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    Benvenuti nel club dedicato al Cineforum, la piattaforma di LIF che consente di guardare film, trasmissioni e serie tv in compagnia di altri utenti. 

  1. Novità in questo club
  2. Shogun è una serie ben strutturata e sicuramente piacevole. Una produzione di alto livello e sì, il tema dello shock culturale è fino ad ora la parte più interessante. Per il resto è una vicenda costruita su una pila di topoi onesti ma da mestieranti della sceneggiatura.
  3. Penso che le somiglianze tra GoT e Shogun si fermino al budget e alla cura del reparto costumi. Cosa che tra l'altro trovo confortante dal momento che il paragone mi ha sempre causato più ansia che eccitazione (visto l'epilogo non mi manca per nulla l'ossessione per le scene shock a fine episodio). L'impressione iniziale era che on Shogun avessero optato per un cast similmente corale, ma si viene smentiti dopo pochi episodi. Riguardo al contesto feudale trovo molto riuscito il tema dello shock culturale, quindi se l'interesse verso la storia ruota attorno a questo aspetto (e meno ai sotterfugi tipo House of Cards), è una serie che sento di consigliare.
  4. Sulle nottate (ma anche i pomeriggi) a nerdare loro sono dei dilettanti se ripenso a me alla loro età (almeno io cercavo di finire le missioni di Morrowind da vampiro il che non è proprio semplicissimo) ma a parte questa divagazione, ne aggiungo un'altra, riguardo mia nonna non ho dubbi lei mi considerei una brava donna e mi fa piacere lo pensi tutto sommato. Tornando a cose serie, trovo come te fondamentale impegnarsi al massimo nel proprio lavoro, poi se non dovessi comunque riuscire a lasciare il segno per questi ragazzi avrò in ogni caso ottenuto delle piccole vittorie e cercherò di tenere a mente quelle. Sulla diversificazione mi trovi d'accordo: a scuola abbiamo iniziato l'orto, siamo al secondo giro di piantine (schiattate) in semenzaio, ma anche questo è un'insegnamento. La settimana prossima inizio delle piccole sessioni di uncinetto con due ragazzi e poi (forse) i lavori di sistemazione della biblioteca, dubito vedranno tanta natura ma icertamente mangeremo tanta polvere e ragni a merenda.
  5. Si può però aprire u na discussione su Shogun Ho potuto guardare solo un episodio, per me i lunedì sono sempre un po' offlimits. Vorrei recuperare gli episodi passati (mi sono inserita all'episodio 6), sempra un GoT giapponese. Può avere senso dargli una possibilità, visto che al momento non sto seguendo alcuna serie. Ripley non lo conosco, ci butto un occhio. Grazie Potrebbe anche essere inserita tra le proposte della settimana insieme a Shogun, se qualcun altro è interessato. Edit: la discussione su Shogun c'è già
  6. Sono d'accordo. Io credo che su un certo stile ci marcino ormai un po'. Oppure che sia quello, canonico, ma il tempo e i gusti sono cambiati. Le metafore alla giapponese non mi prendono più particolarmente bene. State guardando anche Shogun, vero? Che ne dite? E senza spammare una discussione nuova in serie tv: Ripley. Eccezionale. Non l'ho ancora finito ma finisse pure con un monologo di un comico di Lol, il giudizio è comunque quello. Bellezza dell'immagine. Regia d'altri tempi. Luci e ombre in ogni senso. Intertesto. Profondità. L'ho iniziato senza aver sentito nulla e temevo una fetecchia tremenda. Invece supera i due adattamenti (Delitto in pieno Sole, il primo, 1960) e non faccio paragoni col testo, perché sarebbe assurdo comparare ceci con fagioli.
  7. Nulla di straordinario. Ringrazio per la visione ma non è qualcosa che riguarderei
  8. Insomma avete visto Suzume. Il monte sta sempre lì per un accordo con le mele. E la tristezza per far vendere fazzoletti di carta.
