà illuminata da nuova luce e scoprire cose che prima ci sfuggivano.

 

In sintesi: Netflix ha perso una grande occasione per sperimentare qualcosa di nuovo partendo da una "domanda vecchia", e voi non perdete tempo a guardarlo :D

Modificato da Jace
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Scusate se disturbo, ma prima di trovare la voglia di leggere il megapost vorrei capire se il titolo è messo un po' a caso o se per avere interesse e partecipare alla discussione bisogna aver visto il death note di Netflix (così mi evito spoiler :D )

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4 minuti fa, Lemon said:

Scusate se disturbo, ma prima di trovare la voglia di leggere il megapost vorrei capire se il titolo è messo un po' a caso o se per avere interesse e partecipare alla discussione bisogna aver visto il death note di Netflix (così mi evito spoiler :D )

 

Neanche io l'ho visto, solo i primi cinque minuti :D

Se conosci l'anime o il manga, non c'è spoiler.

 

 

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6 minuti fa, sigfried said:

 

Neanche io l'ho visto, solo i primi cinque minuti :D

Se conosci l'anime o il manga, non c'è spoiler.

 

 

Da fan di @absolute mi sento in dovere di aggiungere anche "se conosci Delitto e castigo" ;)

 

Rispondo perché taggata, anche se non ho mai saputo niente di arte né di critica, sono sicura che tanti altri qui possono supplire alle mie mancanze e potrete dimenticare facilmente le mie due idiozie. Se hai visto solo due minuti come sai che non abbiano sfruttato l'espediente della costrizione, stravolgendo l'idea originale, per proporre al pubblico un interrogativo diverso, come ad esempio se sia giusto accettare qualcosa solo perché ci è stato ordinato?

O la colpa  di questo riadattamento è aver tradito la storia da cui è stato ispirato? A me non piacciono i riadattamenti in generale perché sono nostalgica e mi infastidiscono i cambiamenti, ma se proprio deve essere fatto non può neanche essere identico al precedente o non avrebbe senso di esistere, per cui tanto vale che tenga solo una base e modifichi tutto il resto, mi vien da pensare.

In realtà non ho idee precise al riguardo, mi servono almeno un paio di pagine di commenti altrui, non sono manco sicura di aver capito il quesito, ma quel dannato tag mi faceva sentire in dovere di rispondere.

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35 minuti fa, Lemon said:

In realtà non ho idee precise al riguardo, mi servono almeno un paio di pagine di commenti altrui, non sono manco sicura di aver capito il quesito, ma quel dannato tag mi faceva sentire in dovere di rispondere.

 

ahahahah, nessun obbligo. Però mi fa sempre piacere quando esprimi il tuo pensiero.

Più che un quesito era un invito aperto a chiunque a parlare di cosa pensano dei remake, reboot, e cosa un'opera debba trasmettere, se una morale, un insegnamento, un pensiero, un dubbio, una domanda, o del semplice intrattenimento.

 

36 minuti fa, Lemon said:

Da fan di @absolute mi sento in dovere di aggiungere anche "se conosci Delitto e castigo" ;)

 

Davo per scontato che tutti conoscessero la storia, come Moby Dick :D Però correggo subito.

 

39 minuti fa, Lemon said:

Se hai visto solo due minuti come sai che non abbiano sfruttato l'espediente della costrizione, stravolgendo l'idea originale, per proporre al pubblico un interrogativo diverso, come ad esempio se sia giusto accettare qualcosa solo perché ci è stato ordinato?

 

Cinque minuti. Forse sette :D

Nel manga e nell'anime Ryuk afferma più volte di essere totalmente indifferente sull'uso che gli umani fanno del Death Note, e non c'è alcuna ingerenza da parte sua. Nel film Netflix Ryuk ordina a Light di uccidere, addirittura gli passa la penna. Quindi viene già tutto stravolto.

Sulla seconda parte della domanda, forse in un altro contesto la potrei anche prendere in considerazione come quesito posto dagli sceneggiatori, ma se un essere sovrannaturale alto due metri e mezzo, brutto come la morte, appare dal nulla e ti ordina qualcosa, non credo che ci sia molta possibilità di scelta. Per cui come faccio a condannare qualcuno che non ha aveva scelta?

 

In realtà la possibilità di condannare il Light di Netflix, c'è. Prendo a modello l'Iliade. Nell'Iliade non ci sono colpevoli. Il fato, chiamato Ananke, la rete, era persino più potente del volere degli Dei. Tutto era già destinato. L'eroe omerico non è un uomo comune, è staccato dalle cose; usa le cose e le persone, e non conosce responsabilità; non si limita al necessario, ma infrange tutti i limiti; ritiene bello quello che gli piace e giusto ciò che gli fa comodo. Però l'eroe omerico subisce la colpa quando compie azioni senza accorgersene. L'inconsapevolezza è la grande colpa che condanna gli eroi omerici.