  9. Non devi perdere la speranza glu. Ripeto 2 cose: 1) te devi in ogni caso cercare di fare al meglio il tuo lavoro (dove cmq il meglio è anche non essere immersa totalmente dal lavoro, perché lavorare bene significa anche fare pause, altrimenti vai in burn out), dopodiché spesso le cose sono più grandi di noi, esistono un sacco di dinamiche che non possiamo controllare, dobbiamo solo prendere uba barca a vela e rrmare a caso durante uba tempesta, quindi sentiti leggera come un filo d erba se alla fine tutti i tuoi studenti andranno sulla cattiva strada (che ancora non è chiamata mente non definita). Dopodiché, tutti noi, o per lo meno io, abbiamo fatto le nostre nottate nerd, pensa che appunto io e te ci conosciamo perché siamo iscritti ad un gioco online dove ci si uccide e mentre a vicenda, e incita all uso della menzogna, pensa te, cosa penserebbe tua nonna di te? Quello che a me preoccupa di più dei giovani è che molti hanno perso qualsiasi capacità motoria e sociale. Non che io sia un campione eh, probabilmente tra i miei coetanei ero tra le retrovie, ma almeno noi giocavamo in giardino a salire su tra gli alberi e a saltare le reti oer andare a riorendere il pallone. Ora vedo i miei nipotini con madri iper protettive (che li proteggono da cosa poi? Da sbucciarsi un ginocchio?) Che stanno vita Natural durante a rincoglionirsi davanti al tablet. Per carità lo faccio pure io eh, ma come insegnano i fuffaguru, per guadagnare bisogna diversificare, e mi eincoglionisco sia davanti al tablet che davanti ad un pallone che all aria aperta cambiando la ruota di una bici sgonfia. Il contatto con, boh, non vorrei essere troppo brutale, ma, con qualche eccezione, nel vecchio mondo catto comunista aristotelico tolemaico, giravano due detti, uno era tanto va la gatta al lardo che le viene il colesterolo, la seconda era che tira di più un pelo che un carro di buoi. Quindi a volte, i giovani ragazzi, quando incontravano una ragazza tutta acqua e sapone casa e chiesa, per impressionarlo diventavano anche loro tutti casa e chiesa, e si sa, che se si segue pedissequamente i sacri insegnamenti della Chiesa Cattolica, si va in Paradiso, e te sarai ben contenta di questo. A sto punto forse meglio drogarsi? Ai posteri l ardua sentenza
  10. Grazie per la visione. Per la cronaca abbiamo visto un anime ambientato in jappone dove c'è sempre il monte fuji (penso sia una specie di legge non scritta, dove se non metti il monte fuji non sei un anime japponese certificato con tutte le conseguenze del caso), ovviamente l ho seguito a spizzichi e bocconi quindi non ho capito nulla (non l avrei capito nulla anche se lo avessi seguito con attenzione), ma c'è anche un simpatico gatto parlante e una sedia con 3 gambe e ha un che di full metal alchemist (probabilmente le similitudini le ha viste solo la mia testa). Se non avessi avuto sonno avrei visto anche la fine
  11. Ci sarebbe qualcuno per venerdì sera? @ Utente (Cineforum)
  12. Mancava in lista e poi è uno di quei film che di tanto in tanto riguardo volentieri
  13. Questo non te lo so dire. Molti di loro passano la nottata online, tra giochi e cazzate. Una buona parte non legge libri, di nessun tipo, nemmeno il bugiardino della Tachipirina per sbaglio. Il contatto con la...cosa? :D
  14. @Glutammato ma sono così annoiati a 12/15 anni??? Non è che, butto a caso è, che sia depressione o troppa dipendenza da tablet/cellulari? Bisorrebbe farli riprendere il contatto con la natura e fargli piacere partner con argento vivo addosso
  15. Gummo? Cosa abbiamo fatto di male?
  16. Lista aggiornata: • Gummo • Arca Russa
  17. Sì questo è innegabile, affrontare dati argomenti quando ci si sta ancora plasmando può indirizzare lo sviluppo verso una consapevolezza più completa. Ma come hai detto resta molto complicato, perché il punto da non perdere di vista è che l'interpretazione deve essere autonoma, non deve essere un "ora ti mostro cosa è giusto". Perché in un mondo ideale ognuno dovrebbe arrivare tramite induzione personale ed indiretta a maturare il proprio concetto di "bene". O di "male". Comunque è una discussione molto interessante così come anche tutte le considerazioni di @Glutammato Vi ringrazio.