Se nel film Netflix, Light venisse condannato perché ha ucciso senza essere consapevole dei suoi atti, avrebbe ancora senso vederlo. Ma dubito che gli sceneggiatori volessero darci una chiave di lettura simile, per due ragioni:

1) Con l'avvento di Platone, saccheggiato poi dal cristianesimo che l'ha fatto conoscere a tutti, l'occidente ha una visione della colpa moto diversa dalle storie omeriche.

2) Il Light di Netflix mi sembrava abbastanza consapevole di cosa stesse facendo.

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Senza arrivare a Omero, io pensavo ai soldati che commettono atrocità nell'esecuzione di un ordine, non so se sia l'inconsapevolezza a determinare la colpa, chi si rende conto di quel che fa non è a maggior ragione responsabile? E in questo caso se a dare l'ordine è una divinità il conflitto è ancor più interessante, no? Le divinità possono sbagliare? E' più giusto rispettare il loro potere o la nostra personale morale? Si può mettere in dubbio la giustizia divina?

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Ho citato Omero perché nelle sue opere c'è un modo di vedere e giudicare che non ci appartiene più. Platone è stato il primo a dare un nuovo modo di vedere, e da allora ci si è sempre più allontanati da Omero seguendo una linea retta tracciata dai filosofi. Qualche deviazione c'è stata, e penso a Schopenhauer, che guardava ad oriente, ma era un caso isolato, e soprattutto falso, visto che ragionava da occidentale usando parole di una cultura a lui completamente aliena.

Dico questo, perché anche se non tutti hanno studiato filosofia, il pensiero dei filosofi è arrivato a tutti, cambiando il modo in cui giudichiamo la realtà. Un pastore di capre non saprà mai cosa ha detto Novalis, forse non l'ha mai sentito nominare, ma ritiene l'amore, i sentimenti, un valore perché il romanticismo questo ha insegnato a tutti, ed è ora una conoscenza comune.

Quello che ti chiedi, è stato affrontato diverse volte. L'esempio più lampante è quello del nazismo. Un'intera nazione ha ucciso e odiato senza quasi un perché. Erano tutti mostri assassini? Impossibile. Cosa li ha spinti? La paura? non credo. Il fatto che non avevano scelta, li assolve?

Hannah Arendt ne dà una risposta, ma ammetto di non conoscere bene il suo famoso libro La banalità del male, per cui evito di dire sciocchezze. Ci hanno provato anche altri, a dare risposte.

A modo suo, anche uno zio di mio padre, diede una risposta, aveva fatto la guerra, e aveva ucciso due sole persone, o credeva di averle uccise, e alla domanda se si sentiva in colpa, rispondeva neutro: era la guerra. Poi non so se dentro covava pensieri diversi. Penso che scatti un meccanismo di rifiuto.

 

Quello che dici, quindi, ha molto senso. Se il film volesse porsi questo quesito, interrogando lo spettatore, sarebbe senz'altro una motivazione valida per vederlo. Però non credo che gli sceneggiatori volessero porre questa domanda. Anche se, è solo una sensazione, essendomi fermato prima :D

Modificato da sigfried
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15 ore ago, sigfried said:

Neanche io l'ho visto, solo i primi cinque minuti :D

Se conosci l'anime o il manga, non c'è spoiler.

Non ho letto nulla perché troppe lettere. Ma se hai visto 5 minuti, sei fortunato. E' la merda totale, non che avessi grande aspettative, ma è stato addirittura peggio di quanto mi aspettassi. L'ho visto fino alla fine solo per vedere a che livelli di bassezza riuscisse ad arrivare. Sono anche d'accordo col fatto che volessero creare degli eventi nuovi e non riprodurre più o meno fedelmente il manga/anime, ma la cosa che mi ha deluso di più è che

 

Spoiler

hanno completamente distrutto le personalità dei personaggi, rendendoli tutti (in particolare Light ed Elle) delle checche e sono stati anche in grado di "cambiare" il funzionamento del Death Note (guardate il caso di Watari che una volta scritto nel DN la sua morte in 2 giorni, in pratica Kira può praticamente "controllarlo" telefonicamente e del fatto che una volta sola una persona scritta nel DN può non morire se la pagina viene bruciata).

 

Quindi niente, non vi perdete niente a non vederlo, anzi se qualcuno non ha letto/visto il manga/anime meglio che non lo veda, che altrimenti si fa un'idea completamente diversa di cos'è.