  18. Intanto parto da qui e rispondo con un: non lo so, dipende va valutato attentamente il contesto e il soggetto. Quando a fronte di problematiche relative ad aggressioni in classe, da parte di alcuni studenti nei confronti di coetanei e non, con relativi progetti legati ad affettività (percorso agghiacciante e ridicolo promosso dalle ats locali) e violenza di genere già avviati, ci si è posti con il corpo docente, la possibilità di radunare soggetti problematici e non per la visione di un titolo scelto ad hoc ci ho riflettuto e sto acnora cercando quale possa essere la soluzione migliore. Dopo la visione di American History X sono abbastanza certa non avrebbe avuto gli effetti auspicati sul pubblico in questione, a mio parere. Immagino già chi, senza troppi intoppi, avrebbe trovato terreno fertile per continuare a giustificare le proprie azioni, in contesto scolastico come altrove. Mi lascio comunque un margine di dubbio, ma non sono disposta a scommetterci su. La visione del titolo scelto andrebbe poi seguita da un'attenta analisi, condotta in maniera quasi impeccabile da un docente di cui loro si fidano e di cui hanno stima. Il percorso non può essere la solita restituzione con temino. Serve che ci si guardi davvero e si parli apertamente e se ne continui a parlare, più volte, da qui alla fine dell'anno. Che la questione non venga mai accantonata davvero, ma che venga ripresa su più fronti ovvero da angolazioni diverse, cercando di indurre una riflessione. Come docente posso farlo certamente, ma il contesto estremamente povero di alternative culturali non mi è certamente di alcun aiuto. Molti di loro sono profondamente annoiati, sono così annoiati dalla vita e dalla routine che non sono in grado nemmeno di immaginare ci possa essere un'alternativa. Mi trovi in ogni caso d'accordo, il docente dovrebbe stimolare lo studente ad un comportamento rispettoso, la retta via non so quale sia, nemmeno io. In questo caso però Cameron è un "padre" a tutti gli effetti. Non è un caso che Derek si avvicini a lui (e che per certi versi si lasci avvicinare) poiché ritrova in lui la figura che del defunto padre. E qui torniamo all'educazione familiare @K.limitededition, giusto? Lo standard lo sappiamo tutti, è comodo. La sfida è quella di educare alla diversità nel rispetto reciproco. Le criticità maggiori potranno sì venire dalla famiglia, ma non solo, i modelli da cui prendere ispirazione ambo le parti con comportamenti devianti (o negativi) oppure positivi, sono già intorno ai ragazzi. Ma la questione per me fondamentale è la qualità dello sguardo, che tempo dedichiamo all'altro? che cosa approviamo degli altri e che cosa disapproviamo? Ma spesso e volentieri se guardiamo all'altro lo facciamo nella maniera più semplice a noi concessa in questo momento attraverso un'osservazione statica, distaccata e falsata. Ma tornando al film: Derek non viene scelto a caso, ha una visione perfetta dell'idealogia che va professando, non a caso mette insieme e raduna un gruppo di nazistoidi e finisce per diventarne il leader sul terreno di gioco. Ma saranno proprio le suee ferre convizioni a farlo vacillare e innescare in lui il mutamento. Al di là della brutalità di certe scene il focus è senz'altro sulla scintilla che innesca il cambiamento. Nel film stesso è già presente il tema della maturità. Il fratello attraverso il racconto di sé riesce ad individuare dove e quando inzierà a venir plagiato,ma è solo dopo la confessione di una violenza subita che divengono lampanti le incongruenze, di un modello di cui si era sentito inevitabilmente attratto a sua volta.
  19. @Klim't però nello spirito non ancora ben definito ci sono anche meno sovrastrutture che, fisiologicamente, tendono ad accrescersi negli anni Con la giusta attenzione a contenuti, sensibilità e svariate cose già accennate, un seme instillato nell'adolescenza può trovare un terreno più fertile rispetto all'età adulta Resta complicato. Ma l'esperienza di quel film alle medie la rifarei, nonostante mi renda conto che non potevo capirlo, e quindi apprezzarlo, in pieno Però ha generato riflessione Glut sempre più puntuale, noto.