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Più che remake/adattamento, definirei il Death Note di Netflix come un requel.

Hanno ripreso la figura del detective stravagante avvolto nel mistero della propria identità e l'idea del giustizialismo sommario perpetrato tramite il quaderno sovrannaturale. Per il resto non vi sono altri legami con la serie originale, e non penso abbia senso stare a rimarcare ogni minima differenza tra le due opere, nella forma o negli intenti che siano. Limitiamoci all'essenziale.

 

Spoiler

 

Il Death Note non è il Death Note.

The human whose name is written in this note, shall die. Maybe.

Probably. Some day... of old age.

 

Ryuk non è Ryuk

Da semplice shinigami annoiato, cinico spettatore mangiamele, è diventato una forza paranormale, minacciosa e ben poco superpartes.

 

Light Turner non è Light Yagami.

È orfano di madre. Più che da un mix di egomania, arroganza e noia, la sua avversione per i criminali è alimentata dalla tragedia familiare. È un adolescente, quindi per quanto alleggi sopra la media pensa comunque col pisello. L'attore che lo interpreta è un cane. In un secondo momento risulta manipolato e minacciato da Ryuk, dunque viene a mancare la condizione di carnefice autoindotto, che si traduce inevitabilmente in una mancanza di polso/eccesso di scrupoli. (NB: in quanto a caratterizzazione lo trovo quasi più sensato del Light originale).

 

L non è L. O forse sì.

Pare una fusione tra L stesso (si espone in prima linea), Near (sembrerebbe più interessato a sconfiggere Kira che a fermarlo) e Mello (perde le staffe abbastanza easy). 

 

 

Pure ignorando l'esistenzadella fonte, la sceneggiatura rimane al 89% mediocre. Regia con alti e bassi. La colonna sonora non mi è sembrata niente male.

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2 ore ago, kado' said:

Più che remake/adattamento, definirei il Death Note di Netflix come un requel.

 

è la prima volta che sento questa parola, e al di là del significato letterale, non so precisamente cosa intenda. Forse: uso gli stessi personaggi, lo stesso titolo, per non perdere i fan, ma poi faccio come voglio e lo giustifico con una parola che in definitiva non vuol dire niente? e meno talento ho, più faccio di testa mia?

 

Spoiler

Ma se Light non è Light (manco avevo capito che si chiama Turner di cognome), Ryuk non è Ryuk, L non è L, il Death Note non è il Death Note, perché non fare a questo punto una storia completamente nuova, senza un solo richiamo all'originale, se non la costante di un quaderno in cui il nome di chi viene scritto morirà, ma con protagonisti diversi? Sarebbe stata una variazione sul tema. Avrebbe avuto senso, qualsiasi cosa avessero inventato. Sarebbe stata ricca di possibilità narrative inesplorate.

 

 

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1 ora ago, sigfried said:

 

è la prima volta che sento questa parola, e al di là del significato letterale, non so precisamente cosa intenda. Forse: uso gli stessi personaggi, lo stesso titolo, per non perdere i fan, ma poi faccio come voglio e lo giustifico con una parola che in definitiva non vuol dire niente? e meno talento ho, più faccio di testa mia?

 

  Spoiler

 

 

 

Il requel sta al film come il reboot sta alle saghe cinematografiche.

Rimane l'ossatura, il resto si può togliere /modificare in base all'incazzosità dei fan.

 

Così come i film giapponesi si rivolgevano ai lettori del manga, il film mira palesemente al pubblico giovanile yankee.

Se avessero voluto esplorare diverse linee narrative penso che lo avrebbero fatto. Lo scopo era semplicemente di incastrare entrambi i target. Infatti se lo abbiamo visto e/o ne stiamo parlando è perché il titolo è Death Note, ed i personaggi principali si chiamano Light e L.

 

2 ore ago, ~ Josephine said:

Se devo essere onesta, al massimo può essere definito un requiem.

Nel senso che sto ancora pregando che nessuno più si ostini a fare remake abbozzati di DN.

Smettetela, vi prego.

 

Eppure è uno dei manga più trasponibili che ci siano.

Certo se gli americani sapessero fare i remake avrebbero un re e una regina.

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11 ore ago, kado' said:

Il requel sta al film come il reboot sta alle saghe cinematografiche.

Rimane l'ossatura, il resto si può togliere /modificare in base all'incazzosità dei fan.

 

Allora avevo capito bene.

 

11 ore ago, kado' said:

Così come i film giapponesi si rivolgevano ai lettori del manga, il film mira palesemente al pubblico giovanile yankee.