  20. Ovviamente dipende dalla tipologia di università. È chiaro che in un corso di Laurea in Fisica non puoi integrare la materia di studio con spunti di natura umanistica. Ma nulla di vieta di promuovere in modo facoltativo e parallelo iniziative quali cineforum, dibattiti, comitati di lettura narrativa. Raramente, ma l'ho visto succedere. In ambito umanistico il discorso è diametralmente opposto, stai lì per studiare proprio quello. E si spera che sia fatto bene, non è stato sempre così. Oggi nei dipartimenti umanistici c'è la cattedra di Storia del Cinema, pare scontato ma non è stata istituita finché il Prof. Verdone (il padre dell'attore, grande uomo che ho avuto la fortuna di conoscere) ci si è messo con tanta buona volontà. Per fare un esempio. Quindi la proiezione di film è sistematicamente prevista, con tanto di programma sulla guida dello studente. Il punto è che lì c'è, o dovrebbe esserci, consapevolezza. Invece in una mente in formazione, in uno spirito non ancora definito nella sua stessa identità, è molto delicato intervenire in modo irruento. Le reazioni possono essere molteplici. Va capito quando puoi proporre un certo contenuto e quando è prematuro. Come dicevo, siccome a scuola c'è molta etereogeneità perché tutti maturiamo secondo tempi diversi, e abbiamo sensibilità differenti, è più alto il rischio di fare danni che la possibilità di ottenere benefici. Prendiamo Primo Levi, "Se questo è un uomo". Io sono rimasto al fatto che venga sistematicamente proposto come lettura alla fine della seconda superiore. Sarebbe giusto proporlo in seconda media? Direi proprio di no. Quindi è difficile. Possiamo prendere vari esempi e probabilmente ci sono contenuti che possono andare bene per gli ultimi anni delle superiori (ahx no). Ma va valutata la classe, il contenuto, la capacità del docente di fornire supporto e chiarimenti (nonché la sua disponibilità). Sono tanti fattori e secondo me resta troppo complicato, anche alla luce di come sono ridotte le scuole oggi, con problemi pratici, di mera sopravvivenza. Quando parlavo di normativo intendevo questo. Le opere d'arte parlano per induzione, per sentimento. Un potere comunicativo basato sulla funzione poetica della comunicazione. Ma a scuola c'è sempre più la tendenza a non saper cogliere funzioni molto più semplici dell'ambito comunicativo, quella poetica è tra le più ostiche. Quindi è molto più efficiente un'ora di corso civico sulla violenza verso le donne, per fare un esempio, spiegando esplicitamente cause, conseguenze, punizioni, piuttosto che proiettare un bel film sull'argomento smuovendo animi acerbi ed incerti che interpreteranno con limitati strumenti. Oh, questo è il mio mero parere, e quindi conta quel che conta, non ho nessuna pretesa che "sia così e basta". Posso benissimo dire cazzate. Scusate la lunghezza...
  21. Beh all'università non credo ci sia un approccio molto diverso, c'è sempre la tendenza ad elargire nozioni piuttosto che dare strumenti per sviluppare un senso critico. Probabilmente solo al DAMS è prevista la proiezione di film. Io che vengo da una facoltà scientifica non ho mai assistito ad un' iniziativa del genere e, come me, altri miei amici che hanno studiato in facoltà di altro tipo Con questi presupposti, quello che ci si aspetta conta poco. Incentivare progetti del genere, in tutti i gradi di istruzione in cui può essere funzionale, serve proprio perché "le cose stanno così", a mio parere
  22. Le questioni sono due. È possibile impiegare la narrazione di comportamenti devianti per favorire una crescita standardizzata? È possibile farlo a scuola? Partiamo dalla seconda. La scuola crea gruppi eterogenei ed è praticamente impossibile trovare stimoli che siano ugualmente benefici per tutti. Avendo insegnato a scuola mi sono fatto l'idea che lo scopo dell'istruzione pubblica debba passare più attraverso il normativo che favorire la cognizione soffiando sulla stravaganza di strategie e contenuti totalmente "on the Road", frutti delle strampalate teorie didattiche che hanno infestato la docenza dagli anni Sessanta ad oggi. Non ci si può né deve aspettare troppo dalla scuola, è fortemente sbagliato. Quindi personalmente non proporrei nessun contenuto violento, razzista o controverso. Non è l'università. È tuttavia possibile educare tramite detti contenuti? Certamente. Ma non per incanalare verso lo standard, quanto per dare strumenti di scelta alle persone. Io non posso, né devo, dire agli altri cosa sia giusto e cosa sbagliato. Quello che posso fare è favorire la riflessione. Altrimenti si tratta di plagiare le persone verso ciò che per noi è bene. Per noi. Inoltre solo una sana e consapevole, maturata personalmente, convinzione, resta ancorata a lungo senza ripercuotersi in altre devianze da "compressione". In ogni caso, l'educazione va favorita principalmente in famiglia, fino alla maggiore età. E poi, eventualmente, all'università. La scuola serve per le tabelline e per scaricare i ragazzini mentre i genitori lavorano.
  23. Tuttavia son pur sempre absolute. Quindi solo lamentele.
  24. È vero che bisogna dare qualcosa di concreto nel quotidiano, ma è anche vero che, soprattutto negli anni critici per la crescita, gli ambienti dove si devono dare questi input sono essenzialmente la famiglia e la scuola. Ovviamente, presa da sola, la proiezione di un film non può fare la differenza. Ma se contestualizzata in un ambiente scolastico dove si incentivano le arti (tra cui quelle cinematografiche), diventa una parte importante di un percorso educativo Anche se il discorso, come dicevi te, è più complesso
  25. Sono absolutamente d'accordo ma magari qualche utente nuovo non ha attivo il tag specifico e/o a volte le notifiche non arrivano Se tu non fossi così absolute, mi ringrazieresti per l'eccesso di zelo u.u
  26.  

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