 

Allora quando dico che i giovani americani sono dei mentecatti, ho ragione.

 

11 ore ago, kado' said:

Se avessero voluto esplorare diverse linee narrative penso che lo avrebbero fatto. Lo scopo era semplicemente di incastrare entrambi i target. Infatti se lo abbiamo visto e/o ne stiamo parlando è perché il titolo è Death Note, ed i personaggi principali si chiamano Light e L.

 

Questo non lo so.

Per esplorare nuove linee narrative ci vuole del talento. Se uno scrive una sceneggiatura, e qui spoilero, un dialogo come quello tra la ragazza e il bullo, che più o meno fa così "lascialo andare brutto scemo" "come mi ha chiamato?" (i cattivi nei film di serie B sono sempre tutti duri di comprendonio, o sordi, o pensano di essere minacciosi facendosi insultare due volte, boh) "brutto scemo, ti ho chiamato brutto scemo" e poi arriva light che per salvare la ragazza dice al bullo "ti hanno bocciato due volte vero?" e la ragazza ride come se fosse la battuta più divertente del mondo, quando il bullo chiede spiegazioni, Light dice che non può essere toccato, e il bullo gli tira un pugno, Light sviene ma poi non ha neanche un livido, e scompaiono tutti, anche la ragazza, io mi faccio l'idea che lo sceneggiatore abbia le stesse capacità di scrittura di una scimmia, e presupporre che potesse tirare fuori qualcosa di buono, è arduo da credere.

 

Ad ogni modo, a me il Death Note originale neanche piace più di tanto. Ci sono molte cose che trovo ridicole, forzate, banali. Ma al di là di questo, c'era un'idea di fondo molto potente, sia a livello narrativo, che filosofico. Per questo ho fatto il paragone con Delitto e Castigo. Perché riconoscevo, nel Death Note originale, questo suo punto di forza, e ho trovato giusto rendergli omaggio.

Il senso del post, poi, era principalmente conoscere il vostro punto di vista sui remake in generale, se vadano fatti o meno, e se sì, come. Personalmente, remake e adattamenti, per vanno bene. Ma alla condizione sopra espressa, ovvero che mantengano intatta l'anima dell'opera, e che cerchino di dare una chiave di lettura diversa.

Il vantaggio di un remake e/o adattamento non si esaurisce a questo, ma dà la possibilità di conoscere più opere a tutti.

Ma ci sono anche dei problemi, e quelli che reputo più pericolosi sono, uno, la sciatteria nella trasposizione, specie quando segue le mode del tempo per andare incontro al pubblico, che contribuisce a rendere il panorama artistico sempre più piatto, e sempre più verso la mediocrità, e due, che un autore di un romanzo (per un manga è già diverso) scriva con lo scopo precipuo di ridurre cinematograficamente la propria opera: e di esempi di romanzi che sembrano sceneggiature, e valgono meno di una tacca da falegname per mettere in piano il tavolo, in questi ultimi anni ne abbiamo a iosa.

 

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On 30/8/2017 alle 16:50, Dante said:

Non l'ho ancora visto, ma questa volta hanno letto il manga o guardato l'anime, oppure hanno fatto come nel caso dragon ball evolution e hanno letto solo il titolo dell'opera e la sinossi?

Caro Dante del passato, perché ti è venuto in mente di vedere il film?

Ok, sei un  fan di Death Note, ma sapevi che non sarebbe stato all'altezza, che avrebbero stravolto tutto e per lo più male.

Sapevi che si sarebbero susseguiti errori logici e incongruenze nel film stesso, senza prendere in considerazione quelli inerenti l'opera originale che altrimenti facciamo notte.

Sapevi che avrebbero fatto scelte stilistiche pessime, sulla scia di un final destination di serie c.

Sapevi che avrebbero raccontato personaggi che... non ho più voglia.

Sappi che sei un masochista, Dante del passato.

Con affetto, il Dante del presente.

O del futuro rispetto a te.

Vabbé ci siamo capiti, ciao.

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On 31/8/2017 alle 11:57, sigfried said:

Per esplorare nuove linee narrative ci vuole del talento.

 

Un sequel che esplora nuove linee narrative senza violare le regole del manga è Light Up The New World

Alcune scelte nel finale appaiono un po' forzate, ma nel complesso è passabile.

---

 

What The Original Death Note Creators Really Think About The Netflix Remake

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Un'ora fa, kado' said:

Un sequel che esplora nuove linee narrative senza violare le regole del manga è Light Up The New World

Alcune scelte nel finale appaiono un po' forzate, ma nel complesso è passabile.

 

Se è quello in cui alla fine

Spoiler

masori (o come si chiama) e L riescono a fregare Light, l'ho visto, e sì, sono d'accordo, volevo anche scriverlo in un messaggio ma poi me ne sono scordato, o l'ho tagliato perché avevo scritto anche troppo. In realtà manco mi ricordo bene com'era, tranne che il finale aveva un epilogo diverso, e la scelta, al di là della resa artistica, mi piacque molto. In pratica ha fatto quello che ho sostenuto negli altri massaggi.

 

 

Un'ora fa, kado' said:

What The Original Death Note Creators Really Think About The Netflix Remake

 

Mi appello al mio scarso inglese, per sperare di aver tradotto male. Che qui siamo ben oltre i livelli di prostituzione intellettuale, qui siamo a prostituzione della disonestà. Quanti soldi ha dato Netflix.

Lo dissi un paio d'anni fa nell'altro forum: Netflix distruggerà la qualità. Prodotti osceni pubblicizzati da recensioni pagate.

 

2 ore ago, Dante said:

Caro Dante del passato, perché ti è venuto in mente di vedere il film?

Ok, sei un  fan di Death Note, ma sapevi che non sarebbe stato all'altezza, che avrebbero stravolto tutto e per lo più male.

Sapevi che si sarebbero susseguiti errori logici e incongruenze nel film stesso, senza prendere in considerazione quelli inerenti l'opera originale che altrimenti facciamo notte.

Sapevi che avrebbero fatto scelte stilistiche pessime, sulla scia di un final destination di serie c.

Sapevi che avrebbero raccontato personaggi che... non ho più voglia.

Sappi che sei un masochista, Dante del passato.

Con affetto, il Dante del presente.

O del futuro rispetto a te.

Vabbé ci siamo capiti, ciao.

 

Cioè, e secondo te, io sono fesso che mi son fermato dopo cinque minuti?

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3 minuti fa, L Lawliet said:

Ahahah questa cosa fa troppo ridere, non posso mai credere che abbiano detto quelle cose. Beh al netto dei soldi, ma c'è sempre un limite alla decenza, dai...

 

Stai dicendo che il mio pessimo inglese che - e lo ricordo - si limita a I love you dopo la quarta birra e solo in presenza di - almeno - una terza, ha tradotto bene?

Bah, neanche più l'ignoranza, può salvarmi.

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2 ore ago, Dante said:

Caro Dante del passato, perché ti è venuto in mente di vedere il film?

Ok, sei un  fan di Death Note, ma sapevi che non sarebbe stato all'altezza, che avrebbero stravolto tutto e per lo più male.

Sapevi che si sarebbero susseguiti errori logici e incongruenze nel film stesso, senza prendere in considerazione quelli inerenti l'opera originale che altrimenti facciamo notte.

Sapevi che avrebbero fatto scelte stilistiche pessime, sulla scia di un final destination di serie c.

Sapevi che avrebbero raccontato personaggi che... non ho più voglia.

Sappi che sei un masochista, Dante del passato.

Con affetto, il Dante del presente.

O del futuro rispetto a te.

Vabbé ci siamo capiti, ciao.

Perchè sotto sotto ti piace il trash.:prrrr:

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Ci sono rimasto anch'io alle dichiarazioni. Solitamente gli autori delusi dalle trasposizioni delle proprie opere, se non sbraitano contro (mi sovviene come esempio Alan Moore), si limitano al silenzio (in questo caso penso a Martin che con la scusante del libro ha dichiarato di non seguire più GoT).

 

Va però detto che i giapponesi sono un popolo a parte. In fatto di marketing sanno essere molto artificiosi.

Può anche darsi che abbiano intascato, o che siano stati costretti dalle case editrici. Ci sta pure che si siano esaltati all'idea di una produzione Hollywood. O magari, banalmente, che abbiano gusti di merda.

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Moore non fa testo, come dicono gli Honest Trailers, crede nel dio serpente!

Che in parte ha ragione, a lamentarsi degli adattamenti, ma secondo me fa parte del suo personaggio, il lamentarsi.

 

La cosa spaventosa è che ho appena letto che Ryuk era interpretato da Willem Dafoe, che per sua ammissione, ha interpretato il personaggio senza conoscere l'opera originale.

Modificato da sigfried
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Oggi leggevo i commenti sotto l'inserimento (sulla loro pagina Fb) del film sottotitolato di Death Note su serietvsubita. 

La gente scriveva roba tipo: 

"Vi prego coloro che non l'hanno visto, non guardatelo."

"I veri fans non lo devono guardare!"

"Perdete la vostra ora e mezza a fare altro..."

 

E' possibile che faccia così pena questo film? Come mai così tante critiche?

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